Tesi etd-06202012-132415 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
PUSTORINO, GIULIA
URN
etd-06202012-132415
Titolo
Il quartiere CEP Pisa. Progettazione di un edificio di servizi a basso consumo energetico.
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE - ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Domenico
correlatore M. d'A. Martini, Andrea
relatore Dott. Leccese, Francesco
correlatore M. d'A. Martini, Andrea
relatore Dott. Leccese, Francesco
Parole chiave
- basso consumo energetico
- composizione
Data inizio appello
12/07/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2052
Riassunto
Il presente elaborato affronta due tipi distinti di analisi:
Il problema compositivo secondo l’iter classico della composizione,
l’analisi energetica per abbattere i consumi.
La progettazione si è divisa in più fasi:
lo studio del luogo,
la ricerca di architetture significative che potessero adattarsi al luogo stesso senza snaturarlo
la fase creativa.
La scelta dei servizi è stata effettuata da un attenta analisi del luogo, andando a scegliere funzioni mancanti o sottodimensionate. Si è scelto di creare un luogo di aggregazione che riuscisse a richiamare in se tutte le generazioni in modo che questo possa diventare un luogo di incontro per una mutua crescita.
Hanno quindi trovato spazio:
poste,
farmacia,
ambulatori,
bar,
ludoteca,
biblioteca con sala proiezioni,
palestra,
skate-park.
L’edificio, infine, è posto ai margini di un ampio giardino.
Si è giunti, così, alla definizione di un edificio, che rispetta tutte le caratteristiche riscontrate dall’analisi del luogo, il quartiere CEP Pisa, sia per tessiture che per dislocazione all’interno dell’edificato preesistente.
Nel rispetto della linearità e regolarità degli edifici confinanti si è deciso di dare valore alla progettazione tramite volumi aggettanti che con un gioco di chiari scuri diano movimento ai prospetti conferendogli maggiore interesse rispetto al preesistente.
Una volta definito l’involucro dell’edificio si è proceduto all’analisi energetica. A questo scopo sono affrontati:
la climatizzazione invernale,
la produzione di acqua calda,
l’illuminazione,
il raffrescamento estivo.
Per ognuno di questi aspetti si è partiti dall’analisi dei consumi per poi affrontare il problema della loro riduzione.
Per la climatizzazione invernale si sono affrontati due casi:
volume unico,
volumi distinti (caso limite).
Nel primo caso si considera tutto l’edificio come un unicum, nel secondo caso,invece, si è proceduto come se ogni funzione, definita nella fase compositiva, fosse studiata come un edificio separato dagli altri in modo da capire come essi influissero all’interno del volume unico. Rappresentando, così, il caso limite in cui una delle funzioni è attiva mentre le altre non sono utilizzate e quindi non sono riscaldate.
Si è studiato l’edificio con i limiti definiti dalla normativa per la zona climatica D, nella quale ricade Pisa, trovando che essa non garantisce un ottimizzazione energetica. Infatti limitandoci ad una mera applicazione della normativa troviamo che ogni parte dell’edificio preso in analisi rimane in classi energetiche piuttosto basse sia nello studio quale volume unico che quella come volumi distinti.
Si è proceduto a passi successivi alla ricerca di limiti più restrittivi rispetto a quelli indicati per la zona climatica D in modo tale da far ricadere il nostro edificio in classe A.
Per la produzione di acqua calda si sono verificati i consumi energetici di tutto l’edificio, definendo la percentuale consumata da ogni servizio. Individuato nella palestra il servizio con maggiori consumi si è previsto di isolarlo rispetto agli altri prevedendo per esso l’utilizzo di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria, analogamente i pannelli sono stati dimensionati anche per i restanti servizi prevedendo per essi un uso comune dello stesso impianto di riscaldamento dell’acqua sanitaria.
Per l’illuminazione si sono affrontate separatamente l’illuminazione naturale e l’illuminazione artificiale. Si sono dimensionate le aperture esterne secondo i limiti normativi per quanto riguarda l’illuminazione naturale.
Per l’illuminazione artificiale si è provveduto al dimensionamento degli apparecchi. Individuando in essi la maggior causa di consumo energetico si è deciso di ridurre l’illuminazione artificiale di un 30% rispetto all’illuminazione prevista in normativa.
