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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06202022-084313


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CAFISSI, SARA
URN
etd-06202022-084313
Titolo
L'architettura e il restauro architettonico a Pisa fra Sette e Ottocento. Dalla ricerca di uno stile alla "rinascita" del passato
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Ulivieri, Denise
correlatore Gioli, Antonella
Parole chiave
  • Settecento
  • Ottocento
  • Revival
  • Pisa
  • Architettura
  • Restauro
Data inizio appello
11/07/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2062
Riassunto
L’argomento di tesi della sottoscritta, Sara Cafissi, tratta Pisa fra Sette e Ottocento analizzando le architetture emergenti, sia costruite ex novo sia gli interventi di restauro su edifici precedentemente edificati.
È stato, dunque, preso in esame innanzitutto il contesto storico: come la Toscana passò dalle mani dei Medici al potere dei Lorena d’Asburgo, prendendo quindi in esame la successione e i fatti storici che hanno contribuito a tale esito.
Nel momento in cui la Toscana divenne Granducato lorenese, è stato, dunque, evidenziato come i reggenti stranieri presero possesso del territorio intervenendo con una politica che si caratterizzò, di lì a poco, particolarmente incentrata alla salvaguardia del paese nella sua totalità, con interventi di bonifica, risanamento interno urbano ed economico generale, piuttosto che prediligendo la sola città nevralgica di Firenze.
Pisa, in particolar modo, all’arrivo della gestione lorenese, infatti, si vide come ne giovò particolarmente, tornando a essere punto fondamentale della vita sociale toscana e diventando meta preferita per quello che fu il Granduca più significativo in quegli anni, Pietro Leopoldo.
Al risanamento economico – infrastrutturale, significò, poi, il risanamento, oltre che la costruzione vera e propria, delle architetture che composero il tessuto urbano della città.
Dunque, il lavoro di tesi si è concentrato in particolar modo su questo, analizzando i risanamenti, sia esterni che interni, di palazzi privati, edifici di “pubblica utilità” e, infine, le architetture sacre, mettendo in luce la differenza di stile adottato per le diverse committenze e funzioni.
Le chiese, in particolare, sono state analizzate maggiormente, mettendo in luce quanto significasse “restaurare” in quegli anni e quale stile fosse adottato.
Ciò ha significato studiare gli architetti, pittori, ornatisti, stuccatori e trattatisti che hanno prodotto tale epoca, mettendo in risalto le figure emergenti. Analizzando, quindi, chiesa per chiesa, sia gli interventi di “ammodernamento” sia le ricostruzioni complete.
Tutto questo ha significato poter ricavare un’immagine urbana che fu la Pisa settecentesca.
Proseguendo, poi, per l’Ottocento, il lavoro ha continuato trattando prima i fatti storico – politici, quindi il periodo della dominazione francese, che vide dunque l’esilio del Granduca lorenese, e poi il ripristino del Granducato da parte di Ferdinando III, per poi passare, in particolar modo, al periodo sotto il potere di Leopoldo II, chiudendo quindi l’analisi con l’Unità d’Italia.
Per quanto riguarda l’Ottocento, secolo ricco di realizzazioni architettoniche, oltre che a mettere in luce gli interventi fatti, sia in Toscana sia, in particolar modo, a Pisa, si è voluto evidenziare l’importanza dell’introduzione di quello stile che fu poi un vero e proprio periodo culturale, ovvero il Romanticismo, e tutto ciò che significò il revival storicistico.
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