Tesi etd-06212017-113700 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LANATI, LUDOVICA ANGELICA
URN
etd-06212017-113700
Titolo
Caratterizzazione di clasti litici cristallini dell?eruzione della Secca d'Ischia e del Tufo Verde del Monte Epomeo
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Sbrana, Alessandro
correlatore Prof.ssa Marianelli, Paola
controrelatore Prof. Fulignati, Paolo
correlatore Prof.ssa Marianelli, Paola
controrelatore Prof. Fulignati, Paolo
Parole chiave
- Clasti litici
- Monte Epomeo
- Secca d'Ischia
- Tufo Verde
Data inizio appello
14/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi tratta di rocce cristalline (clasti litici) provenienti da depositi vulcanici piroclastici di diverse eruzioni verificatesi nell’isola di Ischia intorno a 60 ka fa. Le rocce provengono in particolare da depositi del vulcano della Secca d’Ischia e da quelli dell’eruzione dell’unità ignimbritica del Tufo Verde di Monte Epomeo.
Il lavoro di tesi è stato svolto interamente in laboratorio su rocce cristalline campionate per un precedente lavoro di tesi.
I campioni sono stati dapprima osservati al microscopio ottico, poi successivamente lavorati sotto forma di sezione sottile ed osservati ed analizzati in modo più approfondito al microscopio elettronico a scansione (SEM EDS).
Attraverso il microscopio elettronico a scansione EDS sono state effettuate microanalisi su ogni singolo minerale componente il campione. I dati sono stati opportunamente ricalcolati ed elaborati.
Con alcuni dati delle microanalisi si sono potuti applicare i geotermometri così da ottenere la temperatura di cristallizzazione di alcuni minerali.
I i campioni studiati sono formati prevalentemente da K-Feldspato, in minor parte da Plagioclasio, Pirosseni e Miche, e da alcuni minerali accessori quali Ossidi di ferro, Apatite, Titanite e Thorite.
Dai dati ottenuti dalle microanalisi si è visto che le rocce provenienti dalla Secca d’Ischia presentano un’alterazione più o meno spinta a seconda dei campioni osservati. Questa alterazione viene rappresentata dalla presenza dei numerosi cristalli di K-Feldspato sostituiti dall’Albite, e dalla presenza di minerali di alterazione quali Strati Misti, Illite e Clorite che vengono a formarsi sopra altri minerali alterandoli.
La tessitura olocristallina inequigranulare di queste rocce suggerisce un’origine intrusiva, ma l’assenza di smescolamenti pertitici al suo interno fa intendere un raffreddamento più veloce di un corpo intrusivo profondo, quindi sono da considerarsi rocce che si sono formate a bassa profondità, probabilmente subvulcaniche .
Il lavoro di tesi è stato svolto interamente in laboratorio su rocce cristalline campionate per un precedente lavoro di tesi.
I campioni sono stati dapprima osservati al microscopio ottico, poi successivamente lavorati sotto forma di sezione sottile ed osservati ed analizzati in modo più approfondito al microscopio elettronico a scansione (SEM EDS).
Attraverso il microscopio elettronico a scansione EDS sono state effettuate microanalisi su ogni singolo minerale componente il campione. I dati sono stati opportunamente ricalcolati ed elaborati.
Con alcuni dati delle microanalisi si sono potuti applicare i geotermometri così da ottenere la temperatura di cristallizzazione di alcuni minerali.
I i campioni studiati sono formati prevalentemente da K-Feldspato, in minor parte da Plagioclasio, Pirosseni e Miche, e da alcuni minerali accessori quali Ossidi di ferro, Apatite, Titanite e Thorite.
Dai dati ottenuti dalle microanalisi si è visto che le rocce provenienti dalla Secca d’Ischia presentano un’alterazione più o meno spinta a seconda dei campioni osservati. Questa alterazione viene rappresentata dalla presenza dei numerosi cristalli di K-Feldspato sostituiti dall’Albite, e dalla presenza di minerali di alterazione quali Strati Misti, Illite e Clorite che vengono a formarsi sopra altri minerali alterandoli.
La tessitura olocristallina inequigranulare di queste rocce suggerisce un’origine intrusiva, ma l’assenza di smescolamenti pertitici al suo interno fa intendere un raffreddamento più veloce di un corpo intrusivo profondo, quindi sono da considerarsi rocce che si sono formate a bassa profondità, probabilmente subvulcaniche .
File
Nome file | Dimensione |
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Tesi_Ischia.pdf | 47.75 Mb |
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