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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06182019-170624


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BATTELLA, LIVIA
URN
etd-06182019-170624
Titolo
Flussi di comunicazione da e verso l'Organismo di Vigilanza nel Modello Organizzativo 231
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Lazzini, Simone
Parole chiave
  • gestione rischio
  • Modello Organizzativo 231
  • OdV
  • pianificazione della comunicazione
  • whistleblowing
Data inizio appello
08/07/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Sulla base del D.Lgs. 231/2001, le aziende e gli enti in genere possono essere chiamati a rispondere in sede penale per taluni reati commessi nel proprio interesse o le società possono essere ritenute “responsabili” per alcuni reati colposi e dolosi commessi o tentati, nell'interesse o a vantaggio delle società stesse, da esponenti dei vertici aziendali (i c.d. soggetti “in posizione apicale” o semplicemente “apicali”) e da coloro che sono sottoposti alla direzione o vigilanza di questi ultimi (art. 5, comma 1, del D. Lgs. 231/2001). vantaggio dai propri amministratori o dipendenti.La responsabilità amministrativa della società è, tuttavia, esclusa se la società ha, tra l’altro, adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione dei reati, modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire i reati stessi.
Necessari nella redazione del modello sono alcuni requisiti dei quali l’ente o la società deve essere dotata quali:
a) un organigramma funzionale con deleghe e mansioni;
b) un Organismo di Vigilanza;
c) un Codice Etico ed il sistema disciplinare;
d) dei flussi informativi chiari e definiti;
e) la tracciabilità delle operazioni.

Il fine da perseguire nella costruzione del MOGC è l’eccellenza ed è per questo motivo che i punti di riferimento del modello devono essere solidi e riconosciuti come validi.

Per introdurre un sistema efficace, la società dovrà:
1. Rilevare e mappare i processi e le strutture aziendali maggiormente a rischio (ad es. i processi produttivi, di acquisto, di marketing e di gestione dei contratti in particolare con la P.A. e le strutture che attivano e gestiscono rapporti contrattuali, la gestione della sicurezza e igiene sul lavoro e delle problematiche ambientali);
2. Rilevare e valutare l'efficacia delle procedure e delle prassi operative nell’ambito dei processi;
3. Identificare i rischi potenziali (fattispecie di reato e modalità di commissione);
4. Aggiornare (o predisporre ex-novo) il sistema di prevenzione, con l’obiettivo di ridurre ad un livello accettabile i rischi identificati, il codice etico ed i modelli di organizzazione e gestione opportuni;
5. Integrare tale sistema di prevenzione nel più generale sistema di controllo interno, attivando i meccanismi di sorveglianza sul sistema e sul personale ed i meccanismi disciplinari, equi e coerenti, in caso di violazioni.

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