Tesi etd-06182014-100725 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ROGNINI, VALERIA
URN
etd-06182014-100725
Titolo
Le "prestazioni riparatorie" tra dogmatica e politica criminale.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Gargani, Alberto
Parole chiave
- dissociazione fra reato e pena
- ravvedimento operoso.
Data inizio appello
07/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro si fonda sull'analisi di quei fenomeni che creano un distacco fra due elementi ritenuti tradizionalmente indissolubili, il reato e la pena. Per iniziare, sarà necessario analizzare la nascita, lo sviluppo, la ratio e l'inquadramento del fenomeno "non punibilità", distinguendolo, opportunamente, da altre situazioni presenti nell'ordinamento, e con essa non coincidenti.
Per capire in modo chiaro la morfologia dell'argomento è necessario notare preliminarmente che, solitamente, alla commissione di un reato, integrato in tutti i suoi elementi, sia oggettivi che soggettivi, ad esso segue l'applicazione della pena stabilita dalla norma incriminatrice violata. In alcuni casi, però, alla commissione del reato non segue l'applicazione della pena ma, la non punibilità, in base alla quale, dunque, un soggetto compie un fatto tipico, antigiuridico e colpevole ma non viene punito.
E' necessario valutare alcune fattispecie, presenti nel codice e nelle leggi complementari, che svolgeranno un ruolo fondamentale nella individuazione della ratio delle cause di non punibilità sopravvenute, e della loro oggettiva rilevanza all'interno dell'ordinamento. Questo è uno strumento e un metodo attraverso il quale il legislatore induce l'autore di un reato a tornare sui propri passi, attraverso il quale, quindi, si crea una tutela in extremis del bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice violata, la quale concretamente ha fallito.
La rilevanza delle cause di non punibilità sopravvenute viene confermata dalla volontà del legislatore di estendere tale strumento in nuovi ambiti, infatti, saranno oggetto di discussione da parte delle Camere alcune proposte di legge, ad esempio, in materia di diffamazione a mezzo stampa. La rilevanza di questo meccanismo risulta ulteriormente confermata dalla sua presenza anche in altri ordinamenti, come ad esempio in Repubblica Ceca e Ungheria.
Per capire in modo chiaro la morfologia dell'argomento è necessario notare preliminarmente che, solitamente, alla commissione di un reato, integrato in tutti i suoi elementi, sia oggettivi che soggettivi, ad esso segue l'applicazione della pena stabilita dalla norma incriminatrice violata. In alcuni casi, però, alla commissione del reato non segue l'applicazione della pena ma, la non punibilità, in base alla quale, dunque, un soggetto compie un fatto tipico, antigiuridico e colpevole ma non viene punito.
E' necessario valutare alcune fattispecie, presenti nel codice e nelle leggi complementari, che svolgeranno un ruolo fondamentale nella individuazione della ratio delle cause di non punibilità sopravvenute, e della loro oggettiva rilevanza all'interno dell'ordinamento. Questo è uno strumento e un metodo attraverso il quale il legislatore induce l'autore di un reato a tornare sui propri passi, attraverso il quale, quindi, si crea una tutela in extremis del bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice violata, la quale concretamente ha fallito.
La rilevanza delle cause di non punibilità sopravvenute viene confermata dalla volontà del legislatore di estendere tale strumento in nuovi ambiti, infatti, saranno oggetto di discussione da parte delle Camere alcune proposte di legge, ad esempio, in materia di diffamazione a mezzo stampa. La rilevanza di questo meccanismo risulta ulteriormente confermata dalla sua presenza anche in altri ordinamenti, come ad esempio in Repubblica Ceca e Ungheria.
File
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