Tesi etd-06212017-135439 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
MOSA, SILVIA
URN
etd-06212017-135439
Titolo
La rete dell'infarto: tempi precoronarici nei pazienti afferenti all'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
MALATTIE DELL'APPARATO CARDIOVASCOLARE
Relatori
relatore Prof. Marzilli, Mario
correlatore Prof.ssa Petronio, Anna Sonia
correlatore Prof.ssa Petronio, Anna Sonia
Parole chiave
- infarto miocardico acuto
- percorso assistenziale
- tempi precoronarici
Data inizio appello
10/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nella provincia di Pisa sono presenti 4 U.O. di Cardiologia con UTIC: 2 a Pisa, 1 a Pontedera e a Volterra. Sono inoltre presenti 2 Laboratori di Emodinamica con attività di emergenza-urgenza per le sindromi coronariche acute: quello del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare (2 sale) presso l’Ospedale di Cisanello di Pisa e quello della Fondazione Gabriele Monasterio (FGM) di Pisa, S. Cataldo (2 sale). Questi 2 laboratori hanno le caratteristiche dell’Hub per l’infarto miocardico acuto definite dal Documento di Consenso redatto dalla Federazione Italiana di Cardiologia, del GISE e della SIMEU sia per la casistica trattata che per la pronta disponibilità h 24 per 7/7 giorni la settimana. Attualmente il Sistema di Emergenza Territoriale 118, gli ospedali Spoke di Pontedera e Volterra afferiscono all’Emodinamica di Cisanello ed un giorno alla settimana (il giovedì) all’Emodinamica di S. Cataldo. Il DEA dell’Ospedale di Cisanello e tutta l’AOUP fanno sempre riferimento all’Emodinamica del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare.
Nell’ Aprile 2013 una commissione tecnica ha effettuato una revisione critica del documento descrittivo del percorso assistenziale dei pazienti con STEMI nella provincia di Pisa, alla luce dell’esperienza e delle Linee Guida ESC 2012; il modello organizzativo discusso si è prefisso lo scopo di anticipare il momento diagnostico e terapeutico delle sindromi coronariche acute (ST-sopra e STsottoslivellato a rischio molto alto), garantendo una maggiore rapidità di invio dei pazienti per l’esecuzione dell’angioplastica coronarica (PCI) ed un inizio precoce della terapia antiaggregante e anticoagulante.
L’efficienza della Rete per l’IMA ed i relativi risultati devono essere regolarmente monitorati, con lo scopo di poter correggere le criticità (es. ottimizzare la quota di pazienti indirizzati alla PCI primaria, correggere i tempi di trasporto, controllare l’adeguatezza e l’efficacia dei trattamenti) e di migliorare il raggiungimento degli obiettivi (principalmente la riduzione della mortalità globale e della mortalità preospedaliera). E’ stato peraltro evidenziato che l’implementazione delle reti, prevista dalle linee guida per il trattamento dello STEMI, ha determinato un sostanziale cambiamento nella gestione di questi pazienti. Inoltre la disponibilità di dati sull’analisi delle reti per l’IMA può facilitare il confronto tra realtà locali, nazionali ed internazionali, ed innescare azioni di miglioramento. La struttura della rete è tuttavia complessa: le relazioni ed azioni che si realizzano nel suo contesto sono numerose, e la rilevazione di indicatori di qualità ed efficienza e della prognosi dei pazienti è spesso difficile. In Italia esistono registri nazionali e regionali, ad oggi strumenti fondamentali per ricostruire l’epidemiologia delle SCA e per capire nel tempo i differenti modelli gestionali; esempi solidi a livello internazionale sono rappresentati dal registro svedese SWEDEHEART, il registro anglosassone MINAP, il registro francese FAST-MI ed il registro statunitense NCDR-Action.
Lo studio si prefigge lo scopo di analizzare in modo retrospettivo osservazionale i risultati della rete per la gestione dei pazienti affetti da STEMI nella provincia di Pisa ed afferenti all’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.
Nell’ Aprile 2013 una commissione tecnica ha effettuato una revisione critica del documento descrittivo del percorso assistenziale dei pazienti con STEMI nella provincia di Pisa, alla luce dell’esperienza e delle Linee Guida ESC 2012; il modello organizzativo discusso si è prefisso lo scopo di anticipare il momento diagnostico e terapeutico delle sindromi coronariche acute (ST-sopra e STsottoslivellato a rischio molto alto), garantendo una maggiore rapidità di invio dei pazienti per l’esecuzione dell’angioplastica coronarica (PCI) ed un inizio precoce della terapia antiaggregante e anticoagulante.
L’efficienza della Rete per l’IMA ed i relativi risultati devono essere regolarmente monitorati, con lo scopo di poter correggere le criticità (es. ottimizzare la quota di pazienti indirizzati alla PCI primaria, correggere i tempi di trasporto, controllare l’adeguatezza e l’efficacia dei trattamenti) e di migliorare il raggiungimento degli obiettivi (principalmente la riduzione della mortalità globale e della mortalità preospedaliera). E’ stato peraltro evidenziato che l’implementazione delle reti, prevista dalle linee guida per il trattamento dello STEMI, ha determinato un sostanziale cambiamento nella gestione di questi pazienti. Inoltre la disponibilità di dati sull’analisi delle reti per l’IMA può facilitare il confronto tra realtà locali, nazionali ed internazionali, ed innescare azioni di miglioramento. La struttura della rete è tuttavia complessa: le relazioni ed azioni che si realizzano nel suo contesto sono numerose, e la rilevazione di indicatori di qualità ed efficienza e della prognosi dei pazienti è spesso difficile. In Italia esistono registri nazionali e regionali, ad oggi strumenti fondamentali per ricostruire l’epidemiologia delle SCA e per capire nel tempo i differenti modelli gestionali; esempi solidi a livello internazionale sono rappresentati dal registro svedese SWEDEHEART, il registro anglosassone MINAP, il registro francese FAST-MI ed il registro statunitense NCDR-Action.
Lo studio si prefigge lo scopo di analizzare in modo retrospettivo osservazionale i risultati della rete per la gestione dei pazienti affetti da STEMI nella provincia di Pisa ed afferenti all’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.
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