Tesi etd-06192023-123640 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ANTONINI, LUDOVICA
URN
etd-06192023-123640
Titolo
La filosofia a scuola. Metodi, pratiche, esperienze laboratoriali
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Dott. Mori, Luca
relatore Prof. Paoletti, Giovanni
relatore Prof. Paoletti, Giovanni
Parole chiave
- "filosofia a scuola"
- "Philosophia ludens"
- "Philosophy for Children"
- bambini
- competenze filosofiche
- didattica della filosofia
- didattica laboratoriale
- Lipman
- metodologie a confronto
Data inizio appello
06/07/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La filosofia a scuola. Metodi, pratiche, esperienze laboratoriali
Il lavoro di tesi La filosofia a scuola. Metodi, pratiche, esperienze laboratoriali ha come oggetto di indagine la didattica filosofica e in particolare quella rivolta ai primissimi gradi di istruzione.
La tesi si pone l’obiettivo, attraverso pubblicazioni e sperimentazioni autorevoli di pratiche di filosofia rivolte ai bambini, di dimostrare l’efficacia e la validità di estendere la disciplina filosofica a tutti i curricula scolastici, a ogni grado di istruzione.
Si struttura in quattro capitoli: i primi sono tre a carattere metodologico, mentre il quarto e l’appendice costituiscono la parte sperimentale, che si concretizza nella stesura e nella realizzazione di un laboratorio di filosofia con i bambini, da me ideato e condotto, all’Istituto Comprensivo Darsena nella città di Viareggio.
Il primo capitolo prende in esame la pratica della Philosophy for Children (p4c), ideata negli anni Settanta da Matthew Lipman, dando un quadro sintetico ma preciso e ordinato degli elementi teorici e metodologici che la caratterizzano. Sono stati approfonditi anche gli aspetti della sua diffusione, in Italia e nel mondo.
La p4c aspira a molto più che all’inserimento della filosofia come disciplina da integrare alle materie esistenti, bensì è una proposta di ristrutturazione della pratica educativa, da proporre ai bambini già dalla scuola dell’infanzia, in un curriculum verticale che si sviluppa fino alle scuole superiori, al fine di accrescere le competenze logico-argomentative negli studenti. Preminente è anche l’effetto etico che emerge come risultato di una pratica svolta per favorire l’ascolto e lo scambio tra pari, promuovendo l’emergere dei valori democratici auspicabili in ogni comunità, compresa quella scolastica.
Il secondo capitolo approfondisce il modello italiano di filosofia con i bambini, attraverso le pubblicazioni di Luca Mori e Alfonso Maurizio Iacono. Particolare attenzione è posta sul lavoro sperimentale sull’utopia, condotto da Luca Mori in oltre quindici anni di sperimentazione con bambini di tutta Italia. Il suo lavoro prende le mosse dall’ideazione, in occasione del cinquecentesimo anniversario di Utopia di Tommaso Moro, di un modo di proporre ai bambini, a partire dai cinque anni, uno dei giochi filosofici che attraversano la storia della filosofia politica. Saranno approfondite metodologia, peculiarità di questo modello, considerati gli esiti e le competenze filosofiche attivate.
A conclusione della parte metodologica, nel terzo capitolo, i due modelli di filosofia con i bambini sono stati messi a confronto, al fine di evidenziarne i punti di contatto, ma anche le differenze sul piano degli strumenti adottati e delle finalità. Il capitolo termina con una rassegna di esperienze, proposte, spunti su filosofia e bambini presenti nella rivista Logoi.ph, nel numero dedicato a questa tematica. Di grande rilievo è la proposta di Philosophia ludens di Annalisa Caputo, di cui sono stati delineati i tratti peculiari teorici e la testimonianza delle sperimentazioni.
Il quarto capitolo, di natura sperimentale, si apre con una sfida: dimostrare la validità della pratica filosofica per attivare competenze squisitamente filosofiche fin dalla scuola primaria e secondaria di primo grado. Il timone della sperimentazione sta nella profonda convinzione che la filosofia, praticata a scuola, seguendo una precisa metodologia, condotta da esperti della disciplina o da insegnanti disposti a formarsi, offra agli studenti la possibilità di sviluppare la conoscenza di sé. Non solo: di valorizzare le conoscenze delle altre discipline. Ancora: di favorire la crescita delle competenze di cittadinanza.
Una volta chiarite le premesse teoriche si apre una sezione narrativa, resoconto del laboratorio da me ideato in tre classi di scuola secondaria di primo grado. Ogni fase della narrazione alterna la cronaca dei momenti di vivace dialogo e scambio (tra me e gli studenti, tra gli studenti, tra gli studenti e gli insegnanti) a elementi di riflessione didattica e metodologica.
Durante i laboratori sono state proposte e svolte dagli studenti attività individuali, in gruppo e a coppie, i cui prodotti sono stati inseriti tramite fotografie scannerizzate e citazioni letterali. Gli esiti, analizzati e commentati, sono inclusi nella medesima narrazione.
