Tesi etd-06202017-180641 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GENNARI, MARIA
URN
etd-06202017-180641
Titolo
Confronto tra complesso macromolecolare e nanoparticelle a base di coniugati idrosolubili di chitosano e metil-b-ciclodestrina per la capacità di promuovere l'assorbimento intestinale di desametasone.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Zambito, Ylenia
relatore Dott.ssa Piras, Anna Maria
relatore Dott.ssa Piras, Anna Maria
Parole chiave
- assorbimento intestinale
- chitosano
- complesso macromolecolare
- coniugato
- desametasone
- metil-b-ciclodestrina
- nanoparticelle
Data inizio appello
10/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’impiego di agenti mucoadesivi/mucopermeanti per la veicolazione di principi attivi attraverso le barriere mucosali è oggetto di particolare interesse in ambito scientifico. Infatti, gli agenti mucoadesivi hanno la capacità di concentrare il principio attivo sulla superficie mucosale e prolungare il tempo di permanenza sul sito di assorbimento. Lo strato di muco rappresenta però una barriera semipermeabile dinamica, costituita da acqua, glicoproteine, lipidi e sali. Gli agenti mucopermeanti hanno pertanto il compito di aderire e attraversare lo strato di muco per concentrare il principio attivo sull’epitelio di assorbimento. Il chitosano è un polimero ampliamente studiato in questo ambito. In particolar modo, il chitosano derivatizzato con gruppi dialchil ammonio quatenario(QA-Ch60) ha spiccate capacità mucoadesive e la recente preparazione di prodotti costituiti da QA-Ch60 aggraffato con metil--ciclodestrina (MCD) ha mostrato la possibilità di unire l’effetto solubilizzante delle ciclodestrine con le proprietà mucoadesive del QA-Ch60. Un aspetto particolarmente interessante ed attualmente inesplorato, riguarda la relazione tra le proprietà chimico-fisiche e la capacità mucoadesiva/mucopermeante del veicolo.
Il presente lavoro di tesi si inserisce all’interno di questo contesto scientifico ed ha come oggetto di studio il confronto tra il complesso macromolecolare costituito da un derivato a basso peso molecolare di QA-Ch60 aggraffato con MCD e la corrispondente forma nanoparticellare ottenuta inseguito a reticolazione ionotropica. Il principio attivo usato come modello di farmaco idrofobico è il desametasone (DEX) e la barriera mucosale intestinale è stata impiegata per la determinazione delle capacità di mucoadesione/mucopermeazione.
Il progetto è stato suddiviso in diverse fasi.La prima fase ha previsto la preparazione del derivato macromolecolare a partire da un chitosano commerciale a medio peso molecolare e grado di de acetilazione maggiore del 90%. Il prodotto commerciale è stato inizialmente depolimerizzato e successivamente sottoposto alle reazioni di quaternarizzazione e coniugazione con MCD. Il prodotto di coniugazione ottenuto (QCSCJ) è stato caratterizzato mediante spettroscopia infrarossa in riflettanza totale attenuata (ATR/FT-IR) e risonanza magnetica nucleare (1HNMR). Inoltre è stata verificata la capacità di aumentare la solubilità apparente del DEX mediante formazione di complessi macromolecolari QCSCJ/DEX. La seconda fase ha previsto l’elaborazione di un protocollo per la preparazione di nanoparticelle (NPs) mediante reticolazione ionotropica con sodio tripolifosfato, a partire dal complesso macromolecolare QCSCJ/DEX. Il complesso macromolecolare e le nanoparticelle sono state caratterizzate da un punto di vista chimico-fisico mediante dynamic light scattering e misure di potenziale Z. La quantificazione del farmaco è stata compiuta tramite analisi spettrofotometrica UV-vis e cromatografia HPLC. L’ultima fase di studio ha previsto il confronto mediante studi ex-vivo tra il complesso macromolecolare e la corrispondente formulazione nanoparticellare. In particolare sono stati compiuti saggi di trasporto acqua assistito attraverso il muco, mucoadesione e permeazione attraverso l’intestino di ratto. Per gli studi ex-vivo è stato impiegato l’analogo fluoresceinato di QCSCJ, monitorato e quantificato mediante fluorimetria.
Il presente lavoro di tesi si inserisce all’interno di questo contesto scientifico ed ha come oggetto di studio il confronto tra il complesso macromolecolare costituito da un derivato a basso peso molecolare di QA-Ch60 aggraffato con MCD e la corrispondente forma nanoparticellare ottenuta inseguito a reticolazione ionotropica. Il principio attivo usato come modello di farmaco idrofobico è il desametasone (DEX) e la barriera mucosale intestinale è stata impiegata per la determinazione delle capacità di mucoadesione/mucopermeazione.
Il progetto è stato suddiviso in diverse fasi.La prima fase ha previsto la preparazione del derivato macromolecolare a partire da un chitosano commerciale a medio peso molecolare e grado di de acetilazione maggiore del 90%. Il prodotto commerciale è stato inizialmente depolimerizzato e successivamente sottoposto alle reazioni di quaternarizzazione e coniugazione con MCD. Il prodotto di coniugazione ottenuto (QCSCJ) è stato caratterizzato mediante spettroscopia infrarossa in riflettanza totale attenuata (ATR/FT-IR) e risonanza magnetica nucleare (1HNMR). Inoltre è stata verificata la capacità di aumentare la solubilità apparente del DEX mediante formazione di complessi macromolecolari QCSCJ/DEX. La seconda fase ha previsto l’elaborazione di un protocollo per la preparazione di nanoparticelle (NPs) mediante reticolazione ionotropica con sodio tripolifosfato, a partire dal complesso macromolecolare QCSCJ/DEX. Il complesso macromolecolare e le nanoparticelle sono state caratterizzate da un punto di vista chimico-fisico mediante dynamic light scattering e misure di potenziale Z. La quantificazione del farmaco è stata compiuta tramite analisi spettrofotometrica UV-vis e cromatografia HPLC. L’ultima fase di studio ha previsto il confronto mediante studi ex-vivo tra il complesso macromolecolare e la corrispondente formulazione nanoparticellare. In particolare sono stati compiuti saggi di trasporto acqua assistito attraverso il muco, mucoadesione e permeazione attraverso l’intestino di ratto. Per gli studi ex-vivo è stato impiegato l’analogo fluoresceinato di QCSCJ, monitorato e quantificato mediante fluorimetria.
File
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