Tesi etd-06192017-231850 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BOTTAI, ALICE
URN
etd-06192017-231850
Titolo
Ruolo della Metformina nella Sindrome dell'Ovaio Policistico.
Valutazione degli esiti a sei mesi di trattamento in una popolazione di giovani donne.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott.ssa Fruzzetti, Franca
Parole chiave
- Metformina
- PCOS
Data inizio appello
18/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La Sindrome dell’Ovaio Policistico è una complessa sindrome endocrino-metabolica che ad oggi rappresenta l’endocrinopatia più diffusa nella popolazione femminile nei Paesi sviluppati.
Fattori ambientali interagiscono con fattori genetici ancora non del tutto noti per dare il via alla sequenza patogenetica che conduce alla PCOS. L’interazione tra questi due gruppi di fattori sembra cominciare prima della nascita e continuare durante tutta la vita.
Se in passato un’alterazione della secrezione pulsatile delle gonadotropine era stato considerato il primum movens responsabile delle alterazioni della attività ovarica, sia in termini di anovulazione che di iperandrogenismo, negli ultimi decenni numerosi studi hanno evidenziato nell’insulina il fattore patogenetico principale della sindrome, capace di determinare la coesistenza, per i suoi effetti sia centrali che periferici, della disendocrinia riproduttiva e del quadro dismetabolico che caratterizzano la PCOS.
Clinicamente la PCOS è caratterizzata da: alterazioni mestruali, tipicamente oligoamenorrea; iperandrogenismo biochimico e/o clinico con segni quali irsutismo, acne e seborrea, alopecia; alterazioni metaboliche legate prevalentemente allo stato di insulino-resistenza e iperinsulinemia compensatoria, quali obesità soprattutto di tipo centrale, rischio di sviluppare IGT, DM2 e comorbidità di natura metabolica.
Il primo approccio terapeutico nelle pazienti obese con PCOS dovrebbe essere sempre la modifica dello stile di vita e la perdita di peso. Oltre ad un miglioramento delle comorbidità metaboliche associate all’obesità, il calo ponderale riduce infatti l’iperinsulinemia con un conseguente aumento dell’insulino-sensibilità, diminuzione dell’LH e dei livelli di androgeni.
Netti cambiamenti dello stile di vita sono tuttavia molto difficili da sostenere e sono associati ad alti tassi di recidiva. Per questo l’aggiunta di una terapia farmacologica con Metformina al cambiamento dello stile di vita, potrebbe risultare la chiave di volta.
In considerazione delle evidenze sulla capacità della Metformina di modulare più componenti patogenetici della PCOS, quali insulino-resistenza ed iperinsulinemia compensatoria, iperandrogenemia e iperandrogenismo, lo scopo di questo studio è stato quello di verificare e quantificare l’eventuale miglioramento, ottenuto con 6 mesi di trattamento con Metformina sui principali aspetti clinici, ormonali e metabolici della sindrome. Lo studio è stato condotto su un campione di 77 pazienti PCOS afferenti all’Ambulatorio di Endocrinologia Ginecologica appartenente alla Divisione di Ginecologia ed Ostetricia ad indirizzo Oncologico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
Alla luce dei risultati del nostro studio, la Metformina ha dimostrato di essere in grado di migliorare significativamente la ciclicità mestruale, il peso corporeo, l’insulino-resistenza, ma di non avere un effetto significativo sull’iperandrogenismo. Per l’iperandrogenismo quindi sono da considerare come valido trattamento altri presidi terapeutici comunemente utilizzati nella PCOS, come gli estroprogestinici. I nostri dati ci portano pertanto a ritenere come l’efficacia clinica di questo farmaco nel trattamento della PCOS sia soprattutto secondario ad un’azione sul metabolismo, piuttosto che a un effetto ormonale diretto.
Fattori ambientali interagiscono con fattori genetici ancora non del tutto noti per dare il via alla sequenza patogenetica che conduce alla PCOS. L’interazione tra questi due gruppi di fattori sembra cominciare prima della nascita e continuare durante tutta la vita.
Se in passato un’alterazione della secrezione pulsatile delle gonadotropine era stato considerato il primum movens responsabile delle alterazioni della attività ovarica, sia in termini di anovulazione che di iperandrogenismo, negli ultimi decenni numerosi studi hanno evidenziato nell’insulina il fattore patogenetico principale della sindrome, capace di determinare la coesistenza, per i suoi effetti sia centrali che periferici, della disendocrinia riproduttiva e del quadro dismetabolico che caratterizzano la PCOS.
Clinicamente la PCOS è caratterizzata da: alterazioni mestruali, tipicamente oligoamenorrea; iperandrogenismo biochimico e/o clinico con segni quali irsutismo, acne e seborrea, alopecia; alterazioni metaboliche legate prevalentemente allo stato di insulino-resistenza e iperinsulinemia compensatoria, quali obesità soprattutto di tipo centrale, rischio di sviluppare IGT, DM2 e comorbidità di natura metabolica.
Il primo approccio terapeutico nelle pazienti obese con PCOS dovrebbe essere sempre la modifica dello stile di vita e la perdita di peso. Oltre ad un miglioramento delle comorbidità metaboliche associate all’obesità, il calo ponderale riduce infatti l’iperinsulinemia con un conseguente aumento dell’insulino-sensibilità, diminuzione dell’LH e dei livelli di androgeni.
Netti cambiamenti dello stile di vita sono tuttavia molto difficili da sostenere e sono associati ad alti tassi di recidiva. Per questo l’aggiunta di una terapia farmacologica con Metformina al cambiamento dello stile di vita, potrebbe risultare la chiave di volta.
In considerazione delle evidenze sulla capacità della Metformina di modulare più componenti patogenetici della PCOS, quali insulino-resistenza ed iperinsulinemia compensatoria, iperandrogenemia e iperandrogenismo, lo scopo di questo studio è stato quello di verificare e quantificare l’eventuale miglioramento, ottenuto con 6 mesi di trattamento con Metformina sui principali aspetti clinici, ormonali e metabolici della sindrome. Lo studio è stato condotto su un campione di 77 pazienti PCOS afferenti all’Ambulatorio di Endocrinologia Ginecologica appartenente alla Divisione di Ginecologia ed Ostetricia ad indirizzo Oncologico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
Alla luce dei risultati del nostro studio, la Metformina ha dimostrato di essere in grado di migliorare significativamente la ciclicità mestruale, il peso corporeo, l’insulino-resistenza, ma di non avere un effetto significativo sull’iperandrogenismo. Per l’iperandrogenismo quindi sono da considerare come valido trattamento altri presidi terapeutici comunemente utilizzati nella PCOS, come gli estroprogestinici. I nostri dati ci portano pertanto a ritenere come l’efficacia clinica di questo farmaco nel trattamento della PCOS sia soprattutto secondario ad un’azione sul metabolismo, piuttosto che a un effetto ormonale diretto.
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