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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06192023-093222


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MONTANARI, MARTINA
URN
etd-06192023-093222
Titolo
Studio del grado di fibrosi parietale in pazienti con malattia di Crohn sottoposti ad intervento chirurgico di resezione ileo-colica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. de Bortoli, Nicola
correlatore Dott.ssa Ceccarelli, Linda
Parole chiave
  • Crohn
  • fibrosi
  • risonanza magnetica
Data inizio appello
11/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2063
Riassunto
Introduzione: La malattia di Crohn (MC) è una malattia infiammatoria cronica intestinale caratterizzata da infiammazione segmentaria, asimmetrica e transmurale che può interessare tutti i segmenti del canale alimentare con predominanza per la localizzazione ileale e colica.
La diagnosi di malattia viene posta integrando dati clinici, biochimici, strumentali e bioptici.
La MC può presentarsi con un fenotipo penetrante, stenosante o infiammatorio.
La MC a carattere stenosante è caratterizzata dallo sviluppo di tratti stenotici che determinano riduzione del calibro del lume intestinale con sintomatologia di tipo subocclusivo o occlusivo.
Una stenosi viene definita come un segmento intestinale in cui si ha una riduzione del lume di almeno il 50% rispetto ad un segmento adiacente normale; essa deriva dal processo di deposizione fibrotica a seguito dell’insulto infiammatorio e può essere associata o meno ad infiammazione concomitante.
La valutazione delle stenosi viene effettuata con tecniche radiologiche, principalmente utilizzando metodiche di imaging di EnteroRM e RM-DWI che permettono di quantizzare il grado di infiammazione e di fibrosi del tratto stenotico.
Il riscontro istologico della fibrosi tissutale sul pezzo operatorio dopo intervento di resezione ileo-colica può essere quantificato secondo diversi score istologici.
La valutazione della componente fibrotica tissutale delle stenosi intestinali in pazienti con malattia di Crohn ha un importante risvolto terapeutico in quanto le stenosi con componente prevalentemente infiammatoria possono beneficiare di trattamenti medici mentre quando vi è una prevalenza della componente fibrosa associata a sintomatologia subocclusiva l’indicazione terapeutica più appropriata è di tipo chirurgico.

Scopo: Lo scopo della tesi è quello di analizzare, in una coorte di pazienti con malattia di Crohn stenosante, la correlazione tra la stima preoperatoria della componente fibrotica delle stenosi mediante enterorisonanza magnetica (sia con tecnica classica che tecnica DWI) e il grado di fibrosi riscontrato all’analisi istologica su pezzo operatorio dopo intervento di resezione ileo-colica, al fine di individuare possibili fattori predittivi pre-chirurgici utili nel guidare la scelta terapeutica.

Materiali e metodi: Sono stati analizzati, retrospettivamente, 64 pazienti con malattia di Crohn stenosante sottoposti ad intervento chirurgico di resezione ileo-colica tra Dicembre 2013 e Febbraio 2023.
Sono stati raccolti dati clinici (HBI), biochimici (PCR, Albuminemia, Calprotectina fecale) e dati di RM (sia con metodica classiche che con tecnica DWI) effettuata nei 3 mesi precedenti l’intervento chirurgico.
A seguito dell’intervento, sul pezzo operatorio è stata effettuata una valutazione istologica del grado di fibrosi secondo score di Higgins.

Risultati: Nei pazienti sottoposti a resezione ileo-colica è stata eseguita un’analisi dei dati istologici su pezzo operatorio utilizzando lo score di Higgins: è emerso che la maggior parte dei pazienti resecati mostrava grado moderato e severo di fibrosi (rispettivamente il 41% e 47%).
È stata quindi eseguita un’analisi di correlazione di tutte le variabili individuate mediante enteroRM con lo score di Higgins; nessuna delle variabili, singolarmente, è altamente correlata con lo score di Higgins.
Le variabili più importanti rispetto alla semplice analisi di correlazione sono: Ulcerations (-0.23), Lymphonodes (0.17) e Mural T2 signal (0.12).
L’attività di malattia mucosale espressa come presenza di ulcerazioni correla con il grado di fibrosi in maniera inversamente proporzionale, un minor numero di ulcerazioni quindi correla con un grado aumentato di fibrosi.
Il grado di stenosi invece correla in maniera direttamente proporzionale alla presenza di fibrosi rappresentata da un grado più elevato dello score anatomopatologico.
È stato inoltre creato un modello per valutare la capacità di stimare i dati di fibrosi in base alle variabili radiologiche analizzate in fase preoperatoria, si è adoperata una strategia di validazione LOO (Leave-one-out).
In 22 pazienti (37.3%) il modello riesce a stimare esattamente il grado di fibrosi riscontrato dall’analisi del pezzo operatorio. In 52 pazienti (88.1%) l’errore è <= 1, il modello quindi individua la classe corretta o quella subito sopra o subito sotto quella dello score di Higgins su pezzo operatorio. Il modello infine attribuisce una classe marcatamente sbagliata per 7 pazienti (11.9%).
Il modello statistico creato analizzando tutte le variabili radiologiche esaminate ha mostrato una buona correlazione con il grado di fibrostenosi riuscendo a attribuire una corretta classe in 78% dei casi. Viene quindi confermata l’utilità di utilizzare più variabili e non un unico parametro radiologico.

Conclusioni:
Le complicanze stenotiche della malattia di Crohn sono ancora oggi tra le cause più frequenti di indicazione chirurgica in tali pazienti. La valutazione della natura delle stenosi, infiammatoria e fibrotica, permette di indirizzare la scelta terapeutica riservando l’utilizzo di terapia medica in presenza di componente infiammatoria.
Il nostro studio ha confrontato i parametri radiologici pre-operatori con la valutazione anatomopatologica della presenza di fibrosi su pezzo operatorio, al fine di identificare possibili fattori predittivi del grado di fibrosi.
Tale analisi ci ha permesso di affermare che non vi è una correlazione con un singolo dato radiologico ma utilizzando l’insieme delle variabili è possibile creare un modello in grado di fornire una buona stima della reale fibrosi presente.
Tali dati preliminari dovranno essere confermati da una casistica più ampia ma appaiono particolarmente promettenti.

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