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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06192024-143901


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VACCA, ALESSANDRA
URN
etd-06192024-143901
Titolo
Il Disturbo Evitante/Restrittivo dell'assunzione di cibo (ARFID): Aspetti clinici, Eziologia e Strategie d'intervento
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Giacomelli, Chiara
Parole chiave
  • Arfid
  • avoidant/restrictive food intake disorder
  • disturbo del comportamento alimentare
  • eating disorder
  • neofobia
  • neophobia
  • pickiness
Data inizio appello
10/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/07/2064
Riassunto
Nonostante l'abbondanza e la facilità di accesso ai prodotti alimentari nel mondo occidentale, oggi si osserva un paradosso: se in alcuni bambini l'eccessiva disponibilità predispone verso l’insorgenza di condizioni come l’obesità, esistono bambini la cui dieta risulta essere carente e limitata. Questi bambini, spesso definiti come "mangiatori schizzinosi” dai genitori, possono in realtà soffrire di un disturbo alimentare poco conosciuto: il Disturbo Evitante/Restrittivo dell'Assunzione di Cibo (ARFID). Introdotto nel DSM-5 nel 2013, l'ARFID si caratterizza per il rifiuto e l'elusione del cibo, comportamenti che deteriorano il clima familiare durante i pasti e che minano la vita sociale degli adulti. L’ARFID non è guidato da un desiderio di magrezza ma da mancanza di interesse per il cibo, paura di conseguenze avverse e/o alterazioni dell’integrazione sensoriale. Le difficoltà legate al suo riconoscimento e alla sua gestione riguardano la somiglianza con altri disturbi alimentari come l’anoressia nervosa e con comportamenti tipici dell’infanzia come la neofobia e la schizzinosità. L’ARFID presenta diverse comorbidità associate ad alterazioni nel neurosviluppo come il disturbo dello spettro autistico e il disturbo da deficit di attenzione/iperattività.
Questa tesi esplora l'ARFID attraverso un’analisi dei criteri diagnostici, delle presentazioni cliniche, delle comorbidità, dell’epidemiologia e delle conseguenze mediche del disturbo.
Viene evidenziata l'importanza di una diagnosi precoce e accurata, nonché di un approccio terapeutico multidisciplinare che coinvolga diverse figure professionali per garantire un trattamento completo e personalizzato. Il setting di cura è stabilito in funzione della gravità casi: può includere il day hospital, il trattamento ambulatoriale o il ricovero completo. A seconda della stabilità medica del paziente e della presentazione clinica, le modalità di trattamento spaziano da percorsi di psicoterapia come CBT-AR e FBT-AR, all’uso di farmaci e programmi di educazione nutrizionale che possono essere estesi anche alla famiglia. Infatti, nel panorama delle figure professionali chiamate ad intervenire per la gestione si presta attenzione al ruolo del nutrizionista, che si occupa di delineare percorsi di educazione alimentare, stabilire il rischio nutrizionale, aiutare nella regolazione/percezione dei segnali fame-sazietà, dispensare consigli per modificare le abitudini individuali e familiari e supportare i genitori nella scelta di regole da far rispettare.
Nonostante i progressi nella comprensione dell'ARFID, la letteratura esistente è ancora limitata rispetto ad altri disturbi alimentari più studiati come l'anoressia nervosa e la bulimia nervosa. La ricerca futura dovrà concentrarsi sull'eziologia e sulle offerte terapeutiche. L'implementazione di strumenti diagnostici, l'educazione dei professionisti sanitari e delle famiglie sono elementi cruciali per il riconoscimento tempestivo del disturbo e per migliorare la qualità della vita dei pazienti.


Despite the abundance and easy access to food products in the Western world, nowadays a paradox is evidenced. The excessive availability of food causes obesity in children, however, there are children whose diet is deficient and limited. These children are often labeled as "picky eaters" by their parents, but they may suffer from a little-known eating disorder: Avoidant/Restrictive Food Intake Disorder (ARFID). ARFID was introduced in the DSM-5 in 2013 and it is characterized by food refusal and avoidance behaviors that deteriorate the family atmosphere during meals and decline adult's social life. ARFID is not driven by a desire for weight loss, but it is usually led by a lack of interest in food, fear of negative outcomes, and/or sensory integration issues. The difficulties related to its recognition and management are due to its similarities with other eating disorders like anorexia nervosa and typical childhood behaviors such as neophobia and pickiness. ARFID presents several comorbidities associated with neurodevelopmental disorders like autism spectrum disorder and attention deficit hyperactivity disorder.
This thesis explores ARFID through an analysis of diagnostic criteria, clinical presentations, comorbidities, epidemiology, and the medical consequences of the disorder. It is important to diagnose the disorder early enough and accurately. It is also crucial to suggest a multidisciplinary therapeutic approach (that involves many healthcare professionals) to ensure a comprehensive and personalized treatment.
The care setting is determined by the severity of the cases and can include day hospital, outpatient treatment, or full hospitalization. Depending on the patient's medical stability and clinical presentation, intervention strategies range from psychological treatments like CBT-AR and FBT-AR to the use of medications and nutritional education programs that may also include the family. Indeed, among the professionals involved in managing ARFID, particular attention is given to the nutritionist. The nutritionist is responsible for providing nutrition education, assessing nutritional risk, helping in the regulation/perception of hunger and satiety signals, providing advice to change individual and family habits, and supporting parents in establishing rules.
Despite progress in understanding ARFID, existing literature is still limited compared to studies made on eating disorders like anorexia nervosa and bulimia nervosa. Future research must focus on the etiology and therapeutic options. The implementation of diagnostic tools and the education of healthcare professionals and families are crucial elements for the early recognition of the disorder and improving the quality of life of patients.
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