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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06182019-103132


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MEI, NICOLA
URN
etd-06182019-103132
Titolo
La povertà energetica in Italia e in Europa Una possibile modalità d'uso del capitale privato per ridurla
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA ENERGETICA
Relatori
relatore Prof. Giglioli, Romano
Parole chiave
  • povertà energetica
  • ineguaglianza
  • indicatori
  • accessibilità
  • salute
  • spese energetiche
Data inizio appello
04/07/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
La povertà energetica è un problema globale, verso il quale l’Europa è particolarmente sensibile.
Gli studi sulla povertà energetica nel mondo occidentale sono iniziati nel Regno Unito a partire dagli anni ’80 (Bradshaw and Hutton, 1983; Boardman, 1991), con le prime analisi statistiche e la creazione di possibili indicatori che permettessero di individuare persone affette da questa condizione.
La povertà energetica è tuttora un problema importante a livello internazionale: con la recente crisi economica, infatti, la sua incidenza sulla popolazione europea è cresciuta. L’aumento continuo del prezzo dell’energia negli ultimi anni, inoltre, ha contribuito ulteriormente alla crescita del fenomeno.
Data la complessità del problema, che ha una natura multidimensionale, l’individuazione di opportuni indicatori che identifichino le persone affette da questa condizione non è banale.
Gli attuali studi cercano pertanto di creare degli indicatori adatti, oltre a politiche che combattano efficientemente il problema.
La povertà energetica può essere dovuta a uno o a una combinazione dei seguenti fattori:
• Alti consumi energetici;
• Bassi ingressi economici;
• Strutture e apparecchi inefficienti;
• Specifici bisogni.
La mancanza di un efficiente impianto di riscaldamento e il conseguente utilizzo di apparecchiature non sicure e inefficienti impatta quindi:
• Sulla salute fisica delle famiglie;
• Sulla salute psicologica delle famiglie (esclusione sociale);
• Sulla qualità degli edifici;
• Sul livello di indebitamento (ritardi nel pagamento delle bollette);
• Sul cambiamento climatico (una bassa qualità degli edifici porta a un aumento dei consumi, accompagnato quindi da un aumento della produzione di inquinanti).
La povertà energetica è associata a diversi problemi, come cattiva condizione della casa, una mancanza di isolamento termico dell’edificio, problemi di salute delle persone che vivono in case fredde o esposte a alte temperature nella stagione estiva, eccesso di mortalità invernale, comportamenti restrittivi indotti dalla difficoltà a pagare le bollette dell’energia, e impatti generali sulla qualità di vita degli inquilini.
Il numero di consumatori vulnerabili è ampio perché comprende, oltre a chi non ha un reddito sufficiente, anche le famiglie con bambini piccoli, gli anziani, i disabili, malati che utilizzano apparecchi elettromedicali e anche tutte quelle persone che, seppur non appartenenti alle categorie sopra citate, hanno un’abitazione energeticamente inefficiente. Queste ultime sono spesso famiglie che abitano in affitto (situazione nella quale il proprietario non ha interesse a investire in efficientamento energetico, poiché non vede un ritorno personale diretto).
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