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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06202022-133635


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (3 anni)
Autore
SCARDINO, GIULIA
URN
etd-06202022-133635
Titolo
Peste suina africana: valutazione qualitativa del rischio applicata alla popolazione suinicola siciliana.
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
SANITA' ANIMALE, ALLEVAMENTO E PRODUZIONI ZOOTECNICHE
Relatori
relatore Prof. Mazzei, Maurizio
correlatore Dott.ssa D'Orazi, Augusta
Parole chiave
  • African swine fever
  • Risk assessment
  • Sicily
Data inizio appello
21/07/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/07/2092
Riassunto
La valutazione del rischio rappresenta un caposaldo nell’ambito delle attività di sorveglianza veterinaria e ha la finalità di orientare in maniera efficace ed efficiente le misure di prevenzione delle malattie infettive degli animali e nell’ambito della sicurezza alimentare, con conseguente notevole risparmio di risorse economiche e umane. Tale approccio si rivela particolarmente utile alla luce della grave crisi economica connessa alle recenti vicende mondiali e delle continue e crescenti emergenze sanitarie, cui la globalizzazione ha aperto la strada; infatti le malattie infettive trasmissibili, dell’uomo e degli animali, un tempo considerate come un problema remoto, allo stato attuale non sono più limitate dai confini geografici e da barriere di alcun tipo. Questo studio riguarda un approccio alla valutazione del rischio di peste suina africana in Sicilia e ha preso spunto dall’esempio metodologico elaborato dal Centro di Referenza Nazionale delle pesti suine, riportato in allegato al Piano Nazionale di Sorveglianza e Prevenzione della peste suina africana 2021 in Italia. L’adattamento del metodo di valutazione alla realtà territoriale e zootecnica siciliana ha avuto l’obiettivo di individuare nell’ambito del territorio regionale i comuni a maggior rischio di introduzione della malattia. Per questo lavoro, tutti i n. 391 Comuni siciliani sono stati classificati in base al rischio, prendendo in considerazione le seguenti variabili: 1)Orientamento produttivo (Familiare; Riproduzione a ciclo aperto; Riproduzione a ciclo chiuso; Ingrasso; Stalle di sosta; Giardino zoologico; Stabulario); 2) Consistenza/ Capacità di struttura (Familiare; Non familiare con < 20 capi; Non familiare con 20-50 capi; Non familiare con >50 capi.); 3) Modalità di allevamento (semibrado; stabulato); 4) Comune appartenente a Parchi regionali /Riserve (prossimo parchi; lontano parchi). Per categorizzare i comuni siciliani in base al rischio, ad ogni variabile è stato associato un “peso “compreso tra 1 e 5, come riportato dall’esempio metodologico citato; successivamente è stato calcolato il rischio complessivo per ogni comune, ottenuto dalla somma algebrica dei pesi di ciascun fattore. In particolare, per ogni fattore di rischio e per ciascun comune è stato calcolato il peso relativo, calcolando la proporzione di quel fattore di rischio sul n. totale dello stesso fattore di rischio di tutta la Sicilia. Dall’elaborazione dei dati è emerso che in n. 126 comuni non erano presenti allevamenti suini, ai quali è stato attribuito un rischio trascurabile; dei restanti comuni: n. 255 sono risultati a basso rischio; n. 6 a rischio medio e n. 3 a rischio alto. Un solo comune è risultato con un valore molto alto (fuori range). In considerazione dei risultati ottenuti, in generale, il rischio di PSA in Sicilia è risultato basso e, inoltre, la condizione di insularità agisce come vero e proprio fattore di mitigazione del rischio. Tuttavia, in considerazione della scarsità di dati disponibili sull’effettiva consistenza dei cinghiali, delle caratteristiche geografiche del territorio della Sicilia favorevoli alla loro presenza, nonché della modalità di allevamento semibrado dei suidi, che è la più diffusa (74%) in ambito regionale, è possibile affermare con una certa sicurezza che il virus, nell’eventualità che fosse introdotto in Sicilia, tramite il “fattore umano” o con il commercio illegale di animali, se non prontamente individuato e arginato, potrebbe trovare tutte le condizioni favorevoli alla sua endemizzazione.
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