• dispositivi di protezione individuale
• COVID-19
• riconversione industriale

Il presente lavoro intende illustrare la reazione da parte di alcune aziende ad un fenomeno che ha interessato l’Italia da nord a sud e tutti i continenti con diversa intensità: il COVID-19, Coronavirus o SARS-CoV-2 (nome scientifico).
Il primo dei quattro capitoli mira a fornire una rappresentazione cronologica e medico-scientifica dell’origine del virus e della sua diffusione. Risulta necessario chiarire, come sarà successivamente approfondito, che gli stessi esperti espongono ipotesi divergenti sull’origine, sulla gravità dell’epidemia e sulla condizione ex-post dei pazienti. Tale situazione è ascrivibile alla novità del virus: il Coronavirus è stato isolato per la prima volta a gennaio del 2020 in Cina e, di conseguenza, non esiste in letteratura e nelle pratiche mediche una procedura codificata da seguire per fronteggiare tale calamità. Il capitolo, infine, evidenzia le conseguenze economiche che si sono abbattute, in particolar modo sull’Italia, a seguito delle misure restrittive adottate dal Governo per limitare il contagio. In questa sezione verrà approfondita maggiormente la situazione delle PMI operanti nel settore del turismo e dell’abbigliamento e delle società calcistiche, che rappresentano il nostro paese in tutte le sue regioni.
Il secondo capitolo evidenzia il comportamento pro-attivo adottato da alcune imprese per superare tale momento di difficoltà: la riconversione industriale. All’inizio dell’epidemia si è verificata una mancanza di dispositivi indispensabili per affrontare tale emergenza sanitaria: mascherine, camici, soluzione idroalcolica, guanti e presidi di protezione individuale in genere. Nei decenni passati questi settori, erano stati progressivamente abbandonati dalle nostre società in quanto di scarso valore aggiunto e gli spazi di mercato lasciati liberi sono stati occupati prevalentemente da industrie cinesi. Le aziende italiane, riconvertendo la propria produzione, si sono adoperate per fornire agli operatori sanitari e alla popolazione strumenti idonei per limitare la diffusione del contagio.
In questa sezione è presentata tale pratica aziendale indicando le modalità e le conseguenze di natura gestionale ed organizzativa. Si propone un parallelismo storico con la seconda guerra mondiale, anni in cui si è assistito, da un punto di vista economico, alla medesima reazione da parte delle imprese.
Nel terzo capitolo la trattazione si focalizza sulla riconversione di alcune imprese, analizzando le risorse e competenze attivate per implementare il processo; completano il quadro le interviste ad alcuni imprenditori di aziende redeployed.
La struttura del paragrafo prevede una tassonomia delle riconversioni in base alla tipologia di prodotto offerto: mascherine, gel e visiere. Sebbene i dispositivi sanitari indispensabili per affrontare il virus siano numerosi, l’analisi delinea questi tre in quanto necessari non solo agli operatori sanitari, ma anche alla collettività. Si illustrano le motivazioni che hanno condotto a questa scelta, le criticità incontrate e le agevolazioni introdotte per produrre, nel più breve tempo possibile, quelli che sono divenuti beni primari.
Il capitolo si conclude con una domanda: superata l’emergenza, quali e quante imprese rafforzeranno il rinnovato core business, occupando un segmento di mercato lasciato libero ad altri attori nel corso del tempo? In altri termini, si assisterà ad un ritorno alla precedente produzione oppure al mantenimento della nuova?
Infine il quarto capitolo espone le conclusioni: sfruttare un’opportunità di mercato in un periodo economico caratterizzato da una significativa fase di recessione causata da una minaccia inaspettata ed imprevedibile.