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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06192008-111918


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
FERRARA, MATTEO
URN
etd-06192008-111918
Titolo
IL RUOLO DELLE BANCHE LOCALI NEL PROCESSO DI CONCENTRAZIONE DEL SETTORE. CASO BANCO DI LUCCA S.P.A
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
STRATEGIE E GOVERNO DELL'AZIENDA
Relatori
Relatore Prof. Bertini, Umberto
Parole chiave
  • banche
  • locali
  • fusione
  • acquisizione
  • concentrazione
  • M&A
Data inizio appello
16/07/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
Negli ultimi due decenni gli equilibri dei mercati finanziari mondiali sono stati scossi da cambiamenti di natura strutturale.
A ciò ha contribuito un insieme articolato di fattori, sia normativi che economici.
In primo luogo il progresso tecnologico ha offerto nuove opportunità per migliorare l’efficienza aziendale e per contenere i costi di distribuzione dei servizi. I grandi gruppi bancari e finanziari hanno implementato nuovi assetti organizzativi basati sulla concentrazione delle “funzioni” tra loro omogenee, quali ad esempio i sistemi informativi, la gestione degli investimenti e l’amministrazione.
Il settore bancario italiano, a partire degli anni Novanta, è stato interessato da un intenso processo di concentrazione.
Nel periodo compreso tra il 1991 e il 2006 sono state realizzate oltre 500 operazioni di fusione e acquisizione . Le stesse hanno determinato una netta riduzione del numero di banche operanti in Italia.
La tendenza alla globalizzazione comporta un elevato rischio, quello che venga meno il rapporto tra banca locale e territorio.
In altri termini, conduce alla perdita di una serie di legami storici ed economici tra comunità e banca locale e al venir meno di un rapporto diretto, di conoscenza e fiducia, tra banca ed il mondo della piccola e media impresa.
In questo contesto, interessanti sono gli spazi di operatività per le banche locali. Tali banche sarebbero in grado di favorire un ritorno al rapporto personale con il cliente; si assiste ad un rinnovato interesse per il concetto di localismo, che esalta l’attività dell’intermediario bancario locale.
La banca locale può essere considerata come “categoria analitica autonoma” , ossia una particolare formula imprenditoriale che, rispetto ad altri tipi di banca, possiede caratteri di spiccata autonomia. Quest’ultima si sostanzia nel ruolo specifico che svolge all’interno dei processi di produzione e di comunicazione delle informazioni nei sistemi locali.
A ben vedere, il concetto di banca locale si coglie guardando al modus operandi della banca, senza confonderlo con quello di banca di minori dimensioni.
Una banca si considera locale quando la sua attività “viene condotta secondo logiche di stretta correlazione con il tessuto economico - sociale di insediamento” .Elementi caratteristici della banca locale sono rappresentati dal forte radicamento territoriale, dalla stabile relazione con il territorio di vocazione e dal supporto offerto agli operatori economici locali.
La banca locale ha un ruolo predominante nel nostro sistema imprenditoriale, in quanto è chiamata ad istaurare delle relazioni di lungo periodo con la piccola e media impresa e a far fluire una gamma di offerta, appositamente studiata, per le esigenze e per i profili socio - economici delle realtà locali.
La vicinanza tra banca locale e piccola e media impresa (PMI) porta a molteplici vantaggi sia per la banca che per l’impresa. Per la banca, il beneficio sta nel valutare con maggior precisione i rischi degli affidamenti (sia in fase di screening che di monitoring), per la PMI, è ricondotto alla risoluzione delle difficoltà legate all’approvvigionamento delle risorse finanziarie.
Quest’ultimo è un aspetto rilevante; in assenza di banche locali tali imprese potrebbero rimanere escluse dal circuito creditizio, pena il mancato sviluppo economico dell’area in cui esse insistono.
La vocazione locale della banca, pertanto, conduce ad una convergenza di interessi con le imprese operanti nel territorio. Accade, infatti, che le banche locali siano percepite, dagli operatori economici dell’area di riferimento, come dei centri per la crescita economica di tali aree.
In questo modo è accentuato il ruolo delle banche locali, intese come “banche di riferimento” che possono fungere da volano per la crescita del territorio.
Ciò implica un ridisegno dell’organizzazione funzionale, secondo approcci diversi rispetto a quelli del recente passato. In altre parole, si richiede alla banca locale di regolare la sua operatività in funzione del territorio di riferimento.
La banca locale dovrà dimostrare di saper rispondere agli stimoli esterni, rivisitando i modelli strategici originari, senza perdere mai di vista i vantaggi legati alle proprie caratteristiche.
Il presente lavoro si propone di delineare le opzioni strategiche, che la banca locale è chiamata ad attuare in un contesto che le impone rilevanti sfide.
Il lavoro è completato dall’analisi di un caso specifico : il Banco di Lucca dove ho vissuto un’esperienza di tre mesi in un momento che considero storico per questa banca in quanto è stata acquisita dalla “Cassa di Risparmio di Ravenna” e in forza di questo passaggio che ha dato maggiore spinta manageriale, strutturale ed economica la banca lucchese si rilancerà ancora di più come banca di riferimento del “suo” territorio.
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