Tesi etd-06172014-174526 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PALLA, ROSSELLA
URN
etd-06172014-174526
Titolo
Luci ed ombre del fair value
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
MANAGEMENT & CONTROLLO
Relatori
relatore Dott.ssa Talarico, Lucia
Parole chiave
- FAIR VALUE
Data inizio appello
07/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’obiettivo del presente lavoro è stato quello di ricostruire il percorso evolutivo del concetto di fair value. Nel fare ciò, si è reso necessario confrontare il criterio di valutazione del fair value con quello del costo storico, per evidenziare il diverso contesto culturale nel quale ciascuno dei due principi si è sviluppato, e gli effetti che la loro applicazione ha comportato sull'informativa di bilancio dell’azienda.
L’evoluzione dei criteri di valutazione, cioè il passaggio da costo storico al fair value è avvenuto in Italia, e più in generale all'interno dell’Unione Europea, a seguito del processo di armonizzazione contabile con l’emanazione del regolamento CE n. 1606 del 2002.
Tale regolamento ha obbligato le società quotate, le società con strumenti finanziari diffusi, le banche, le società assicurative quotate e non, ad adottare per la redazione del bilancio i principi contabili internazionali.
L’adozione del modello di bilancio IAS, oltre a differenti criteri di valutazione, ha comportato significative novità in merito alla struttura e ai contenuti dei prospetti di bilancio e di conseguenza a una differente concezione del capitale e del reddito d’esercizio.
L’introduzione del fair value, per il contesto italiano, modifica sul piano sostanziale l’intero impianto della comunicazione economico finanziaria intervenendo sulla logica di fondo che guida la valutazione delle poste in bilancio, in particolare sul principio della prudenza e sul concetto di integrità del capitale posto a tutela dei terzi creditori.
L’intento del lavoro è stato quello di porre in evidenza la varietà di interventi che si sono susseguiti nel tempo, che hanno modificato la definizione di fair value e la sua applicazione in modo da comprendere l’intensa dialettica che si è sviluppata su tale criterio di valutazione. Tali interventi hanno portato nel 2011 all'emanazione del principio IFRS 13 “fair value measurement”, principio che si prefigge di raccogliere tutte le norme trasversali applicabili al bilancio IFRS in materia di valutazioni al fair value, in modo da migliorare la coerenza tra i vari standard che vi fanno riferimento.
Nell'ultima parte del lavoro, infine è stato esaminato l’impatto dell’adozione del criterio del fair value sulla classe delle immobilizzazioni materiali. Le immobilizzazioni materiali rappresentano un’area di bilancio in cui i principi IAS/IFRS prevedono significative differenze rispetto all'impostazione contabile seguita nel nostro paese, in particolare per quanto riguarda il revaluation model. Il principio IAS 16, infatti, consente di iscrivere, successivamente alla valutazione iniziale, le immobilizzazioni materiali al loro fair value alla data di rivalutazione.
L’evoluzione dei criteri di valutazione, cioè il passaggio da costo storico al fair value è avvenuto in Italia, e più in generale all'interno dell’Unione Europea, a seguito del processo di armonizzazione contabile con l’emanazione del regolamento CE n. 1606 del 2002.
Tale regolamento ha obbligato le società quotate, le società con strumenti finanziari diffusi, le banche, le società assicurative quotate e non, ad adottare per la redazione del bilancio i principi contabili internazionali.
L’adozione del modello di bilancio IAS, oltre a differenti criteri di valutazione, ha comportato significative novità in merito alla struttura e ai contenuti dei prospetti di bilancio e di conseguenza a una differente concezione del capitale e del reddito d’esercizio.
L’introduzione del fair value, per il contesto italiano, modifica sul piano sostanziale l’intero impianto della comunicazione economico finanziaria intervenendo sulla logica di fondo che guida la valutazione delle poste in bilancio, in particolare sul principio della prudenza e sul concetto di integrità del capitale posto a tutela dei terzi creditori.
L’intento del lavoro è stato quello di porre in evidenza la varietà di interventi che si sono susseguiti nel tempo, che hanno modificato la definizione di fair value e la sua applicazione in modo da comprendere l’intensa dialettica che si è sviluppata su tale criterio di valutazione. Tali interventi hanno portato nel 2011 all'emanazione del principio IFRS 13 “fair value measurement”, principio che si prefigge di raccogliere tutte le norme trasversali applicabili al bilancio IFRS in materia di valutazioni al fair value, in modo da migliorare la coerenza tra i vari standard che vi fanno riferimento.
Nell'ultima parte del lavoro, infine è stato esaminato l’impatto dell’adozione del criterio del fair value sulla classe delle immobilizzazioni materiali. Le immobilizzazioni materiali rappresentano un’area di bilancio in cui i principi IAS/IFRS prevedono significative differenze rispetto all'impostazione contabile seguita nel nostro paese, in particolare per quanto riguarda il revaluation model. Il principio IAS 16, infatti, consente di iscrivere, successivamente alla valutazione iniziale, le immobilizzazioni materiali al loro fair value alla data di rivalutazione.
File
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CAPITOLO_I.pdf | 108.22 Kb |
CAPITOLO_II.pdf | 121.10 Kb |
CAPITOLO_III.pdf | 90.03 Kb |
CAPITOLO_IV.pdf | 87.06 Kb |
CAPITOLO_V.pdf | 50.64 Kb |
FRONTESPIZIO.pdf | 18.73 Kb |
INDICE.pdf | 8.41 Kb |
PREFAZIONE.pdf | 8.70 Kb |
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