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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06182014-121922


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VITOLO, VALENTINA
Indirizzo email
vitolo_valentina@yahoo.it
URN
etd-06182014-121922
Titolo
La corruzione per l'esercizio della funzione. Profili sistematici e politico-criminali del nuovo modello di incriminazione.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Gargani, Alberto
Parole chiave
  • art. 318 c.p.
  • corruzione
  • esercizio della funzione
Data inizio appello
07/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questa tesi si propone di analizzare i profili politico-criminali e sistematici connessi alla novellata fattispecie penale di ‘corruzione per l’esercizio della funzione’.
Una volta provveduto un inquadramento di tale intervento modificativo dell’art. 318 c.p. in seno alla legge anticorruzione del 6 novembre 2012, n°190 – a mezzo della quale il legislatore ha cercato principalmente di adeguare l’ordinamento interno ad alcune pressioni (di carattere più o meno vincolante) provenienti dall’ambito sovranazionale - l’elaborato propone un esame dei profili criminologici della fenomenologia corruttiva, cogliendo cause, attuale fisionomia e conseguenze della cd. ‘corruzione sistemica’. Dopo aver chiarito, quindi, come nei fatti di corruzione la progressiva recessione del paradigma ‘mercantilistico-sinallagmatico’, incentrato sulla compravendita di singoli atti d’ufficio, abbia lasciato spazio ad un paradigma ‘relazionale’, in cui ad essere corrotto è, più genericamente, lo stesso esercizio della funzione pubblica, sono prospettati diversi modelli di tutela astrattamente impiegabili a contrasto dei fatti di corruzione.
Sulla scorta di queste premesse, segue un’analisi dell’inadeguatezza del vecchio assetto di tutela e della discrasia creatasi tra ‘diritto vigente’ e ‘diritto vivente’ elaborato dalla giurisprudenza: in particolare, è sottolineato come la Cassazione, mediante un processo di analogia in malam partem teso alla ‘smaterializzazione’ dell’elemento di ‘atto d’ufficio’, fosse pervenuta a sussumere nell’art. 319 c.p. (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio) fatti di corruzione per esercizio della funzione del tutto prescindenti dall’individuazione di uno specifico atto. Faremo inoltre luce sulle problematiche connesse al delitto di concussione (art. 317 c.p) ed ai relativi orizzonti applicativi d’elaborazione giurisprudenziale.
Prima di scendere in una dettagliata esegesi dell’art. 318 c.p., parte dell’elaborato è dedicata ad una comparazione incentrata sui sistemi di tutela penale diffusi in Europa, grazie alla quale si coglie la possibilità di una convivenza tra modelli di tutela ancora incentrati sull’atto e fattispecie più idonee alla repressione di fenomeni di corruzione sistemica (come, ad es. , la corruzione per l’esercizio della funzione). Segue, quindi, un’analisi approfondita degli elementi costitutivi della nuova fattispecie ex art. 318 c.p., e relativa ricostruzione dell’ambito applicativo, anche alla luce di un’indagine svolta sulle relazioni sussistenti tra questa e le altre fattispecie del capo sui delitti contro la P.A. A tal riguardo, si fa riferimento al corrente assetto interpretativo della Cassazione - foriero di ulteriori criticità sul piano del principio di legalità - in quanto tutt’oggi legato agli schemi ante-riforma e apparentemente insensibile alle concrete, attuali possibilità applicative della fattispecie in questione.
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