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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06202024-121340


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GIORDANI, ALESSIA
URN
etd-06202024-121340
Titolo
Sviluppo e caratterizzazione di formulati per l'impiego in medicina estetica
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Monti, Daniela
relatore Prof.ssa Tampucci, Silvia
Parole chiave
  • acido ialuronico
  • depigmentanti
  • filler dermici
  • ialuronidasi
  • oligopeptidi
  • viscoelasticità
Data inizio appello
10/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/07/2094
Riassunto
Il presente lavoro di tesi si è incentrato su 2 linee di ricerca: 1. caratterizzazione di filler dermici a base di acido ialuronico in termini di comportamento reologico, di resistenza alla ialuronidasi e proprietà coesive mettendo a confronto formulazioni sperimentali con 3 competitor commerciali; 2. studio di una formulazione nanostrutturata per la veicolazione di oligopeptidi con attività di inibitori della tirosinasi, enzima chiave che catalizza le reazioni che portano alla produzione di melanina.
I filler dermici a base di acido ialuronico sono largamente utilizzati in medicina estetica per contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo. I filler, usualmente, contengono sia acido ialuronico reticolato, con effetto riempitivo e rimodellante, duraturo nel tempo che HA non reticolato per facilitare la somministrazione migliorando l’iniettabilità.
Parametri che influenzano la riuscita del trattamento estetico sono le proprietà viscoelastiche del filler a base di acido ialuronico accanto alla capacità di resistere all’effetto di degradazione delle ialuronidasi intrinseche e alle capacità coesive. Mentre viene estruso dall’ago durante l'iniezione, il filler si comporta in modo viscoso e quindi la viscosità influenza la facilità di iniettare il filler nel sito applicazione; tuttavia, una volta impiantato nel tessuto e sottoposto ad una forza di taglio, il filler si comporta in modo elastico riuscendo a recuperare la sua forma originale ricompattandosi e dando l’effetto riempitivo. Il comportamento viscoelastico delle formulazioni sperimentali e dei competitor è stato analizzato misurando i seguenti parametri: il modulo elastico (G’), il modulo viscoso (G’’), il modulo complesso (G*), il delta tangente (tan d = G’’/G’) e il coefficiente di viscosità (h*).
La sensibilità dei filler sperimentali e commerciali alla ialuronidasi, enzima che fisiologicamente idrolizza l’HA, è stata determinata mettendo le formulazioni in oggetto a contatto con l’enzima e seguendo nel tempo la formazione di acido ialuronico a PM più basso. L’HA formatosi è stato analizzato quali/quantitativamente con appropriata metodica HPLC-RID. La resistenza alla ialuronidasi permette al filler di svolgere la propria azione per un tempo più prolungato.
La coesività identifica le forze di adesione interne che mantengono insieme le singole unità di acido ialuronico cross-linkato e indica la facilità di separare le particelle di un filler e conseguentemente la resistenza del filler. La coesività dei filler sperimentali e dei competitor è stata misurata utilizzando il metodo del peso della goccia e il metodo del blu di metilene.
L’iperpigmentazione è una delle manifestazioni cutanee più comuni per chi si sottopone a trattamenti di medicina estetica riempitiva e che si presentano dopo iniezione intradermica di filler
Una delle strategie più utilizzate per combattere l’iperproduzione di melanina, anche a seguito dell’insulto cutaneo dovuto all’ago, è l’utilizzo di creme cosmetiche contenenti attivi sbiancanti, che vanno ad inibire la produzione di melanina nel sito d’interesse. Tra le sostanze con effetti sbiancanti tradizionalmente più utilizzate c’è l’idrochinone. Recentemente sono stati presi in considerazione in ambito cosmetico gli oligopeptidi che vanno ad inibire la tirosinasi, enzima chiave che catalizza le reazioni che portano alla produzione di melanina.
Nel presente lavoro di tesi sono stati selezionati il nonapeptide-1 e il decapeptide-12. Lo scopo del presente studio era la veicolazione dei due peptidi in una forma nanostrutturata da inserire in una emulsione cosmetica. In primis, sono state messe a punto 2 metodiche analitiche per la determinazione quantitativa dei due peptidi, una mediante analisi HPLC-UV e l’altra fluorimetrica. Gli oligopeptidi in oggetto sono stati successivamente incorporati in nanomicelle costituite da Vitamina E TPGS, con l’obiettivo di migliorarne la stabilità nella formulazione cosmetica finale e l'efficacia nel veicolare l’ingrediente attivo nel sito di azione dopo applicazione topica della formulazione cosmetica.
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