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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06172021-150935


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (2 anni)
Autore
FUSCO, IVANA
URN
etd-06172021-150935
Titolo
Nuove osservazioni sui resti umani provenienti dalla Grotta del Leone di Agnano (PI): bioarcheologia, archeometria e radiodiagnostica.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
BENI ARCHEOLOGICI
Relatori
relatore Palleschi, Vincenzo
relatore Radi, Giovanna
Parole chiave
  • bioarcheologia
  • eneolitico
  • archeometria
  • Toscana
  • grotta del Leone
Data inizio appello
05/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/07/2091
Riassunto
La Grotta del Leone di Agnano, che si apre sul versante meridionale del Monte Pisano, è stata indagata a più riprese a partire dagli anni ’50 ed ha restituito testimonianze archeologiche che coprono un intervallo cronologico che va dal Paleolitico superiore all’età storica. La frequentazione riferibile all’età dei Metalli testimonia qui, come in altri contesti dell’area versiliese e dei Monti Pisani, la diffusione in Toscana Nord-occidentale dell’uso delle grotticelle naturali come luogo di sepoltura di più individui. Il lavoro presentato prende in esame il campione osteologico proveniente da questo sito, dove i resti umani di una sepoltura collettiva eneolitica sono stati recuperati nel corso delle prime indagini condotte dal Prof. E. Tongiorgi e durante le campagne di scavo guidate dal Prof. A.M. Radmilli.
Viene qui proposta una revisione di questo materiale attraverso uno studio bioarcheologico, con l’obiettivo di delineare il profilo biologico degli individui mediante un approccio metrico, mutuato dall’antropologia forense, e di mettere in risalto il dato tafonomico, anche con il supporto delle analisi archeometriche.


The “Grotta del Leone” di Agnano is located on the southern side of Monte Pisano and it has been investigated several times since the 1950s showing archaeological evidence from the upper Paleolithic to the historical age.
The human presence, dating back to the age of metals, testifies here, as in other contexts of the Versilia area and the Pisan Mountains, the spread in north-western Tuscany of the use of natural caves as a burial place for several individuals.
The study examines the osteological sample from this site, where the human remains of an Eneolithic collective burial were recovered during the first investigations conducted by Prof. E. Tongiorgi and during the excavation campaigns performed by Prof. A.M. Radmilli.
Here a revision of this osteological material is presented through a bioarchaeological study, with the aim of outlining the biological profile of individuals through a metric approach, borrowed from forensic anthropology, and to highlight the taphonomic data, also with the support of the archaeometry analyses.
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