Thesis etd-06182016-171313 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
FRANCHI, MATTEO
URN
etd-06182016-171313
Thesis title
La peridurale eco-assistita in chirurgia generale
Department
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Course of study
ANESTESIA, RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA
Supervisors
relatore Prof. Forfori, Francesco
relatore Dott.ssa Paolicchi, Adriana
relatore Dott.ssa Paolicchi, Adriana
Keywords
- chirurgia generale
- ecografia
- peridurale eco-assistita
Graduation session start date
27/07/2016
Availability
None
Release date
27/07/2086
Summary
Il dolore peri-operatorio è un potente attivatore della risposta dell’organismo allo stress e può essere una causa indiretta di effetti avversi su diversi apparati. Per tale motivo l’anestesia e l’analgesia peridurale sono metodiche efficaci, oltre che nell’attenuare il dolore peri-operatorio, nel ridurre queste fisiologiche risposte dell’organismo all’evento stressogeno, migliorando l’outcome del paziente.
Tuttavia, talvolta, la manovra di posizionamento del catetere peridurale può essere difficoltosa, sia come manovra in sé che come numero di tentativi, per alterazioni anatomiche della colonna vertebrale o condizioni cliniche del paziente; in questi casi aumenta il rischio di eventi avversi, che possono andare da complicanze benigne come la cefalea da puntura durale accidentale, fino a complicanze gravi e invalidanti come ad esempio l’ematoma spinale.
Il posizionamento della peridurale con tecnica eco-assistita, ovvero con una valutazione ecografica della colonna prima della procedura stessa, sembra avere un ruolo sempre più significativo nella riduzione della difficoltà della manovra, e di conseguenza nella riduzione degli eventi avversi.
Questo studio osservazionale ha analizzato 30 pazienti della Chirurgia Generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana candidati a intervento di chirurgia generale in elezione e in cui era stato programmato il posizionamento del catetere peridurale.
Tutti i pazienti sono stati valutati ecograficamente il giorno antecedente all’intervento misurando la profondità dalla cute in cui si reperiva lo spazio. Infine sulla cute venivano segnati uno o più punti precisi di repere scelti per il posizionamento del catetere. In sala operatoria poi la procedura veniva eseguita usando il marker dermografico, registrando profondità reale, numero di tentativi, nonché eventuali eventi avversi. Inoltre, i pazienti sono stati divisi in due gruppi, al momento dalla valutazione preoperatoria, tramite uno score che predicesse la difficoltà della manovra di posizionamento, basato su una serie di parametri anatomici, radiografici e anamnestici.
I dati sono stati analizzati statisticamente. Dai risultati emerge per prima cosa che la tecnica ecografica è affidabile sulla misurazione della profondità dello spazio peridurale, con una forte concordanza tra la misura ecografica e quella reale. Inoltre, le percentuali di casi risultati realmente “facili” o “difficili” nei due gruppi è stata sovrapponibile; non avendo un gruppo di controllo non possiamo sapere se questa osservazione dipenda dalla non validità dello score predittivo, ma essendo lo score composto da parametri di difficoltà su cui la letteratura è concorde e da conoscenze universalmente accettate in anestesia loco regionale, possiamo affermare che l’ecografia sembra avere un ruolo nel ridurre la difficoltà della manovra.
Tuttavia, talvolta, la manovra di posizionamento del catetere peridurale può essere difficoltosa, sia come manovra in sé che come numero di tentativi, per alterazioni anatomiche della colonna vertebrale o condizioni cliniche del paziente; in questi casi aumenta il rischio di eventi avversi, che possono andare da complicanze benigne come la cefalea da puntura durale accidentale, fino a complicanze gravi e invalidanti come ad esempio l’ematoma spinale.
Il posizionamento della peridurale con tecnica eco-assistita, ovvero con una valutazione ecografica della colonna prima della procedura stessa, sembra avere un ruolo sempre più significativo nella riduzione della difficoltà della manovra, e di conseguenza nella riduzione degli eventi avversi.
Questo studio osservazionale ha analizzato 30 pazienti della Chirurgia Generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana candidati a intervento di chirurgia generale in elezione e in cui era stato programmato il posizionamento del catetere peridurale.
Tutti i pazienti sono stati valutati ecograficamente il giorno antecedente all’intervento misurando la profondità dalla cute in cui si reperiva lo spazio. Infine sulla cute venivano segnati uno o più punti precisi di repere scelti per il posizionamento del catetere. In sala operatoria poi la procedura veniva eseguita usando il marker dermografico, registrando profondità reale, numero di tentativi, nonché eventuali eventi avversi. Inoltre, i pazienti sono stati divisi in due gruppi, al momento dalla valutazione preoperatoria, tramite uno score che predicesse la difficoltà della manovra di posizionamento, basato su una serie di parametri anatomici, radiografici e anamnestici.
I dati sono stati analizzati statisticamente. Dai risultati emerge per prima cosa che la tecnica ecografica è affidabile sulla misurazione della profondità dello spazio peridurale, con una forte concordanza tra la misura ecografica e quella reale. Inoltre, le percentuali di casi risultati realmente “facili” o “difficili” nei due gruppi è stata sovrapponibile; non avendo un gruppo di controllo non possiamo sapere se questa osservazione dipenda dalla non validità dello score predittivo, ma essendo lo score composto da parametri di difficoltà su cui la letteratura è concorde e da conoscenze universalmente accettate in anestesia loco regionale, possiamo affermare che l’ecografia sembra avere un ruolo nel ridurre la difficoltà della manovra.
File
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