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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06192009-085230


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PANTANI, BARBARA
URN
etd-06192009-085230
Titolo
IL PERCORSO DI RESPONSABILITA' SOCIALE DI NUOVA SOLMINE S.P.A.
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
STRATEGIE E GOVERNO DELL'AZIENDA
Relatori
Relatore Prof. Nannini, Luca
Parole chiave
  • La rasponsabilità sociale
  • i livelli della responsabilità sociale
  • i costi della responsabilità sociale
  • il sistma di gestione integrata
  • il sistema di gestione ambientale
Data inizio appello
15/07/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2049
Riassunto
Negli ultimi anni molte imprese hanno assunto un numero crescente di iniziative di autoregolamentazione Csr cioè finalizzate a consolidare la responsabilità sociale d’impresa. L’intento di questo studio è quello di dimostrare quanta diffusione la responsabilità sociale d’impresa ha conosciuto, fino ad oggi, nel nostro Paese,infatti, la tensione a soddisfare le attese dei propri portatori di interesse interni ed esterni andando oltre gli obblighi legislativi e cercando di trovare soluzioni innovative potrebbe diventare un loro vantaggio sul mercato rispetto alla concorrenza. Nell’ attuale contesto economico caratterizzato da fenomeni quali la globalizzazione, la delocalizzazione produttiva, la rincorsa alle economie di scala,continue innovazioni di prodotto, le aziende rischiano di perdere la loro competitività e si trovano ad affrontare innumerevoli sfide.
A tale proposito risultano esemplari gli sforzi della Regione Toscana che per prima h percepito il ruolo fondamentale che gli Enti pubblici devono avere nella costruzione di un sistema economico etico: attraverso Fabrica Ethica sono stati infatti predisposti dei finanziamenti a fondo perduto a cui le piccole e medie imprese toscane, organizzate per lo più in filiere, possono attingere per sostenere i costi relativi al percorso di certificazione SA8000,uno standard valido a livello internazionale attraverso cui le aziende s’impegnano a rispettare, dalla scelta dei propri fornitori alla commercializzazione dei propri prodotti, i principali diritti umani e dei lavoratori e attivare una sistema di gestione fondato sulla RSI. Questa e altre attività volte a diffondere sempre maggiormente il concetto di RSI hanno portato la Toscana a vincere la propria sfida etica , e la crescita di questo sistema fondato su una cultura d’impresa più umana sembra poter essere sempre maggiore anche in futuro.
Tra i tanti casi di aziende toscane che hanno fatto della Responsabilità sociale una scelta strategica di particolare importanza, la mia attenzione si è focalizzata sull’impresa Nuova Solmine Spa, presso la quale ho svolto attività di stage. Nuova Solmine, società operante nel settore chimico, sottoposta al Dlgs. 334 del 99, ha adottato molteplici sistemi di gestione in un’ottica etico sociale, cercando di soddisfare le attese di ogni stakeholder, secondo una logica top-down. La competitività e la creazione di valore sono obiettivi che le aziende del Gruppo raggiungono attraverso il miglioramento continuo della gestione delle risorse e dei processi nella convinzione che l'impegno per uno sviluppo sostenibile oltre a essere un valore della nostra etica professionale, rappresenti anche una variabile importante nella strategia della gestione delle aziende. Particolare è l’attenzione rivolta alla variabile ambientale, che risiede nell’orientamento strategico di fondo, che ha portato all’adozione di meccanismi operativi per la gestione degli aspetti ecologici, ossia i sistemi di management ambientale. L’azienda aderisce al Regolamento Comunitario EMAS, norma di carattere volontario, di cui esistono due versioni, una del 1993 con revisione nel 2001. , i principi cardine a cui le organizzazioni che si vogliono registrare/certificare devono ispirarsi nel percorso di eco-gestione sono: rispetto della normativa ambientale di interesse, miglioramento continuo delle prestazioni ambientali infine trasparenza e comunicazione esterna. Altro sistema di gestione ambientale presente nella società oggetto di esame è ISO 14000, standard comportamentale a livello internazionale di carattere sempre volontario. Entrambi i modelli di registrazione/certificazione ambientale si fondano sul Ciclo gestionale di Deming: Plan, Do, Check e Act. Nuova Solmine ha adottato lo standard SA800, uno dei principali strumenti di promozione e gestione della responsabilità sociale che ha permesso di innalzare la qualità della vita e delle condizioni dei lavoratori, favorendo il miglioramento dell’immagine aziendale e del valore riconosciuto ai prodotti. Lo standard SA8000 si ispira alla logica dei sistemi internazionali per la gestione della qualità ISO 9000, presente anch’esso in azienda, e la gestione ambientale ISO 14000, prevedendo al suo interno il concetto del miglioramento continuo. Quest’ultimo aspetto è desumibile anche nel Sistema di Gestione della Sicurezza in quanto conforme alla legislazione vigente e particolare attenzione è posta al controllo costante degli impianti, la ricerca e l’impiego delle migliori tecnologie disponibili la continua formazione ed informazione del personale, dei nuovi assunti e le periodiche esercitazioni. E’ inoltre certificato relativamente alla sua conformità rispetto alle Norme OHSAS 18001 “Sistema di Gestione per la Sicurezza” e alla Norma UNI 10617 “Sistema di gestione della Sicurezza – Impianti a rischio di incidente rilevante”. Infine Nuova Solmine ha ottenuto la certificazione del Sistemi di Gestione Integrata, fattore fondamentale per garantire il miglioramento continuo delle prestazioni e la credibilità, in relazione a ciò aderisce al Programma Responsible Care® di Federchimica. Quest’ultimo si struttura operativamente attraverso l’adozione di Sistemi di Gestione Integrata in particolare quelli riguardanti Sicurezza, Salute e Ambiente da parte delle Imprese ad esso aderenti. Nel 2008 le Imprese aderenti a Responsible Care® hanno ottenuto la certificazione ISO 14001 in 185 delle proprie Unità Locali (su un totale di 463), che rappresentano il 49,3% di quelle ottenute da parte l’Industria Chimica (3.585 Unità).
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