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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06202018-125533


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MASSEI, ILARIA
URN
etd-06202018-125533
Titolo
Recupero funzionale ed energetico del Complesso di San Michele in Borgo a Pisa
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Ing. Bevilacqua, Marco Giorgio
relatore Ing. Salvadori, Giacomo
relatore Ing. Martino, Massimiliano
relatore Ing. Cillari, Giacomo
controrelatore Ing. Leccese, Francesco
Parole chiave
  • Complesso San Michele in Borgo a Pisa
  • architetto Massimo Carmassi
  • la Mattonaia in Pisa
  • progetto
Data inizio appello
12/07/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il tema oggetto della tesi di laurea è il recupero funzionale ed energetico del Complesso di San Michele in Borgo a Pisa, teso, non solo al riutilizzo della struttura, ma anche al miglioramento a livello urbanistico di un’area degradata in pieno centro storico.
Il lavoro è costituito da un’approfondita ricerca storico-cognitiva presso gli archivi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, presso l’Archivio di Stato e presso il Comune a Pisa. Tali conoscenze sono state ampliate tramite la consultazione di tesi specifiche su San Michele in Borgo, presenti presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa e presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze oltre che tramite la ricerca delle numerose pubblicazioni sulle riviste di architettura riguardanti il Complesso. Sono stati contattati personalmente, per il reperimento del materiale progettuale ma soprattutto per avere dei suggerimenti per gli interventi, sia l’Ingegner Papale, presidente del Comitato che nel 2009 si è formato per l’acquisto dell’edificio, che, attualmente, come allora, è in stato di abbandono e di proprietà del Comune di Pisa, sia l’Architetto Massimo Carmassi, progettista dell’opera nonché Archistar di fama internazionale.
Si è proceduto quindi con un rilievo approfondito dello stato di fatto, con conseguente restituzione grafica e individuazione delle problematiche della struttura. E’ emerso che le maggiori criticità dal punto di vista architettonico riguardano l’accessibilità, data la presenza quasi esclusiva di scale a chiocciola e di molteplici barriere architettoniche; dal punto di vista energetico, si nota invece, l’assenza di qualsiasi tipo di isolamento e l’errata disposizione dei locali tecnici, tutto ciò senza considerare l’incompiutezza di costruzione di alcuni ambienti a sud, oltre al degrado in cui vige la struttura. L’intervento consiste in un ripristino e risanamento degli ambienti esistenti e contestuale riprogettazione degli spazi interni, con l’adeguamento alle norme per l’accessibilità secondo la legge 13/89 “eliminazione delle barriere architettoniche”, prevedendo inoltre una conversione delle destinazioni d’uso da fondi commerciali e appartamenti a residenza studentesca, progettata nel rispetto del D. Lgs. 9 maggio 2001 “standard minimi dimensionali e qualitativi […] concernenti la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari”. La volontà progettuale che ha guidato il recupero funzionale dell’intero complesso è stata quella di conservare il più possibile le caratteristiche morfologiche dell’edificio, in termini di materiali, strutture e finiture cercando di restauralo nel rispetto dei vincoli architettonici, archeologici (ai sensi della parte II del D. Lgs. 42/2004) e urbanistici (R.U. Appendice 3 Prescrizioni individuali di riqualificazione edificato compreso nel centro storico) a cui è soggetto il bene. Tutto ciò ha richiesto un’approfondita e ampia ricerca di progettazione. Tale recupero è accompagnato da un’ottimizzazione energetica che si è concentrata sulla porzione del complesso con più criticità per esposizione e presenza di superficie vetrata. L’analisi, condotta tramite l’utilizzo di software specifici per le simulazioni dinamiche, si è sviluppata per “step” successivi utilizzando due parametri di riferimento: in prima analisi, l’energia dispersa dall’involucro, tramite la quale è stato individuato, di volta in volta, l’elemento su cui intervenire, e, in un secondo momento, comparando l’andamento della temperatura interna con l’intervallo di comfort adattivo, calcolato secondo la norma EN ISO 7730, per valutare il miglioramento delle condizioni di comfort interno nel caso di edificio in free running. Gli interventi progettuali definiti in ogni fase sono stati selezionati per la loro compatibilità col resto dell’edificio in riferimento ai vincoli già esposti. Questi vincoli sono la causa dell’impossibilità della realizzazione di un isolamento continuo di parete, dando origine a ponti termici nei nodi della struttura: un’analisi agli elementi finiti ai sensi del DM 26/06/15 ha verificato l’assenza di condensa superficiale.