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I Comuni hanno grandi responsabilità nell’attuazione del PNRR. Essi sono dotati risorse proprie la cui composizione è evoluta nel tempo partendo da una forte dipendenza dallo Stato centrale fino allo sviluppo del federalismo fiscale introdotto dalla L. 42/2009, passando per l’armonizzazione contabile necessaria a permettere il coordinamento che serve a uno Stato decentrato sì ma unitario. I loro sistemi di gestione recentemente hanno conosciuto l’influenza di correnti come quella del New Public Management che punta all’applicazione di tecniche di management nella P.A. e che, nell’esperienza europea, si è tradotta nel concetto di Public Governance. La programmazione e il controllo si differenziano dal privato in ragione delle differenze e peculiarità che li caratterizzano: ciò non toglie che esistano spazi per innovare anche il modo di programmare, iniziando a dare importanza anche ad altre dimensioni oltre a quella finanziaria. L’amministrazione locale così delineata deve raccogliere la sfida del PNRR che le richiede di rendere efficace ed efficiente l’attuazione dei progetti insieme agli altri attori coinvolti. Nel testo si analizza tale ruolo dei Comuni italiani descrivendo sia gli ostacoli che possono incontrare sia le opportunità che un intervento della portata del Next Generation EU può offrire al livello di amministrazione più vicina al cittadino, sottolineando, alla luce dei casi proposti, l’utilità di strumenti reperibili dalla dottrina aziendalistica.