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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06212011-183053


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
MORICI, PAOLA
URN
etd-06212011-183053
Titolo
Diagnosi microbiologica di infezione sistemica: metodi a confronto
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA
Relatori
relatore Prof. Campa, Mario
Parole chiave
  • PCR
  • emocoltura
  • metodi diagnostici
  • sepsi
Data inizio appello
29/07/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nel mondo, le infezioni sistemiche costituiscono una rilevante causa di morbilità e mortalità. La tempestività dell’intervento terapeutico, inclusa la somministrazione di antibiotici attivi sull’agente eziologico, risulta decisiva ai fini prognostici. Le linee guida includono, tra le raccomandazioni, la rapida somministrazione di terapia empirica ad ampio spettro, entro un’ora dalla diagnosi. In letteratura, numerosi studi dimostrano che la precoce somministrazione di antibiotici è associata ad una riduzione della mortalità. Tuttavia, una corretta terapia antibiotica empirica, in assenza della diagnosi microbiologica, non è sempre facile da individuarsi e, spesso, contribuisce all’instaurarsi di resistenze e all’aumento dei costi di trattamento. Quindi, una diagnosi microbiologica rapida e accurata è fondamentale per i clinici che devono scegliere se proseguire la terapia empirica instaurata o se modificarla. Generalmente, la diagnosi microbiologica di sepsi si basa su sistemi di classificazione dei sintomi e dei segni clinici, sul dosaggio di biomarker correlati alla sepsi (citochine, proteina C-reattiva e procalcitonina) e sull’identificazione del microrganismo responsabile. Attualmente, il metodo diagnostico di riferimento è l’emocoltura che, sebbene permetta di identificare i microrganismi e di saggiarne la suscettibilità agli antibiotici, presenta diversi limiti e fornisce i risultati non prima di 48 ore. Al fine di ridurre il tempo richiesto per l’identificazione dell’agente patogeno, negli ultimi decenni sono stati proposti diversi test aggiuntivi, che includono tecniche molecolari e tecniche di spettrometria di massa (MALDI-TOF), eseguibili su emocolture positive o su campioni di sangue. Lo scopo di questa tesi è stato quello di valutare e confrontare i diversi metodi disponibili per la diagnosi di infezione sistemica, molecolari e non (SeptiFast, PCR multiplex, ibridazione fluorescente in situ PNA FISH, metodo colturale rapido), saggiati presso il Laboratorio della U. O di Microbiologia Universitaria della Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, e di metterli a confronto con il metodo colturale tradizionale.
Da questo studio è emerso che sia il metodo colturale rapido che i metodi molecolari saggiati, in particolare il test SeptiFast e il test FISH, identificano i microrganismi responsabili di infezione sistemica in tempi più rapidi, rispetto al metodo colturale tradizionale. Soltanto il metodo colturale rapido è in grado di fornire contemporaneamente anche il dato relativo alla suscettibilità agli antibiotici, con un anticipo di 12-24 ore. Il numero di marker di resistenza individuabile mediante la PCR multiplex real-time (Magicplex Sepsis Real-Time PCR) è piuttosto limitato. Un’alternativa valida ai convenzionali sistemi di identificazione, sia biochimici che molecolari, è rappresentata dalla spettrometria di massa MALDI-TOF (Matrix-Assisted Laser Desorption/Ionization-Time of Flight), un metodo rapido che necessita di una minima preparazione del campione e utilizza reagenti a basso costo, consentendo risultati accurati in pochi minuti. In conclusione, l’emocoltura rimane il metodo di riferimento per la diagnosi di infezione sistemica, consentendo l’isolamento dell’agente eziologico e di saggiarne la suscettibilità antimicrobica, ma l’associazione con un metodo molecolare o con la spettrometria di massa MALDI-TOF fornisce un valido contributo alla tempestività della diagnosi microbiologica.
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