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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06192013-210545


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BELLIA, ELIANA
URN
etd-06192013-210545
Titolo
Analisi giuridica del fenomeno corruttivo: profili criminologici e interventi legislativi.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Dott.ssa Venafro, Emma
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
08/07/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/07/2053
Riassunto
INTRODUZIONE.
Come scriveva Bertolt Brecht in “Santa Giovanna dei Macelli” “ è più criminale fondare una banca che rapinarla “ , riferendosi al fatto che uno dei protagonisti, un ricco industriale di Chicago, proprietario di macelli, durante la crisi del 1929 si salvò a danno dei concorrenti, grazie all'aiuto delle informazioni dei suoi amici finanzieri di Wall street.
Dieci anni dopo Sutherland individuerà il fenomeno della criminalità dei colletti bianchi rovesciando lo stereotipo che voleva il criminale povero e operaio, con il colletto blu, creando un nuovo paradigma criminologico e uscendo dall’idea dei crimini commessi per bisogno o per malattia.
Fu proprio negli anni ’30, grazie al lavoro di indagine compiuto da Sutherland, che ebbe inizio la vera rivoluzione criminologica: la sua relazione presentata all’Associazione Americana di Sociologia, e pubblicata nel libro “Il crimine dei coletti bianchi”, rappresentò un’analisi longitudinale di vicende giudiziarie e amministrative, che nell’arco di 40 anni, avevano interessato settanta delle maggiori società statunitensi che operavano nell’ambito di diversi settori produttivi. Nel periodo preso in esame dallo studioso, le imprese in analisi avevano commesso reati quali frodi finanziarie, violazione delle leggi di tutela del lavoro ed altro, in media ciascuna di queste 70 aziende aveva subito tredici sentenze di condanna
Ci si allontana così dalla logica dell’autore di reato e dallo studio della sua personalità, motivazione, ecc. per procedere all’analisi delle funzioni e dei loro obbiettivi. Cambia anche l’autore di reato che può non essere il singolo individuo ma essere un ente o una realtà finanziaria o commerciale costituita come realtà giuridica, es. una società per azioni. Cambia anche l’identità e la percezione della vittima, ovvero dal considerare inizialmente i crimini economici come crimini senza vittima si arriva a coglierli finalmente come crimini contro la collettività, dove la vittima è la società.
Il focus della trattazione è rappresentato da un fenomeno che negli ultimi anni è stato portato alla ribalta da numerose inchieste e relativi scandali: la criminalità dei colletti bianchi.
C’è una forte tendenza a collocare la data di nascita della corruzione, in Ita­lia, al 1992 facendola coincidere con l’ arresto di Mario Chiesa e l’ inizio di Tangentopoli.
In realtà anche prima di Tangentopoli ci sono stati, in Italia, gravissimi scandali ricollegabili a fenomeni di corruzione diffusa: Italcasse, fondi neri IRI, Loc­kheed, babane e petroli, Teardo, Zampi­ni, Longo e Nicolazzi, dalle quali s’ intuiva la diffusione e l’ importanza assunta dal fenomeno corruttivo nell’ odierna società italiana, superando la vecchia prospettiva che attribuiva a questa realtà criminale una dimensione tipica meramente pulviscolare, costituita da singoli episodi isolati , per lasciare il posto ad una concezione più drammatica : la corruzione ha ormai raggiunto una dimensione sistemica , è cioè divenuta prassi stabile e strutturata.
Dunque, la corruzione è una triste realtà del nostro Paese, si potrebbe dire da sempre. Ma ancor più triste è un’altra realtà: la costante assenza di robusti e significativi interventi di contrasto della corruzione dilagante – sia prima sia dopo Tangentopoli – sul piano legislativo come su quello dei controlli (amministrativi e sociali, cioè dell’informazione).
Dunque l’ obiettivo del Legislatore, intervenuto con la legge 190/2012, in conformità agli accordi internazionali e in risposta a continui interventi giurisprudenziali volti a colmare le lacune normative, è stato proprio quello di combattere il fenomeno corruttivo, rafforzando gli istituti di natura preventiva e, soprattutto, riformando i delitti di corruzione.
Nell’ elaborato , dopo una rapida enucleazione delle principali novelle di natura preventiva-amministrativa, seguirà poi l’ esame delle modifiche apportate al delitto di concussione e ai delitti di corruzione , nonché l’ analisi del nuovo delitto di traffico di influenze illecite e del riformato delitto di corruzione tra privati, oltre che delle altre innovazioni di natura penale. Sarà questa l’ occasione per evidenziare le principali problematiche e critiche che affliggono la riforma, apprezzando al contempo le numerose novità positive in esse contenute.

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