Tesi etd-06172016-163538 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BRUNETTI, CLAUDIA
URN
etd-06172016-163538
Titolo
Impoverimento del pascolo e comportamento sociale nelle femmine di camoscio
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Prof. Luschi, Paolo
relatore Prof. Lovari, Sandro
correlatore Dott. Ferretti, Francesco
relatore Prof. Lovari, Sandro
correlatore Dott. Ferretti, Francesco
Parole chiave
- aggressività
- comportamento sociale
- stress
- ungulati
- vigilanza
Data inizio appello
18/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Per gli Ungulati, l'accesso a risorse alimentari di alta qualità durante i mesi estivi, ovvero durante il periodo di allattamento e svezzamento della prole, è fondamentale per la crescita e la sopravvivenza invernale dei piccoli. In questo periodo, un impoverimento del pascolo potrebbe determinare un aumento della competizione intraspecifica, mediante aggressività diretta tra gli individui per l'accesso a risorse limitate, e un conseguente incremento dello stress. Alternativamente, gli erbivori potrebbero reagire a condizioni di scarsità di risorse riducendo l'investimento in attività che comportino un elevato dispendio energetico, limitando quindi le interazioni con altri individui. Per effettuare un test a queste due ipotesi, ho valutato gli effetti dell’impoverimento del pascolo sul comportamento sociale e agonistico delle femmine di camoscio appenninico Rupicapra pyrenaica ornata. Studi precedenti hanno messo in luce le conseguenze negative dell'impoverimento del pascolo su qualità/intensità di alimentazione delle femmine, intensità delle cure materne e sopravvivenza dei piccoli di camoscio, con effetti a cascata sulla dinamica di popolazione.
In questa ricerca, ho comparato aspetti del comportamento agonistico e sociale (aggressività intra-specifica e tassi di allarmismo, come indice di stress) e i livelli fecali dei metaboliti del cortisolo e del testosterone, tra 3 aree con diversa qualità del pascolo (Aree A-B: aree “povere”, ovvero con una ridotta disponibilità delle specie più nutrienti per il camoscio; Area C: pascolo “ricco”, ovvero con una maggiore disponibilità di specie nutrienti).
Attraverso osservazioni comportamentali, nell'Area C (area "ricca") ho riscontrato (i) una minore frequenza di aggressione intraspecifica tra femmine (n. aggressioni/femmina/h); (ii) una frequenza di vigilanza (n. alzate di testa/min) inferiore; (iii) una durata di vigilanza (secondi in vigilanza/min) inferiore; (iv) un'intensità di vigilanza (secondi in vigilanza senza masticazione/min) inferiore, rispetto alle Aree A-B (aree "povere"). Inoltre, nell'Area C ho osservato livelli di metaboliti del testosterone e del cortisolo inferiori rispetto alle Aree A-B. La frequenza di aggressioni tra femmine e gli indici di allarmismo sono risultati maggiori durante i mesi estivi rispetto a quelli autunnali, quando cioè i piccoli non sono ancora svezzati, le fasi dell'allattamento e le cure materne sono più intense e la necessità di adeguate risorse alimentari è particolarmente elevata. I risultati suggeriscono che l'impoverimento del pascolo determini un aumento dell'aggressività intra-specifica per l'accesso a risorse alimentari limitate, con un possibile aumento dello stress sociale.
Gli effetti negativi del cambiamento climatico sulle associazioni vegetali principali per l’alimentazione del camoscio, collegate a terreni soggetti a prolungato innevamento, i cambiamenti vegetazionali in praterie secondarie, con l'espansione di specie non appetibili per il camoscio, e lo sfruttamento delle risorse da parte del cervo rosso Cervus elaphus e, sono stati indicati come cause dell'impoverimento del pascolo nelle praterie d'altitudine poste a quote più basse (Aree A-B). I risultati della presente ricerca suggeriscono fortemente che la conseguente riduzione della disponibilità di risorse alimentari di elevato valore nutritivo determini un incremento della competizione intraspecifica e dello stress.
In questa ricerca, ho comparato aspetti del comportamento agonistico e sociale (aggressività intra-specifica e tassi di allarmismo, come indice di stress) e i livelli fecali dei metaboliti del cortisolo e del testosterone, tra 3 aree con diversa qualità del pascolo (Aree A-B: aree “povere”, ovvero con una ridotta disponibilità delle specie più nutrienti per il camoscio; Area C: pascolo “ricco”, ovvero con una maggiore disponibilità di specie nutrienti).
Attraverso osservazioni comportamentali, nell'Area C (area "ricca") ho riscontrato (i) una minore frequenza di aggressione intraspecifica tra femmine (n. aggressioni/femmina/h); (ii) una frequenza di vigilanza (n. alzate di testa/min) inferiore; (iii) una durata di vigilanza (secondi in vigilanza/min) inferiore; (iv) un'intensità di vigilanza (secondi in vigilanza senza masticazione/min) inferiore, rispetto alle Aree A-B (aree "povere"). Inoltre, nell'Area C ho osservato livelli di metaboliti del testosterone e del cortisolo inferiori rispetto alle Aree A-B. La frequenza di aggressioni tra femmine e gli indici di allarmismo sono risultati maggiori durante i mesi estivi rispetto a quelli autunnali, quando cioè i piccoli non sono ancora svezzati, le fasi dell'allattamento e le cure materne sono più intense e la necessità di adeguate risorse alimentari è particolarmente elevata. I risultati suggeriscono che l'impoverimento del pascolo determini un aumento dell'aggressività intra-specifica per l'accesso a risorse alimentari limitate, con un possibile aumento dello stress sociale.
Gli effetti negativi del cambiamento climatico sulle associazioni vegetali principali per l’alimentazione del camoscio, collegate a terreni soggetti a prolungato innevamento, i cambiamenti vegetazionali in praterie secondarie, con l'espansione di specie non appetibili per il camoscio, e lo sfruttamento delle risorse da parte del cervo rosso Cervus elaphus e, sono stati indicati come cause dell'impoverimento del pascolo nelle praterie d'altitudine poste a quote più basse (Aree A-B). I risultati della presente ricerca suggeriscono fortemente che la conseguente riduzione della disponibilità di risorse alimentari di elevato valore nutritivo determini un incremento della competizione intraspecifica e dello stress.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi_CLA...NETTI.pdf | 3.01 Mb |
Contatta l’autore |