Tesi etd-06172014-182413 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PAGNI, ANDREA
URN
etd-06172014-182413
Titolo
Le società calcistiche, profili economico-aziendali e contabili: il caso "ACF Fiorentina S.p.A."
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Poddighe, Francesco
Parole chiave
- diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei
- Fiorentina
- parco giocatori
- società calcistiche
Data inizio appello
07/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo sport professionistico sta attirando in misura sempre maggiore l’attenzione non solo dell’opinione pubblica per le note vicende agonistiche, ma anche del mondo scientifico ed accademico, vista la rilevanza e l’enorme impatto che genera questo fenomeno sia da un punto di vista sociale che economico. Lo sport risulta ormai strumentale a numerosi altri business, proprio per la diffusione che esso riesce a garantire su un pubblico di milioni di persone, che pochi altri canali sono in grado di raggiungere. Non c’è da meravigliarsi, pertanto, se proprio negli ultimi anni la dimensione economica dello sport, e del suo indotto, ha raggiunto livelli di primo rilievo, tanto da identificare questo settore economico come uno tra i più considerevoli per l’impatto generato sull’economia nazionale e mondiale.
Nonostante gli stessi numeri diano evidenza di una crescita costante per dimensioni e volume di affari, seppur con andamenti altalenanti, da anni si discute sulla cronica incapacità di generare ricchezza da parte dei principali attori di questo settore, ossia le società sportive professionistiche. Non solo, se si osserva con attenzione questo fenomeno si può notare come le note situazioni di squilibrio economico e finanziario risultano, tendenzialmente, tanto più amplificate quanto maggiore è il volume di affari generato a livello di settore. In particolare, il calcio, che identifica lo sport business per eccellenza, si qualifica come uno sport in perenne difficoltà, nonostante una crescita economica che ha assunto, negli ultimi anni, dimensioni di tutto rilievo.
In questo contesto, l’attenzione ai bilanci delle società sportive è andata via via ampliandosi, non solo per l’aumento progressivo dell’importanza di questo business, ma anche per l’applicazione di politiche contabili che non sono sempre apparse in linea con le regole ed i corretti criteri di rilevazione e valutazione stabiliti dai principi contabili di generale accettazione.
I bilanci delle società sportive si distinguono dai bilanci delle imprese che operano in altri settori per la presenza di una serie di voci del tutto particolari, le cui modalità di rilevazione e contabilizzazione non sono facilmente inquadrabili all’interno dei tradizionali principi contabili di riferimento. La scarsa attenzione che, sino ad un recente passato, è stata dedicata dalla letteratura aziendalistica a questo mondo, ha portato la prassi a sviluppare in maniera autonoma criteri di rilevazione e di valutazione per rispondere alle principali problematiche contabili del settore.
La necessità di disciplinare la redazione di questi bilanci, nei contesti più evoluti ed economicamente rilevanti, ha portato le stesse federazioni sportive ad intervenire sul tema attraverso l’emanazione di veri e propri regolamenti di contabilità. Questi documenti sono stati approvati non solo con il fine di guidare le singole società sportive nella redazione dei propri bilanci, ma anche per contenere, laddove possibile, l’ampia varietà di comportamenti osservati nella prassi in assenza di principi e regole ad esse dedicati.
Lo scopo di tale lavoro si sostanzia nella discussione dei criteri di rilevazione, valutazione ed esposizione in bilancio adottati nella prassi ed emanati dalle stesse federazioni, al fine di verificare la loro rispondenza ai criteri previsti dai principi contabili riconosciuti a livello nazionale, che interpretano l’attuale normativa civilistica in materia di bilancio. In particolare, nel realizzare questo passaggio si è cercato di declinare le regole ed i contenuti dei principi contabili di riferimento, recentemente rivisti ed approvati dall’Organismo Italiano di Contabilità, in relazione alle principali operazioni di esercizio che rientrano nella gestione delle società sportive.
Alla luce di tali premesse, il presente lavoro è stato strutturato secondo la sequenza di argomenti di seguito sinteticamente riportata.
