Tesi etd-06202011-161346 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
PRATALI, SILVIA
URN
etd-06202011-161346
Titolo
L’insonnia nella prospettiva dello spettro:
studio psicometrico trasversale della
fenomenica psicopatologica in un campione di pazienti con Insonnia Primaria rispetto a un campione con Insonnia Secondaria a disturbi della sfera affettiva
Settore scientifico disciplinare
M-PSI/08
Corso di studi
ESPLORAZIONE MOLECOLARE, METABOLICA E FUNZIONALE DEL SISTEMA NERVOSO E DEGLI ORGANI DI SENSO
Relatori
tutor Gemignani, Angelo
Parole chiave
- insonnia
- psicopatologia
- spettro dell'umore
Data inizio appello
21/06/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione
I profondi legami tra i disturbi del sonno ed alcuni eventi psicopatologici, in particolare dell’ansia e dell’umore, sono noti sin dall’antichità. Se da un lato la letteratura psichiatrica ha largamente evidenziato l’ubiquitarietà dell’insonnia nei disturbi psichici dall’altro la letteratura ipnologica suggerisce che l’insonnia facilita l’insorgenza di un disturbo d’ansia o dell’umore cosicché ad oggi il legame tra insonnia e disturbi psichici sembra essere quello di una mutua facilitazione. L’insonnia primaria è comunque considerata al momento un’entità clinica indipendente anche se il dibattito tuttora è aperto sul fatto che debba considerarsi invece una manifestazione sottosoglia di un disturbo d’ansia e dell’umore.
Scopo della tesi
Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di valutare la presenza di componenti psicopatologiche nell’insonnia primaria, definita in accordo con i criteri diagnostici del DSM IV TR.
Materiale e Metodi
Sono stati valutati, presso il centro di Medicina del Sonno e del Sogno di Pisa, 130 soggetti con un disturbo del sonno, di entrambi i sessi (M= 55; F= 75) e di età compresa tra i 18 e i 60 anni (età media 50 anni). 55 soggetti presentavano un disturbo configurabile come Insonnia Primaria (Gruppo 1) e 75 come Insonnia Correlata ad un disturbo d’ansia o dell’umore (Gruppo 2). Entrambi i gruppi sono stati sottoposti ad una valutazione psicopatologica e ipnologica mediante la somministrazione di scale psicometriche standardizzate per la valutazione dei disturbi dell’umore (Hamilton Rating Scale for Depression, HAM-D), d’ansia (Hamilton Anxiety Scale, HAM-A), ossessivo compulsivo (Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale, Y-BOCS), agorafobico (Agoraphobia Rating Scale, ARS) e fobico sociale (Liebowitz Social Phobia Scale, LSPS), nonché alla valutazione dei disturbi del sonno (Pittsburgh Sleep Quality Index, PSQI).
I risultati delle scale sono stati analizzati con diverse metodologie statistiche quali, tra l’altro l’analisi delle classi latenti (LCA) che permette di evidenziare cluster di pazienti a partire dalla somiglianza dei pattern di presentazione dei sintomi e l’analisi fattoriale.
Risultati
Da questo lavoro emergono alcuni risultati principali:
1) la gravità dell’insonnia misurata con il PSQI non è diversa nei pazienti con insonnia primaria rispetto a quelli con insonnia secondaria. Tale dato emerge sia dal confronto diretto delle medie che con la analisi delle LCA: le due classi emerse dall’analisi sul PSQI non presentano una distribuzione diversa tra insonni primari e secondari;
2) la gravità dell’insonnia non è neppure in relazione alla tipologia cronologica dell’insonnia: nel nostro campione i tre tipi di insonnia presi in considerazione non si ripartiscono in modo differente nelle due classi di gravità;
3) l’analisi fattoriale ha messo in evidenza 4 fattori di psicopatologia nel campione: Fobico, Ansioso-depressivo, Patofobico, Ossessivo.
4) sia l’analisi di confronto diretto tra i gruppi che l’analisi fattoriale che l’analisi delle LCA sulle scale di ansia e depressione mette in relazione una differenza tra gli insonni primari e gli insonni secondari: quest’ultimo gruppo presenta, come ci si aspettava, un maggiore carico psicopatologico;
5) la tipologia cronologica dell’insonnia iniziale è maggiormente legata al fattore ossessivo, mentre, al contrario delle osservazioni classiche né la diagnosi di depressione né il fattore ansioso-depressivo sembrano essere in relazione ad una specifica cronologia di insonnia;
6) il fattore ansioso-depressivo predice la gravità dell’insonnia misurata con il PSQI indipendentemente dalla diagnosi di insonnia (primaria o secondaria): una quota di disturbi psicopatologici è quindi comunque presente in caso di insonnia e sembra essere in relazione con la gravità percepita del disturbo.
