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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06162021-112625


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BARTOLINI, MANUELA
URN
etd-06162021-112625
Titolo
Trattamento del dolore neuropatico: dati di efficacia clinica e sicurezza delle formulazioni a base di acido alfa lipoico
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Dott.ssa Testai, Lara
Parole chiave
  • acido alfa lipoico
  • antiossidante
  • dolore neuropatico
  • neuropatie
  • stress ossidativo
Data inizio appello
07/07/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’acido alfa lipoico (ALA) è un potente antiossidante naturale presente nel mondo vegetale e animale. Si tratta di un composto organo-solforico che svolge importanti funzioni di cofattore enzimatico, in particolare a livello mitocondriale dove gioca un ruolo chiave per le reazioni multi-enzimatiche che partecipano alla trasformazione dei substrati energetici in ATP. Dal punto di vista chimico, ALA è l’acido 1,2-ditiolano-3-pentanoico ed esiste in due possibili enantiomeri: R-ALA, la forma naturale e S-ALA che viene a formarsi nei processi di sintesi, questi presentano caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche diverse. La caratteristica funzionale di ALA risiede nella sua capacità di andare incontro a reazioni REDOX, grazie alla presenza dell’anello ditiolano: i due atomi di zolfo catturando e perdendo due idrogeni passano dalla forma ridotta dell’acido diidrolipoico (DHLA) alla forma ossidata dell’acido lipoico (ALA) con la presenza del legame disolfuro (-S-S-). La coppia ALA/DHLA è una fra le più potenti presenti in natura e, grazie alle caratteristiche anfipatiche di ALA, è in grado di agire sia a livello di membrana che a livello di citosol e di diffondere facilmente in tutto l’organismo, compreso il sistema nervoso centrale. ALA/DHLA, in virtù della sua capacità REDOX è parte costitutiva della piruvato deidrogenasi, permette il ripristino delle scorte degli antiossidanti endogeni (vitamina E, C, glutatione), agisce da scavenger di radicali liberi, complessa metalli pesanti (zinco, cadmio, arsenico, rame, ferro, piombo, mercurio) riducendone la tossicità ed è in grado di agire da fattore trascrizionale inserendosi in vari pathways cellulari, quali le vie del signaling dell’insulina e quelle infiammatorie NFkB e MAPK connesse. Per questi motivi le ricerche degli ultimi anni hanno rivolto la loro attenzione verso ALA come prezioso alleato per contrastare lo stress ossidativo e le patologie a esso correlate. Le neuropatie vedono nei loro meccanismi fisiopatologici un ruolo centrale dello stress ossidativo nel sostenere la neuroinfiammazione e i danni alle strutture nervose. Numerose cause possono innescare tali meccanismi: l’iperglicemia e le dislipidemie per le neuropatie diabetiche e metaboliche, traumi e insulti meccanici nelle neuropatie da compressione, farmaci e in particolari chemioterapici nelle neuropatie iatrogene, fenomeni autoimmuni e meccanismi virali. Il trattamento delle neuropatie, della loro sintomatologia e in particolare del dolore neuropatico associato è, a oggi, ancora insoddisfacente. Negli ultimi anni sono stati condotti vari trials volti a indagare l’efficacia di ALA nella gestione delle neuropatie e del dolore neuropatico, cercando di individuare il dosaggio più appropriato, il tipo di formulazione più efficace (se le forme racemiche costituite da miscele R/S-ALA o quelle contenenti il solo enantiomero R-ALA) e di delinearne la safety. I risultati finora raccolti mostrano il profilo di una molecola efficace sia in monoterapia che in combinazione con le altre terapie impiegate e ben tollerata, in grado di trattare non solo il sintomo ma di contrastare anche lo stato ossidativo e infiammatorio alla base. In parallelo a queste evidenze cliniche, la ricerca preclinica sta continuando a indagare ulteriori meccanismi d’azione di ALA che potrebbero giustificare un effetto neuroprotettivo a più ampio spettro della molecola e che rafforzerebbero ulteriormente il suo razionale d’impiego nelle neuropatie.
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