Infine, le pareti dimensionate per la climatizzazione invernale sono state verificate in relazione al raffrescamento estivo, trovando bassi livelli di prestazione. Si è quindi provveduto ad ottimizzarle in modo tale da ottenere una prestazione ottimale anche nei mesi estivi.
Il problema compositivo secondo l’iter classico della composizione,
l’analisi energetica per abbattere i consumi.
La progettazione si è divisa in più fasi:
lo studio del luogo,
la ricerca di architetture significative che potessero adattarsi al luogo stesso senza snaturarlo
la fase creativa.
La scelta dei servizi è stata effettuata da un attenta analisi del luogo, andando a scegliere funzioni mancanti o sottodimensionate. Si è scelto di creare un luogo di aggregazione che riuscisse a richiamare in se tutte le generazioni in modo che questo possa diventare un luogo di incontro per una mutua crescita.
Hanno quindi trovato spazio:
poste,
farmacia,
ambulatori,
bar,
ludoteca,
biblioteca con sala proiezioni,
palestra,
skate-park.
L’edificio, infine, è posto ai margini di un ampio giardino.
Si è giunti, così, alla definizione di un edificio, che rispetta tutte le caratteristiche riscontrate dall’analisi del luogo, il quartiere CEP Pisa, sia per tessiture che per dislocazione all’interno dell’edificato preesistente.
Nel rispetto della linearità e regolarità degli edifici confinanti si è deciso di dare valore alla progettazione tramite volumi aggettanti che con un gioco di chiari scuri diano movimento ai prospetti conferendogli maggiore interesse rispetto al preesistente.
Una volta definito l’involucro dell’edificio si è proceduto all’analisi energetica. A questo scopo sono affrontati:
la climatizzazione invernale,
la produzione di acqua calda,
l’illuminazione,
il raffrescamento estivo.
Per ognuno di questi aspetti si è partiti dall’analisi dei consumi per poi affrontare il problema della loro riduzione.
Per la climatizzazione invernale si sono affrontati due casi:
volume unico,
volumi distinti (caso limite).
Nel primo caso si considera tutto l’edificio come un unicum, nel secondo caso,invece, si è proceduto come se ogni funzione, definita nella fase compositiva, fosse studiata come un edificio separato dagli altri in modo da capire come essi influissero all’interno del volume unico. Rappresentando, così, il caso limite in cui una delle funzioni è attiva mentre le altre non sono utilizzate e quindi non sono riscaldate.
Si è studiato l’edificio con i limiti definiti dalla normativa per la zona climatica D, nella quale ricade Pisa, trovando che essa non garantisce un ottimizzazione energetica. Infatti limitandoci ad una mera applicazione della normativa troviamo che ogni parte dell’edificio preso in analisi rimane in classi energetiche piuttosto basse sia nello studio quale volume unico che quella come volumi distinti.
Si è proceduto a passi successivi alla ricerca di limiti più restrittivi rispetto a quelli indicati per la zona climatica D in modo tale da far ricadere il nostro edificio in classe A.
Per la produzione di acqua calda si sono verificati i consumi energetici di tutto l’edificio, definendo la percentuale consumata da ogni servizio. Individuato nella palestra il servizio con maggiori consumi si è previsto di isolarlo rispetto agli altri prevedendo per esso l’utilizzo di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria, analogamente i pannelli sono stati dimensionati anche per i restanti servizi prevedendo per essi un uso comune dello stesso impianto di riscaldamento dell’acqua sanitaria.
Per l’illuminazione si sono affrontate separatamente l’illuminazione naturale e l’illuminazione artificiale. Si sono dimensionate le aperture esterne secondo i limiti normativi per quanto riguarda l’illuminazione naturale.
Per l’illuminazione artificiale si è provveduto al dimensionamento degli apparecchi. Individuando in essi la maggior causa di consumo energetico si è deciso di ridurre l’illuminazione artificiale di un 30% rispetto all’illuminazione prevista in normativa.
Infine, le pareti dimensionate per la climatizzazione invernale sono state verificate in relazione al raffrescamento estivo, trovando bassi livelli di prestazione. Si è quindi provveduto ad ottimizzarle in modo tale da ottenere una prestazione ottimale anche nei mesi estivi.
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