Si potrà osservare, visionando l’appendice, che lo schema degli incontri è rimasto per lo più invariato nella sua esecuzione, ma sono presenti delle modifiche dettate da ambiente scolastico e soggetti coinvolti (il numero degli studenti, la presenza di bambini certificati e/o stranieri presenti in classe), dati non prevedibili al momento della stesura dei laboratori. È stato necessario talvolta rimodulare alcune attività, oppure dilatare le tempistiche o tarare il lessico sul livello medio della classe, affinché i contenuti fossero fruibili da tutti i partecipanti.
Il lavoro di tesi La filosofia a scuola. Metodi, pratiche, esperienze laboratoriali ha come oggetto di indagine la didattica filosofica e in particolare quella rivolta ai primissimi gradi di istruzione.
La tesi si pone l’obiettivo, attraverso pubblicazioni e sperimentazioni autorevoli di pratiche di filosofia rivolte ai bambini, di dimostrare l’efficacia e la validità di estendere la disciplina filosofica a tutti i curricula scolastici, a ogni grado di istruzione.
Si struttura in quattro capitoli: i primi sono tre a carattere metodologico, mentre il quarto e l’appendice costituiscono la parte sperimentale, che si concretizza nella stesura e nella realizzazione di un laboratorio di filosofia con i bambini, da me ideato e condotto, all’Istituto Comprensivo Darsena nella città di Viareggio.
Il primo capitolo prende in esame la pratica della Philosophy for Children (p4c), ideata negli anni Settanta da Matthew Lipman, dando un quadro sintetico ma preciso e ordinato degli elementi teorici e metodologici che la caratterizzano. Sono stati approfonditi anche gli aspetti della sua diffusione, in Italia e nel mondo.
La p4c aspira a molto più che all’inserimento della filosofia come disciplina da integrare alle materie esistenti, bensì è una proposta di ristrutturazione della pratica educativa, da proporre ai bambini già dalla scuola dell’infanzia, in un curriculum verticale che si sviluppa fino alle scuole superiori, al fine di accrescere le competenze logico-argomentative negli studenti. Preminente è anche l’effetto etico che emerge come risultato di una pratica svolta per favorire l’ascolto e lo scambio tra pari, promuovendo l’emergere dei valori democratici auspicabili in ogni comunità, compresa quella scolastica.
Il secondo capitolo approfondisce il modello italiano di filosofia con i bambini, attraverso le pubblicazioni di Luca Mori e Alfonso Maurizio Iacono. Particolare attenzione è posta sul lavoro sperimentale sull’utopia, condotto da Luca Mori in oltre quindici anni di sperimentazione con bambini di tutta Italia. Il suo lavoro prende le mosse dall’ideazione, in occasione del cinquecentesimo anniversario di Utopia di Tommaso Moro, di un modo di proporre ai bambini, a partire dai cinque anni, uno dei giochi filosofici che attraversano la storia della filosofia politica. Saranno approfondite metodologia, peculiarità di questo modello, considerati gli esiti e le competenze filosofiche attivate.
A conclusione della parte metodologica, nel terzo capitolo, i due modelli di filosofia con i bambini sono stati messi a confronto, al fine di evidenziarne i punti di contatto, ma anche le differenze sul piano degli strumenti adottati e delle finalità. Il capitolo termina con una rassegna di esperienze, proposte, spunti su filosofia e bambini presenti nella rivista Logoi.ph, nel numero dedicato a questa tematica. Di grande rilievo è la proposta di Philosophia ludens di Annalisa Caputo, di cui sono stati delineati i tratti peculiari teorici e la testimonianza delle sperimentazioni.
Il quarto capitolo, di natura sperimentale, si apre con una sfida: dimostrare la validità della pratica filosofica per attivare competenze squisitamente filosofiche fin dalla scuola primaria e secondaria di primo grado. Il timone della sperimentazione sta nella profonda convinzione che la filosofia, praticata a scuola, seguendo una precisa metodologia, condotta da esperti della disciplina o da insegnanti disposti a formarsi, offra agli studenti la possibilità di sviluppare la conoscenza di sé. Non solo: di valorizzare le conoscenze delle altre discipline. Ancora: di favorire la crescita delle competenze di cittadinanza.
Una volta chiarite le premesse teoriche si apre una sezione narrativa, resoconto del laboratorio da me ideato in tre classi di scuola secondaria di primo grado. Ogni fase della narrazione alterna la cronaca dei momenti di vivace dialogo e scambio (tra me e gli studenti, tra gli studenti, tra gli studenti e gli insegnanti) a elementi di riflessione didattica e metodologica.
Durante i laboratori sono state proposte e svolte dagli studenti attività individuali, in gruppo e a coppie, i cui prodotti sono stati inseriti tramite fotografie scannerizzate e citazioni letterali. Gli esiti, analizzati e commentati, sono inclusi nella medesima narrazione.
Si potrà osservare, visionando l’appendice, che lo schema degli incontri è rimasto per lo più invariato nella sua esecuzione, ma sono presenti delle modifiche dettate da ambiente scolastico e soggetti coinvolti (il numero degli studenti, la presenza di bambini certificati e/o stranieri presenti in classe), dati non prevedibili al momento della stesura dei laboratori. È stato necessario talvolta rimodulare alcune attività, oppure dilatare le tempistiche o tarare il lessico sul livello medio della classe, affinché i contenuti fossero fruibili da tutti i partecipanti.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi non consultabile. |