Tesi etd-06192014-133723 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PETRI, MARINA
URN
etd-06192014-133723
Titolo
From competition to integration - the dynamics of regulatory practice within the Internal Energy Market: an evolutionary approach to macroeconomic network governance.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Carrozza, Paolo
Parole chiave
- ACER
- ERGEG
- internal energy market
- network governance
Data inizio appello
07/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Utilizzando un approccio asciutto, pragmatico e basato su un uso estensivo di dati economici e valutativi, la tesi si ripropone di analizzare gli strumenti di elaborazione delle politiche pubbliche adottati in ambito comunitario nella definizione del mercato interno dell’energia. In particolare, oggetto di analisi è il modello reticolare proprio della governance orizzontale di grandi temi macroeconomici, applicato all’evoluzione da ERGEG (gruppo europeo dei regolatori per il gas e l’energia elettrica, 2003) a ACER (Agenzia per la cooperazione dei regolatori in materia di energia, 2009). Conformemente alla sua natura empirica, più che ricostruttiva, l’elaborato è suddiviso in tre macro-aree concettuali.
1. Reti amministrative e governance multilivello
Questa prima sezione mira ad analizzare, partendo dalla rilevante letteratura italiana (inter alia, Cassese, Merusi, Perulli) e straniera (inter alia, Borzel, Schneider) il concetto di “rete” di autorità amministrative (indipendenti), che interagiscono tra di loro in un contesto orizzontale e paritetico. Si sostiene che l’emersione giuridica della rete amministrativa rappresenti il sovvertimento della struttura piramidale della sovranità, e che dunque quello di rete, proprio per questa sua natura innovativa e flessibile, che prescinde anche dai tradizionali confini dello Stato-nazione, sia un valido strumento di policy making in ambito sovranazionale, da utilizzare nella regolamentazione dei fenomeni macroeconomici.
2. Rilevante background economico per la definizione del mercato interno dell’energia
La seconda area concettuale della tesi è incentrata sulla fissazione di alcuni dati rilevanti in campo prettamente economico, la cui osservazione è imprescindibile ai fini di una corretta valutazione degli strumenti di policy making a disposizione del legislatore europeo nella definizione normativa del settore energetico. In particolare, si osserva la natura e struttura del mercato al dettaglio di gas ed energia, nonché la volatilità del prezzo (e le sue componenti pre- e post-imposta) per l’utente finale (famiglia/settore industriale). In buona sostanza, si sostiene la necessità di implementare una migliore integrazione transfrontaliera nel contesto europeo, attraverso lo sviluppo di un mercato concorrenziale.
3. ERGEG e ACER: reti di regolamentazione nel settore dell’energia a livello europeo
Il terzo capitolo rappresenta il cuore della tesi: dopo aver gettato le basi e amministrativistiche e economiche per un’analisi del ruolo del regolatore nel mercato interno dell’energia, si tratta infine di applicare le nozioni rilevanti al contesto scelto quale case study. Più nel dettaglio, dopo alcuni necessari cenni storico-evolutivi (First Energy Package), ci si è soffermati sul rapporto tra ERGEG, vera rete, paritetica, tra regolatori europei (Second Energy Package), e ACER, Agenzia istituita nel 2009 (Third Energy Package) che pare inglobare, all’interno del suo Board of Regulators, la precedente istituzione (ERGEG).
Da questo confronto si traggono alcune conclusioni sorprendenti, dal punto di vista di analisi delle politiche pubbliche. In primo luogo, si sottolinea come l’ACER, tra i cui obiettivi spicca la liberalizzazione e l’integrazione del mercato interno dell’energia, costituisca un dichiarato tentativo di formalizzare quel coordinamento informale e reticolare proprio dell’ERGEG. Di quest’ultima istituzione si recepiscono i fallimenti, centralizzando la gestione del mercato interno dell’energia in un’Agenzia che, nei suoi pochi anni di vita, si è già dimostrata caratterizzata da forti elementi verticistici che contraddicono la sua natura di “network agency”, come emerge dall’analisi di alcune dinamiche di governance interna all’Agenzia.
In secondo luogo, si sottolinea come l’ACER, che in quanto Agenzia può essere ritenuta accountable sia legalmente che politicamente (a differenza dell’ERGEG), rappresenti in realtà il fallimento del policy – making ex ante da parte della Commissione, che è priva di poteri diretti in materia energetica. Di conseguenza, le principali politiche pubbliche in questo settore vengono ad essere definite da strumenti eterogenei, relativamente ai quali la Commissione europea ha competenza ed expertise; il riferimento precipuo è al diritto della concorrenza. Su questo punto, pare dunque possibile affermare che non vi è una vera e propria elaborazione delle politiche pubbliche ex ante mediante l’ACER, quanto piuttosto ex post grazie alla normativa antitrust.
