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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06202016-195106


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
BELLUCCI, ELEONORA
URN
etd-06202016-195106
Titolo
TECNICA MINI INVASIVA DI STUDIO EMODINAMICO NEL PAZIENTE CON SCLEROSI SISTEMICA: NUOVE PROSPETTIVE DIAGNOSTICHE
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
REUMATOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Matucci Cerinic, Marco
correlatore Dott. Bernardo, Pasquale
Parole chiave
  • Sclerosi Sistemica
  • ipertensione arteriosa polmonare
  • diagnosi
  • cateterismo cardiaco destro
Data inizio appello
07/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: L’ipertensione arteriosa polmonare (IAP) è una delle più severe complicanze della Sclerosi Sistemica (SSc) e nel corso degli ultimi anni è diventata la principale causa di morte. La diagnosi è spesso tardiva, poichè solitamente asintomatica negli stadi iniziali. Il gold standard per la diagnosi è rappresentato dal cateterismo cardiaco destro (CCdx): metodica invasiva e gravata da elevati costi e complicanze procedurali. Emerge pertanto la necessità di sviluppare nuove metodiche non invasive, sicure ed attendibili per l’ individuazione precoce di questa complicanza in stadi potenzialmente reversibili di malattia. Il Pressure Recording Analytical Method (PRAM) è uno strumento recentemente validato in cardiologia per il monitoraggio emodinamico minimamente invasivo, basato sull’analisi dell’curva pressoria arteriosa, in grado di fornire parametri emodinamici sia cardiaci che circolatori, che al momento vengono ottenuti esclusivamente mediante CCdx.
Scopo del lavoro: Dimostrare l’appropriatezza dell’utilizzo della metodica PRAM, nei pazienti affetti da SSc, nell’individuare parametri emodinamici utili a selezionare quelli a maggior rischio di sviluppo di IAP.
Materiali e metodi: Abbiamo valutato 40 pazienti affetti da SSc (35 donne e 5 uomini, età media 60 ±9,3, durata media di malattia 7,5 anni) afferenti al nostro centro mediante CCdx e PRAM. Di tutti i pazienti sono stati analizzati i principali parametri emodinamici: PAPm, cardiac index (CI), resistenze vascolari sistemiche (RSV), right cardiac power index (RCPI con formula derivata PAPmXCIPRAM/451), ed effettuata analisi della concordanza dei due metodi attraverso il modello statistico di Bland-Altmann. Di tutti i pazienti sono stati inoltre raccolti dati derivati da ecocolorDoppler cardiaco (PAPs, TAPSE), prove di funzionalità respiratoria (DLCO,FVC, TLC, FEV1), markers bioumorali, videocapillaroscopia, TC torace ad alta risoluzione. Attraverso la regressione logistica uni e multivariata sono state individuate le variabili clinico-strumentali maggiormente correlate con la presenza di (IAP), documentata al CCdx e costruito uno scoring system assegnando il valore 0 quando entrambe le variabili deponevano per l’assenza di IAP, 1 quando solo una delle due era indicativa della presenza di IAP e 2 quando entrambe deponevano per presenza di IAP.
Risultati: La metodica PRAM ha mostrato una concordanza con il CCdx nello stimare il CI e le RSV, mai oltre il 5% l’intervallo di confidenza. I pazienti con IAP (PAPm ≥ 25 mmHg) erano 14 (età media 64,4±9,3, durata mediana di malattia 10.5, forma lSSc 61,5% e dSSc 38,5%) quelli senza IAP (PAPm<25mmHg) erano 26 (età media 58,3±15,4 , durata mediana di malattia 5, forma lSSc 57,1% e dSSC 35,7%). L’analisi uni-multivariata ha individuato due variabili maggiormente associate a IAP: il DLCO (valore soglia di 47% ottenuto mediante curva ROC pvalue 0.004) e il RCPI (con valore soglia di 0.12 watt ottenuto mediante curva ROC pvalue <0.001 ). Combinando le due variabili e applicando lo scoring system abbiamo osservato che tra i pazienti con score 0 (DLCO > 47% e RCPI < 0,12 Watt) quelli con IAP erano lo 0%, quelli con score 1 (DLCO< 47% o RCPI ≥ 0,12) il 18% mentre quelli con 2(DLCO< 47% o RCPI ≥ 0,12)l’ 86%.
Conclusioni: La metodica PRAM si è dimostrata uno strumento affidabile ed equiparabile al CCDx nella stima di variabili emodinamiche come le RSV e il CI. Lo scoring system realizzato mediante la combinazione di due elementi come il DLCO e L’RCPI ottenibili con indagini non invasive, offre la possibilità di individuare pazienti con ipertensione polmonare con alta specificità.
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