• Alto Medioevo/Early Middle Ages
• enti ecclesiastici/ecclesiastical bodies
• aristocrazie/aristocracies
• Piemonte/Piedmont
• Pieno Medioevo/High Middle Ages

Lo studio ha analizzato il territorio del Piemonte nordorientale allo scopo di catalogare le esperienze sociali di X e XI secolo che hanno fornito le più interessanti ricadute documentarie nei fondi capitolari di Novara e Vercelli. L'osservazione non si è limitata esclusivamente all'elemento aristocratico e alle elites di livello regionale e sovraregionale, ma si è cercato di ricostruire anche il milieu sottostante, ben rischiarato dalle fonti almeno per alcune località novaresi: da qui l'idea di uno "spettro sociale" che richiamasse metaforicamente lo spettro elettromagnetico. Il titolo mette in evidenza anche un secondo aspetto fondamentale, ovvero la cornice territoriale entro cui sono stati inseriti i vari soggetti sociali. Così, la struttura dei capitoli si sviluppa in coppie di località o aree geografiche con caratteristiche in comune o del tutto antitetiche, in modo da favorire in ogni caso il confronto: la prima parte è dedicata a due paesi limitrofi a Novara verso i quali gli enti ecclesiastici cittadini svilupparono strategie economiche molto differenti; la seconda si riferisce a due regioni ai confini dell'area di indagine tra Vercelli e Pavia, dove si insediarono in particolar modo famiglie che si schierarono per Arduino di Ivrea durante gli anni burrascosi intorno al Mille; la terza descrive infine i due principali snodi di potere "non ufficiali" di Novarese e Vercellese, attorno ai quali in questo arco cronologico si coagularono le più importanti stirpi aristocratiche del Regno Italico e anche la Corona tedesca. Il tutto per arrivare a confrontare, nelle ultime pagine, i caratteri generali del Vercellese e quelli del Novarese nei secoli altomedievali.



The following work analyzes the territory of north-eastern Piedmont in order to categorize the most remarkable social experiences of the Xth and XIth centuries which caused the most considerable effects on the documentary collections of the cathedral chapters of Novara and Vercelli. The study not only focuses on the aristocracy and on the regional and supraregional elites, it also attempts to recreate the underlying social milieu, which is quite well highlighted by the written sources at least as far as some places nearby Novara are concerned: hence the idea of a "social spectrum" that stands as a metaphor for the electromagnetic spectrum. The title also suggests, as a second fundamental aspect, the territorial framework each of the social subjects is placed in. Thus, the chapter structure is made up of pairs of places or geographical areas being either linked by similar features or antithetical, so as to guarantee a comparison in any case: the first pair deals with two neighbouring towns adjacent to Novara, towards which the ecclesiastical bodies of the city developed very different economic strategies; the second describes two regions at the border of the area of enquiry between Vercelli and Pavia, where especially families that would have sided with Arduin of Ivrea during the stormy years around 1000 took roots; finally the third refers to the two main "unofficial" power hubs of Novara and Vercelli areas, joined by the most important aristocratic lineages of the Kingdom of Italy and even by the German Crown in this chronological period. The last pages aim to sum up the previous issues with the purpose of comparing the general features of the Vercelli area with those of the Novara area in the early medieval centuries.