Tesi etd-06192021-175723 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FIORENZA, GIORGIA
Indirizzo email
g.fiorenza2@studenti.unipi.it, giorgy10@icloud.com
URN
etd-06192021-175723
Titolo
Supplementazione di palmitoiletanolamide in un modello animale di malattia di Alzheimer: valutazione degli effetti neuroprotettivi
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Daniele, Simona
correlatore Dott.ssa Piccarducci, Rebecca
correlatore Dott.ssa Piccarducci, Rebecca
Parole chiave
- alpha-sinucleina
- colon
- malattia di Alzheimer
- palmitoiletanolamide
Data inizio appello
07/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/07/2091
Riassunto
La malattia di Alzheimer (MA) è una patologia neurodegenerativa cronica caratterizzata dall’accumulo patologico nel sistema nervoso di proteina β-amiloide (Aβ) e di grovigli neurofibrillari intracellulari composti da proteina tau iperfosforilata. Tuttavia, recenti evidenze hanno suggerito che anche la proteina presinaptica α-sinucleina (α-sin), associata principalmente a malattia di Parkinson, è coinvolta nella patofisiologia della MA.
Numerosi studi confermano che ci sia una connessione bidirezionale tra intestino e cervello, definita asse intestino-cervello. Queste evidenze hanno suscitato l’interesse da parte del mondo scientifico nel valutare l’eventuale presenza di questi aggregati di proteine misfolded, ovvero proteine mal ripiegate quali Aβ, tau e α-sin, nell’intestino in patologie che coinvolgono il sistema nervoso centrale.
Tuttavia, è necessario stabilire ancora con certezza se queste proteine si formino prima nel cervello e dopo, a causa della rottura della barriera ematoencefalica (BEE), passino nel circolo sistemico e quindi nell’intestino, oppure queste proteine vengano prodotte nell’intestino da alcuni ceppi microbici e poi migrino nel cervello.
Data l’evidente importanza della nutraceutica che è emersa negli ultimi anni, numerosi studi hanno valutato la capacità di alcuni nutrienti di contribuire alla riduzione della sintomatologia della MA, principalmente andando a ridurre l’infiammazione cronica e il livello di proteine misfolded.
A questo proposito, la palmitoiletanolamide (PEA) si è dimostrata particolarmente interessante perchè ha provato migliorare l’apprendimento e la memoria, riducendo la formazione di Aβ e la fosforilazione di tau e migliorando la neuroinfiammazione.
Dunque lo scopo del presente studio di tesi è stato quello di valutare gli effetti neuroprotettivi della PEA in un modello animale di MA, ovvero nel topo SAMP8 (Senescence Accelerated Mouse Prone 8) e nel suo rispettivo controllo sano SAMR1 (Senescence Accelerated Mouse Resistant 1) con invecchiamento fisiologico. In particolare è stata valutata e quantificata, tramite Western Blot e dosaggio immunoenzimatico ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay), la presenza della proteina α-sin nel colon di topi SAMR1, SAMR1 trattati con Et-OH (veicolo), SAMP8 e SAMP8 trattati con PEA, come supplementazione della dieta. In particolare, è stata valutato l’effetto di PEA nel ridurre i livelli della proteina α-sin nel colon dimostrando di avere una buona efficacia.
I dati riportati nel presente lavoro di tesi evidenziano quindi il ruolo protettivo della supplementazione con PEA nel ridurre i livelli di proteina α-sin nel colon, ma ulteriori studi sono necessari per il meccanismo con cui PEA è in grado di ridurre i livelli della proteina α-sin a livello enterico con possibili effetti sul miglioramento della sintomatologia della MA.
Numerosi studi confermano che ci sia una connessione bidirezionale tra intestino e cervello, definita asse intestino-cervello. Queste evidenze hanno suscitato l’interesse da parte del mondo scientifico nel valutare l’eventuale presenza di questi aggregati di proteine misfolded, ovvero proteine mal ripiegate quali Aβ, tau e α-sin, nell’intestino in patologie che coinvolgono il sistema nervoso centrale.
Tuttavia, è necessario stabilire ancora con certezza se queste proteine si formino prima nel cervello e dopo, a causa della rottura della barriera ematoencefalica (BEE), passino nel circolo sistemico e quindi nell’intestino, oppure queste proteine vengano prodotte nell’intestino da alcuni ceppi microbici e poi migrino nel cervello.
Data l’evidente importanza della nutraceutica che è emersa negli ultimi anni, numerosi studi hanno valutato la capacità di alcuni nutrienti di contribuire alla riduzione della sintomatologia della MA, principalmente andando a ridurre l’infiammazione cronica e il livello di proteine misfolded.
A questo proposito, la palmitoiletanolamide (PEA) si è dimostrata particolarmente interessante perchè ha provato migliorare l’apprendimento e la memoria, riducendo la formazione di Aβ e la fosforilazione di tau e migliorando la neuroinfiammazione.
Dunque lo scopo del presente studio di tesi è stato quello di valutare gli effetti neuroprotettivi della PEA in un modello animale di MA, ovvero nel topo SAMP8 (Senescence Accelerated Mouse Prone 8) e nel suo rispettivo controllo sano SAMR1 (Senescence Accelerated Mouse Resistant 1) con invecchiamento fisiologico. In particolare è stata valutata e quantificata, tramite Western Blot e dosaggio immunoenzimatico ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay), la presenza della proteina α-sin nel colon di topi SAMR1, SAMR1 trattati con Et-OH (veicolo), SAMP8 e SAMP8 trattati con PEA, come supplementazione della dieta. In particolare, è stata valutato l’effetto di PEA nel ridurre i livelli della proteina α-sin nel colon dimostrando di avere una buona efficacia.
I dati riportati nel presente lavoro di tesi evidenziano quindi il ruolo protettivo della supplementazione con PEA nel ridurre i livelli di proteina α-sin nel colon, ma ulteriori studi sono necessari per il meccanismo con cui PEA è in grado di ridurre i livelli della proteina α-sin a livello enterico con possibili effetti sul miglioramento della sintomatologia della MA.
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