Infine, si dà conto di una interessante e recentissima giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che pare sovvertire la consolidata dottrina Meroni, relativa al divieto di delega di policy-making ad organi terzi rispetto alle istituzioni comunitarie. Qualora in effetti tale divieto fosse sovvertito, si aprirebbero interessanti filoni di ricerca in ambito ACER per la definizione autonoma di politiche pubbliche in campo energetico.
1. Reti amministrative e governance multilivello
Questa prima sezione mira ad analizzare, partendo dalla rilevante letteratura italiana (inter alia, Cassese, Merusi, Perulli) e straniera (inter alia, Borzel, Schneider) il concetto di “rete” di autorità amministrative (indipendenti), che interagiscono tra di loro in un contesto orizzontale e paritetico. Si sostiene che l’emersione giuridica della rete amministrativa rappresenti il sovvertimento della struttura piramidale della sovranità, e che dunque quello di rete, proprio per questa sua natura innovativa e flessibile, che prescinde anche dai tradizionali confini dello Stato-nazione, sia un valido strumento di policy making in ambito sovranazionale, da utilizzare nella regolamentazione dei fenomeni macroeconomici.
2. Rilevante background economico per la definizione del mercato interno dell’energia
La seconda area concettuale della tesi è incentrata sulla fissazione di alcuni dati rilevanti in campo prettamente economico, la cui osservazione è imprescindibile ai fini di una corretta valutazione degli strumenti di policy making a disposizione del legislatore europeo nella definizione normativa del settore energetico. In particolare, si osserva la natura e struttura del mercato al dettaglio di gas ed energia, nonché la volatilità del prezzo (e le sue componenti pre- e post-imposta) per l’utente finale (famiglia/settore industriale). In buona sostanza, si sostiene la necessità di implementare una migliore integrazione transfrontaliera nel contesto europeo, attraverso lo sviluppo di un mercato concorrenziale.
3. ERGEG e ACER: reti di regolamentazione nel settore dell’energia a livello europeo
Il terzo capitolo rappresenta il cuore della tesi: dopo aver gettato le basi e amministrativistiche e economiche per un’analisi del ruolo del regolatore nel mercato interno dell’energia, si tratta infine di applicare le nozioni rilevanti al contesto scelto quale case study. Più nel dettaglio, dopo alcuni necessari cenni storico-evolutivi (First Energy Package), ci si è soffermati sul rapporto tra ERGEG, vera rete, paritetica, tra regolatori europei (Second Energy Package), e ACER, Agenzia istituita nel 2009 (Third Energy Package) che pare inglobare, all’interno del suo Board of Regulators, la precedente istituzione (ERGEG).
Da questo confronto si traggono alcune conclusioni sorprendenti, dal punto di vista di analisi delle politiche pubbliche. In primo luogo, si sottolinea come l’ACER, tra i cui obiettivi spicca la liberalizzazione e l’integrazione del mercato interno dell’energia, costituisca un dichiarato tentativo di formalizzare quel coordinamento informale e reticolare proprio dell’ERGEG. Di quest’ultima istituzione si recepiscono i fallimenti, centralizzando la gestione del mercato interno dell’energia in un’Agenzia che, nei suoi pochi anni di vita, si è già dimostrata caratterizzata da forti elementi verticistici che contraddicono la sua natura di “network agency”, come emerge dall’analisi di alcune dinamiche di governance interna all’Agenzia.
In secondo luogo, si sottolinea come l’ACER, che in quanto Agenzia può essere ritenuta accountable sia legalmente che politicamente (a differenza dell’ERGEG), rappresenti in realtà il fallimento del policy – making ex ante da parte della Commissione, che è priva di poteri diretti in materia energetica. Di conseguenza, le principali politiche pubbliche in questo settore vengono ad essere definite da strumenti eterogenei, relativamente ai quali la Commissione europea ha competenza ed expertise; il riferimento precipuo è al diritto della concorrenza. Su questo punto, pare dunque possibile affermare che non vi è una vera e propria elaborazione delle politiche pubbliche ex ante mediante l’ACER, quanto piuttosto ex post grazie alla normativa antitrust.
Infine, si dà conto di una interessante e recentissima giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che pare sovvertire la consolidata dottrina Meroni, relativa al divieto di delega di policy-making ad organi terzi rispetto alle istituzioni comunitarie. Qualora in effetti tale divieto fosse sovvertito, si aprirebbero interessanti filoni di ricerca in ambito ACER per la definizione autonoma di politiche pubbliche in campo energetico.
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