Nella prima parte del primo capitolo ho ricostruito, in chiave storica, le principali vicende che hanno caratterizzato il settore del calcio professionistico, dedicando un’attenzione particolare all’impatto che le stesse hanno prodotto sulla gestione delle società sportive. In questa parte iniziale del lavoro, lo studio è stato effettuato prendendo in esame le principali fonti normative che si sono succedute nel corso degli anni e che hanno contribuito a definire le regole di conduzione e gestione di questi club. L’obiettivo che mi sono posto, oltre a comprendere il significato ed il contenuto dei principali provvedimenti presi in esame, è stato quello di ricostruire, per quanto possibile, le ragioni che hanno portato alla attuale situazione economica del calcio professionistico. La seconda parte del primo capitolo, invece, è dedicata al sistema dei controlli sulla gestione delle società di calcio operati dalla Federazione, prendendo in analisi le principali disposizioni riportate nelle Norme Organizzative Interne della Federazione Italiana Giuoco Calcio e nel manuale delle Licenze UEFA.
Nel secondo capitolo, dopo aver delineato la struttura e le caratteristiche generali del bilancio d’esercizio, in quadro d’insieme che tiene conto degli obblighi di matrice sia civilistica che sportiva, ampia attenzione è riservata alle peculiarità dell’attività calcistica che si riflettono nelle componenti contabili, delineando una serie di voci tipiche, la cui definizione ha comportato un notevole sforzo di interpretazione a livello nazionale. L’analisi delle voci peculiari delle società di calcio prende il via dallo studio del significato economico e contabile dei “Diritti alle prestazione sportive dei calciatori”, senza dubbio la posta più rilevante dei bilanci di queste realtà. La restante parte del capitolo è dedicata alle questioni legate all’iscrizione in bilancio ed alla valutazione del parco giocatori in corrispondenza delle diverse modalità di acquisizione alle quali una società di calcio può fare ricorso. L’approccio che ho adottato, prevede il sistematico confronto tra le soluzioni coerenti con l’applicazione della normativa civilistica, così come interpretata dai principi contabili nazionali, e le indicazioni proposte dalle Raccomandazioni Contabili della Federazione Italiana Giuoco Calcio, alla luce della disciplina prevista dalle Norme Organizzative Interne della stessa.
L’ultimo capitolo è dedicato alla società ACF Fiorentina S.p.A., gloriosa società di calcio professionistica. L’attenzione dell’analisi è stata posta su ciò che maggiormente caratterizza le società di calcio e ne determina le particolari conseguenze gestionali, economiche e finanziarie: il parco giocatori. Obiettivo di tale capitolo è stato quindi di analizzare e valutare sia l’incidenza dei diritti alle prestazioni sportive sul bilancio della società Viola, che le varie scritture contabili conseguenti alle diverse modalità di acquisizione e cessione dei calciatori, relativamente al triennio 2010 – 2012.
Nonostante gli stessi numeri diano evidenza di una crescita costante per dimensioni e volume di affari, seppur con andamenti altalenanti, da anni si discute sulla cronica incapacità di generare ricchezza da parte dei principali attori di questo settore, ossia le società sportive professionistiche. Non solo, se si osserva con attenzione questo fenomeno si può notare come le note situazioni di squilibrio economico e finanziario risultano, tendenzialmente, tanto più amplificate quanto maggiore è il volume di affari generato a livello di settore. In particolare, il calcio, che identifica lo sport business per eccellenza, si qualifica come uno sport in perenne difficoltà, nonostante una crescita economica che ha assunto, negli ultimi anni, dimensioni di tutto rilievo.
In questo contesto, l’attenzione ai bilanci delle società sportive è andata via via ampliandosi, non solo per l’aumento progressivo dell’importanza di questo business, ma anche per l’applicazione di politiche contabili che non sono sempre apparse in linea con le regole ed i corretti criteri di rilevazione e valutazione stabiliti dai principi contabili di generale accettazione.
I bilanci delle società sportive si distinguono dai bilanci delle imprese che operano in altri settori per la presenza di una serie di voci del tutto particolari, le cui modalità di rilevazione e contabilizzazione non sono facilmente inquadrabili all’interno dei tradizionali principi contabili di riferimento. La scarsa attenzione che, sino ad un recente passato, è stata dedicata dalla letteratura aziendalistica a questo mondo, ha portato la prassi a sviluppare in maniera autonoma criteri di rilevazione e di valutazione per rispondere alle principali problematiche contabili del settore.
