Tesi etd-06212019-153721 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ROSSI, TOMMASO
Indirizzo email
tommasorossi2808@gmail.com
URN
etd-06212019-153721
Titolo
Metodologia HBIM con mappatura tridimensionale del degrado ai fini della conservazione del patrimonio architettonico: il caso studio del Mercato Ittico di Livorno.
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof. Bevilacqua, Marco Giorgio
relatore Prof. Martino, Massimiliano
relatore Ing. Landi, Stefania
relatore Prof. Martino, Massimiliano
relatore Ing. Landi, Stefania
Parole chiave
- 3D
- analisi
- degrado
- HBIM
- mappatura
- metodologia
- restauro
Data inizio appello
11/07/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2089
Riassunto
Questa tesi di laurea è stata intesa occasione utile per approcciarsi al mondo della progettazione in ambiente BIM, acronimo di Building Information Modeling, piattaforma di progettazione informatizzata e parametrica e destinata ad attrarre sempre più utenti grazie alla sua grande versatilità e ai benefici che garantisce.
La tecnologia BIM, ideata per edifici di nuova costruzione, consente la creazione di un modello 3D virtuale di un edificio, nel quale è possibile inserire qualsiasi tipo e numero di informazione si desideri, per poi estrapolarle e generare in automatico gli elaborati necessari tipici di un progetto.
Nel nostro caso si è voluto esplorare l’ambito dell’ HBIM, dedicato principalmente agli edifici storici e quindi ai progetti di restauro architettonico, al fine di comprendere se effettivamente questo tipo di progettazione porti reali vantaggi e soprattutto se sia da intendere come step successivo e per raggiungere un grado di accuratezza maggiore rispetto ai metodi tradizionali di progettazione del restauro.
In particolare ci si è soffermati sulla realizzazione in 3D delle reali superfici interessate dalle diverse patologie, passaggio che si è dimostrato necessario nell’ottica di raggiungimento di un grado di accuratezza massimo relativo alla fase di analisi del degrado.
È stato scelto come caso di studio il Mercato Ittico di Livorno, oggetto dell’esame di Restauro Architettonico, realizzato insieme ai miei colleghi Francesca Battini e Matteo Bedini.
La considerevole quantità di informazioni elaborate in tutto l’arco del lavoro di esame e la consistenza della documentazione prodotta erano stati motivo di riflessione riguardo ai possibili vantaggi che si sarebbero avuti se il progetto fosse stato realizzato con un software BIM.
È nata quindi la volontà di affrontare nuovamente, a partire dal rilievo già effettuato e con affidamento sul materiale prodotto, il percorso seguito in esame, stavolta in ambiente HBIM così da analizzare i vantaggi e le criticità di questa piattaforma e definire un percorso metodologico per l’applicazione del BIM ad edifici storici.
Nell’arco della tesi ci soffermeremo quindi sullo stato dell’arte riguardante la tecnologia BIM e HBIM per poi introdurre l’edificio del Mercato Ittico di Livorno analizzandone lo stato di fatto e le patologie di degrado che lo interessano con i relativi interventi conservativi proposti, e ripercorreremo il workflow della metodologia HBIM, partendo dalla base di rilievo fino alla produzione degli elaborati grafici e della documentazione, passando per la fase di realizzazione del modello 3D, dove si definisce il percorso per l’ approccio tridimensionale all’analisi delle patologie di degrado.
La tecnologia BIM, ideata per edifici di nuova costruzione, consente la creazione di un modello 3D virtuale di un edificio, nel quale è possibile inserire qualsiasi tipo e numero di informazione si desideri, per poi estrapolarle e generare in automatico gli elaborati necessari tipici di un progetto.
Nel nostro caso si è voluto esplorare l’ambito dell’ HBIM, dedicato principalmente agli edifici storici e quindi ai progetti di restauro architettonico, al fine di comprendere se effettivamente questo tipo di progettazione porti reali vantaggi e soprattutto se sia da intendere come step successivo e per raggiungere un grado di accuratezza maggiore rispetto ai metodi tradizionali di progettazione del restauro.
In particolare ci si è soffermati sulla realizzazione in 3D delle reali superfici interessate dalle diverse patologie, passaggio che si è dimostrato necessario nell’ottica di raggiungimento di un grado di accuratezza massimo relativo alla fase di analisi del degrado.
È stato scelto come caso di studio il Mercato Ittico di Livorno, oggetto dell’esame di Restauro Architettonico, realizzato insieme ai miei colleghi Francesca Battini e Matteo Bedini.
La considerevole quantità di informazioni elaborate in tutto l’arco del lavoro di esame e la consistenza della documentazione prodotta erano stati motivo di riflessione riguardo ai possibili vantaggi che si sarebbero avuti se il progetto fosse stato realizzato con un software BIM.
È nata quindi la volontà di affrontare nuovamente, a partire dal rilievo già effettuato e con affidamento sul materiale prodotto, il percorso seguito in esame, stavolta in ambiente HBIM così da analizzare i vantaggi e le criticità di questa piattaforma e definire un percorso metodologico per l’applicazione del BIM ad edifici storici.
Nell’arco della tesi ci soffermeremo quindi sullo stato dell’arte riguardante la tecnologia BIM e HBIM per poi introdurre l’edificio del Mercato Ittico di Livorno analizzandone lo stato di fatto e le patologie di degrado che lo interessano con i relativi interventi conservativi proposti, e ripercorreremo il workflow della metodologia HBIM, partendo dalla base di rilievo fino alla produzione degli elaborati grafici e della documentazione, passando per la fase di realizzazione del modello 3D, dove si definisce il percorso per l’ approccio tridimensionale all’analisi delle patologie di degrado.
File
Nome file | Dimensione |
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Tesi non consultabile. |