Conclusioni
In conclusione questo lavoro di tesi mette in evidenza che anche i pazienti con insonnia primaria presentano un carico psicopatologico, contribuendo, quindi, a rendere più sfumati i limiti della distinzione tra insonnia primaria e insonnia secondaria. Insieme alla nozione ormai universalmente accettata che l’Insonnia primaria sia un fattore di rischio per depressione e ansia, i nostri dati suggeriscono la possibilità di considerare alcune forme di Insonnia Primaria come elementi paucisintomatici di una fenomenica di spettro psicopatologico.
I profondi legami tra i disturbi del sonno ed alcuni eventi psicopatologici, in particolare dell’ansia e dell’umore, sono noti sin dall’antichità. Se da un lato la letteratura psichiatrica ha largamente evidenziato l’ubiquitarietà dell’insonnia nei disturbi psichici dall’altro la letteratura ipnologica suggerisce che l’insonnia facilita l’insorgenza di un disturbo d’ansia o dell’umore cosicché ad oggi il legame tra insonnia e disturbi psichici sembra essere quello di una mutua facilitazione. L’insonnia primaria è comunque considerata al momento un’entità clinica indipendente anche se il dibattito tuttora è aperto sul fatto che debba considerarsi invece una manifestazione sottosoglia di un disturbo d’ansia e dell’umore.
Scopo della tesi
Lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di valutare la presenza di componenti psicopatologiche nell’insonnia primaria, definita in accordo con i criteri diagnostici del DSM IV TR.
Materiale e Metodi
Sono stati valutati, presso il centro di Medicina del Sonno e del Sogno di Pisa, 130 soggetti con un disturbo del sonno, di entrambi i sessi (M= 55; F= 75) e di età compresa tra i 18 e i 60 anni (età media 50 anni). 55 soggetti presentavano un disturbo configurabile come Insonnia Primaria (Gruppo 1) e 75 come Insonnia Correlata ad un disturbo d’ansia o dell’umore (Gruppo 2). Entrambi i gruppi sono stati sottoposti ad una valutazione psicopatologica e ipnologica mediante la somministrazione di scale psicometriche standardizzate per la valutazione dei disturbi dell’umore (Hamilton Rating Scale for Depression, HAM-D), d’ansia (Hamilton Anxiety Scale, HAM-A), ossessivo compulsivo (Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale, Y-BOCS), agorafobico (Agoraphobia Rating Scale, ARS) e fobico sociale (Liebowitz Social Phobia Scale, LSPS), nonché alla valutazione dei disturbi del sonno (Pittsburgh Sleep Quality Index, PSQI).
I risultati delle scale sono stati analizzati con diverse metodologie statistiche quali, tra l’altro l’analisi delle classi latenti (LCA) che permette di evidenziare cluster di pazienti a partire dalla somiglianza dei pattern di presentazione dei sintomi e l’analisi fattoriale.
Risultati
Da questo lavoro emergono alcuni risultati principali:
1) la gravità dell’insonnia misurata con il PSQI non è diversa nei pazienti con insonnia primaria rispetto a quelli con insonnia secondaria. Tale dato emerge sia dal confronto diretto delle medie che con la analisi delle LCA: le due classi emerse dall’analisi sul PSQI non presentano una distribuzione diversa tra insonni primari e secondari;
2) la gravità dell’insonnia non è neppure in relazione alla tipologia cronologica dell’insonnia: nel nostro campione i tre tipi di insonnia presi in considerazione non si ripartiscono in modo differente nelle due classi di gravità;
3) l’analisi fattoriale ha messo in evidenza 4 fattori di psicopatologia nel campione: Fobico, Ansioso-depressivo, Patofobico, Ossessivo.
4) sia l’analisi di confronto diretto tra i gruppi che l’analisi fattoriale che l’analisi delle LCA sulle scale di ansia e depressione mette in relazione una differenza tra gli insonni primari e gli insonni secondari: quest’ultimo gruppo presenta, come ci si aspettava, un maggiore carico psicopatologico;
5) la tipologia cronologica dell’insonnia iniziale è maggiormente legata al fattore ossessivo, mentre, al contrario delle osservazioni classiche né la diagnosi di depressione né il fattore ansioso-depressivo sembrano essere in relazione ad una specifica cronologia di insonnia;
6) il fattore ansioso-depressivo predice la gravità dell’insonnia misurata con il PSQI indipendentemente dalla diagnosi di insonnia (primaria o secondaria): una quota di disturbi psicopatologici è quindi comunque presente in caso di insonnia e sembra essere in relazione con la gravità percepita del disturbo.
Conclusioni
In conclusione questo lavoro di tesi mette in evidenza che anche i pazienti con insonnia primaria presentano un carico psicopatologico, contribuendo, quindi, a rendere più sfumati i limiti della distinzione tra insonnia primaria e insonnia secondaria. Insieme alla nozione ormai universalmente accettata che l’Insonnia primaria sia un fattore di rischio per depressione e ansia, i nostri dati suggeriscono la possibilità di considerare alcune forme di Insonnia Primaria come elementi paucisintomatici di una fenomenica di spettro psicopatologico.
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