La necessità di disciplinare la redazione di questi bilanci, nei contesti più evoluti ed economicamente rilevanti, ha portato le stesse federazioni sportive ad intervenire sul tema attraverso l’emanazione di veri e propri regolamenti di contabilità. Questi documenti sono stati approvati non solo con il fine di guidare le singole società sportive nella redazione dei propri bilanci, ma anche per contenere, laddove possibile, l’ampia varietà di comportamenti osservati nella prassi in assenza di principi e regole ad esse dedicati.
Lo scopo di tale lavoro si sostanzia nella discussione dei criteri di rilevazione, valutazione ed esposizione in bilancio adottati nella prassi ed emanati dalle stesse federazioni, al fine di verificare la loro rispondenza ai criteri previsti dai principi contabili riconosciuti a livello nazionale, che interpretano l’attuale normativa civilistica in materia di bilancio. In particolare, nel realizzare questo passaggio si è cercato di declinare le regole ed i contenuti dei principi contabili di riferimento, recentemente rivisti ed approvati dall’Organismo Italiano di Contabilità, in relazione alle principali operazioni di esercizio che rientrano nella gestione delle società sportive.
Alla luce di tali premesse, il presente lavoro è stato strutturato secondo la sequenza di argomenti di seguito sinteticamente riportata.
Nella prima parte del primo capitolo ho ricostruito, in chiave storica, le principali vicende che hanno caratterizzato il settore del calcio professionistico, dedicando un’attenzione particolare all’impatto che le stesse hanno prodotto sulla gestione delle società sportive. In questa parte iniziale del lavoro, lo studio è stato effettuato prendendo in esame le principali fonti normative che si sono succedute nel corso degli anni e che hanno contribuito a definire le regole di conduzione e gestione di questi club. L’obiettivo che mi sono posto, oltre a comprendere il significato ed il contenuto dei principali provvedimenti presi in esame, è stato quello di ricostruire, per quanto possibile, le ragioni che hanno portato alla attuale situazione economica del calcio professionistico. La seconda parte del primo capitolo, invece, è dedicata al sistema dei controlli sulla gestione delle società di calcio operati dalla Federazione, prendendo in analisi le principali disposizioni riportate nelle Norme Organizzative Interne della Federazione Italiana Giuoco Calcio e nel manuale delle Licenze UEFA.
Nel secondo capitolo, dopo aver delineato la struttura e le caratteristiche generali del bilancio d’esercizio, in quadro d’insieme che tiene conto degli obblighi di matrice sia civilistica che sportiva, ampia attenzione è riservata alle peculiarità dell’attività calcistica che si riflettono nelle componenti contabili, delineando una serie di voci tipiche, la cui definizione ha comportato un notevole sforzo di interpretazione a livello nazionale. L’analisi delle voci peculiari delle società di calcio prende il via dallo studio del significato economico e contabile dei “Diritti alle prestazione sportive dei calciatori”, senza dubbio la posta più rilevante dei bilanci di queste realtà. La restante parte del capitolo è dedicata alle questioni legate all’iscrizione in bilancio ed alla valutazione del parco giocatori in corrispondenza delle diverse modalità di acquisizione alle quali una società di calcio può fare ricorso. L’approccio che ho adottato, prevede il sistematico confronto tra le soluzioni coerenti con l’applicazione della normativa civilistica, così come interpretata dai principi contabili nazionali, e le indicazioni proposte dalle Raccomandazioni Contabili della Federazione Italiana Giuoco Calcio, alla luce della disciplina prevista dalle Norme Organizzative Interne della stessa.
L’ultimo capitolo è dedicato alla società ACF Fiorentina S.p.A., gloriosa società di calcio professionistica. L’attenzione dell’analisi è stata posta su ciò che maggiormente caratterizza le società di calcio e ne determina le particolari conseguenze gestionali, economiche e finanziarie: il parco giocatori. Obiettivo di tale capitolo è stato quindi di analizzare e valutare sia l’incidenza dei diritti alle prestazioni sportive sul bilancio della società Viola, che le varie scritture contabili conseguenti alle diverse modalità di acquisizione e cessione dei calciatori, relativamente al triennio 2010 – 2012.
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