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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06192020-160834


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MAZZONI, LAURA
URN
etd-06192020-160834
Titolo
Vergogna, riconoscimento e pregiudizio
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof.ssa Fussi, Alessandra
correlatore Prof. Paoletti, Giovanni
Parole chiave
  • vergogna pregiudizio stereotipo riconoscimento
Data inizio appello
13/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/07/2090
Riassunto
Nella presente tesi ci si propone interpretare le esperienze di vergogna vissute da subordinati e appartenenti a minoranze, spesso soggetti a discriminazioni o critiche derivanti da pregiudizi e stereotipi. Si esaminerà la vergogna, dunque, unendola frequentemente a temi di rilevante interesse sociale e cercando di comprendere quale ruolo possano avere i rapporti di potere fra gruppi (maggioranza e minoranze) ed un mancato riconoscimento sociale all'interno di queste dinamiche.
Molto spazio sarà dedicato alla discussione di un’eventuale interiorizzazione dello sguardo del dominante da parte del subordinato: è necessario che quest’ultimo, per provare vergogna, condivida il punto di vista del dominante? È indispensabile che egli approvi l’immagine di sé
che viene fuori dalle parole e dai trattamenti che la maggioranza gli riserva? Bassa autostima, senso d’inferiorità e autovalutazione negativa sono prerequisiti essenziali per questo tipo di vergogna? Attraverso un’argomentazione che si estende per quattro capitoli, si mostrerà che la risposta a queste domande è di carattere negativo: l'interiorizzazione dello sguardo sprezzante della maggioranza è sì una possibilità, ma niente affatto una necessità.
Accanto alla vergogna in caso di valutazioni riconducibili a stereotipi e pregiudizi negativi, sarà esaminata la possibilità di vergognarsi nel caso in cui i pregiudizi e gli stereotipi che ci riguardano siano di carattere positivo.

This thesis aims to provide an account of shame which can explain without contradiction situations in which the emotion is experienced by agents who are subject to discrimination or shaming criticisms based on stereotypes and prejudices. Particular attention is given to the power-differential between those who belong to a minority and those who belong to the majority, and to the absence of social recognition that often oppresses members of socially subordinated groups.
From the theoretical point of view the focus of the discussion falls on the very much debated issue of the presumed internalization by marginalized individuals of the point of view and standards held by the majority. Is it really necessary that the subordinated one, in order to feel shame, share the devaluating opinions and judgements manifested by the privileged one? Are a low self-esteem, a pervasive feeling of inferiority and a negative self-assessment essential preconditions to this kind of shame? The analysis and arguments developed in the present work lead to a negative answer to these questions. Internalizing the scornful gaze of the more socially powerful other is of course a possibility, but not at all a necessity.
Alongside the shame due to the presence of negative stereotypes and prejudices, it will be taken into consideration the possibility of shame before positive, broadly benevolent biases.
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