Il poema epico rinascimentale e l’«Iliade»:
dal Trissino al Tasso
Settore scientifico disciplinare
L-FIL-LET/14
Corso di studi
MEMORIA CULTURALE E TRADIZIONE EUROPEA
Relatori
tutor Prof. Paduano, Guido correlatore Bruscagli, Riccaro correlatore Baldassarri, Guido
Parole chiave
endecasillabo sciolto
epica rinascimentale
eroe necessario
estetica
fonti storiografiche
Gerusalemme conquistata
Gerusalemme liberata
imitatio
Italia liberata dai Goti
mimesis
Omero
rima
romanzesco
Tasso
Trissino
Data inizio appello
27/06/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/06/2082
Riassunto
La tesi propone uno studio approfondito del tentativo di codificazione rinascimentale del genere epico sul modello dell'Iliade omerica, operato a partire dall'analisi dell'Italia liberata dai Goti del Trissino e della sua influenza, radicalmente sottovalutata dalla critica, sulla Gerusalemme Liberata oltre che sulla Gerusalemme Conquistata del Tasso. Gli argomenti trattati nei diversi capitoli sono: la presenza funzionale del romanzesco come devianza ideologica e narrativa entro la struttura epica (radicalmente sottovalutata in Trissino); il rapporto di questi poemi epici con la materia storica e le fonti storiografiche, sempre trascurato dalla critica; la struttura epica portante e la sua rifunzionalizzazione di macrostrutture narrative dell'Iliade omerica, in particolare sul grande modulo di ritiro dell’eroe necessario, devastazione che ne consegue e suo ritorno (“withdrawal, devastation, return”); il complesso rapporto fra ideologia e compassione per i nemici nella Gerusalemme conquistata del Tasso; due importanti questioni stilistiche trissiniane: l'introduzione dell'endecasillabo sciolto, da cui prende spunto un'analisi teorica della funzione generale della rima in rapporto al suo valore semiotico e soprattutto alla figuralità, e il tentativo di riprodurre la formularità omerica in un contesto di composizione scritta, che presenta conclusioni interessanti anche per gli studi specialistici di omeristica e per l'oralismo di matrice parryana; infine, il problematico rapporto imitativo che le opere analizzate intrattengono con Omero conduce ad un'ampia discussione di estetica sulla categoria di mimesis/imitatio, che propone un'etimologia per la parola greca e, ripercorrendo alcuni momenti fondamentali della storia di tale concetto, arriva a una sua radicale riformulazione (e rivalutazione) in termini semiotici.