Tesi etd-06162017-133530 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
CASELLA, MARIAFRANCESCA
URN
etd-06162017-133530
Titolo
Valutazione dell'assetto auxologico, glicometabolico, della composizione corporea e del resting metabolic rate in adolescenti in fase di transizione dopo trattamento con ormone della crescita. Analisi di una casistica seguita presso l'Ambulatorio di endocrinologia della U.O.Pediatria Universitaria, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Federico, Giovanni
Parole chiave
- assetto auxologico
- assetto glicometabolico
- IGF-1
- ormone della crescita
- retesting
Data inizio appello
06/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: l’azione del GH sulla crescita lineare si esplica dopo la nascita promuovendo la deposizione di tessuto osseo e l’allungamento dello scheletro, il trofismo delle masse muscolari, contribuendo, assieme ad altri fattori, alla regolazione del metabolismo glucidico, proteico e lipidico. Il deficit della sua secrezione (GHD), quindi, è caratterizzato da anomalie auxologiche, cliniche, biochimiche e metaboliche. Il trattamento prevede l’utilizzo di ormone della crescita umano ricombinante (rhGH).
Obiettivi dello studio: 1) individuare l’eventuale persistenza del deficit di GH negli adolescenti che hanno terminato la terapia sostitutiva; 2) valutare l’assetto auxologico nei bambini con GHD prima dell’inizio della terapia, confrontandolo con quello a fine terapia e al momento del retesting; 3) valutare i fattori di rischio metabolico prima dell’inizio della terapia sostitutiva, confrontandoli con quelli a fine terapia e al momento del retesting; 4) analizzare la distribuzione del grasso viscerale, mediante bio-impedenziometria, e il resting metabolic rate, tramite calorimetria, negli adolescenti che hanno terminato la terapia.
Pazienti e metodi: è stato effettuato uno studio retrospettivo su 26 pazienti: 20 maschi e 6 femmine, trattati con rhGH. Al raggiungimento della statura definitiva, tutti sono stati sottoposti a rivalutazione dopo 3 mesi dalla sospensione della terapia, mediante test di tolleranza insulinica. Sono stati considerati indicatori di una sufficiente secrezione di GH valori ≥ 5 μg/L. Sono stati valutati: i livelli circolanti di IGF-1, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, insulinemia, glicemia e HbA1c, oltre al BMI, all’indice di Aterogenesi e all’HOMA-IR, prima dell’inizio della terapia, nel corso, a fine terapia e dopo tre mesi dalla sospensione. Dopo la sospensione, tutti sono stati sottoposti a bio-impedenziometria per la determinazione della massa grassa % e calorimetria indiretta per la determinazione del resting metabolic rate (RMR).
Risultati. I livelli circolanti di HbA1c, pur in assenza di variazioni evidenti della glicemia nel corso della terapia e dopo la sospensione, sono risultati significativamente ridotti. L’insulinemia e l’HOMA-IR sono aumentatati significativamente nel corso della terapia, a partire dal 2° anno, per poi rientrare nei livelli pre-terapia al retesting. Ad eccezione del colesterolo totale, che è risultato ridotto al retesting rispetto al T0, i rimanenti parametri metabolici hanno mostrato delle oscillazioni non significative. Per quanto riguarda la velocità di crescita (VC) SDS, la statura SDS e i valori circolanti di IGF-1 z-score, è risultato evidente, già nel 1° anno di terapia, un aumento statisticamente significativo rispetto al T0. La VC al momento della sospensione ha presentato una riduzione statisticamente significativa rispetto ai primi anni di terapia, mentre i livelli circolanti di IGF-1 e la statura hanno continuato a mostrare un aumento statisticamente significativo durante la terapia, ma non fino al momento della sospensione. Nel sesso femminile i valori di massa grassa sono risultati maggiori rispetto al sesso maschile. Per il RMR età-correlato si sono riscontati valori inferiori nel sesso femminile.
Conclusioni. Questo studio conferma l’importanza di iniziare la terapia sostitutiva con rhGH quanto più precocemente possibile, nei bambini con GHD, per ottenere il migliore risultato sulla statura finale.
Nessuno dei soggetti studiati ha avuto la necessità di continuare la terapia con rhGH dopo il retesting. Tale dato può essere legato, in parte, al ridotto numero del campione studiato e in parte alla difficoltà di diagnosticare la condizione di deficit di GH. E’ necessario, infatti, ricordare che tale diagnosi si basa sulla dimostrazione di una ridotta secrezione di ormone in risposta a test di stimolo farmacologici, poco riproducibili e affidabili. Nel tempo, inoltre, sono cambiati i metodi di dosaggio, con modificazione dei cut-off per definire la presenza di GHD. Attualmente il cut-off indicato dalla nota AIFA n.39, al di sotto del quale è possibile porre la diagnosi di GHD in presenza di alterazioni auxologiche, è di 8 μg/L. Tale valore è inferiore a quello riconosciuto per il sistema di dosaggio utilizzato nei nostri pazienti, di 5,15 μg/L. Non si può, pertanto, escludere che alcuni dei nostri pazienti avrebbero potuto essere classificati come affetti da bassa statura idiopatica (ISS), condizione sicuramente più frequente del GHD, per la quale oggi è comunque prevista la terapia con rhGH.
Obiettivi dello studio: 1) individuare l’eventuale persistenza del deficit di GH negli adolescenti che hanno terminato la terapia sostitutiva; 2) valutare l’assetto auxologico nei bambini con GHD prima dell’inizio della terapia, confrontandolo con quello a fine terapia e al momento del retesting; 3) valutare i fattori di rischio metabolico prima dell’inizio della terapia sostitutiva, confrontandoli con quelli a fine terapia e al momento del retesting; 4) analizzare la distribuzione del grasso viscerale, mediante bio-impedenziometria, e il resting metabolic rate, tramite calorimetria, negli adolescenti che hanno terminato la terapia.
Pazienti e metodi: è stato effettuato uno studio retrospettivo su 26 pazienti: 20 maschi e 6 femmine, trattati con rhGH. Al raggiungimento della statura definitiva, tutti sono stati sottoposti a rivalutazione dopo 3 mesi dalla sospensione della terapia, mediante test di tolleranza insulinica. Sono stati considerati indicatori di una sufficiente secrezione di GH valori ≥ 5 μg/L. Sono stati valutati: i livelli circolanti di IGF-1, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi, insulinemia, glicemia e HbA1c, oltre al BMI, all’indice di Aterogenesi e all’HOMA-IR, prima dell’inizio della terapia, nel corso, a fine terapia e dopo tre mesi dalla sospensione. Dopo la sospensione, tutti sono stati sottoposti a bio-impedenziometria per la determinazione della massa grassa % e calorimetria indiretta per la determinazione del resting metabolic rate (RMR).
Risultati. I livelli circolanti di HbA1c, pur in assenza di variazioni evidenti della glicemia nel corso della terapia e dopo la sospensione, sono risultati significativamente ridotti. L’insulinemia e l’HOMA-IR sono aumentatati significativamente nel corso della terapia, a partire dal 2° anno, per poi rientrare nei livelli pre-terapia al retesting. Ad eccezione del colesterolo totale, che è risultato ridotto al retesting rispetto al T0, i rimanenti parametri metabolici hanno mostrato delle oscillazioni non significative. Per quanto riguarda la velocità di crescita (VC) SDS, la statura SDS e i valori circolanti di IGF-1 z-score, è risultato evidente, già nel 1° anno di terapia, un aumento statisticamente significativo rispetto al T0. La VC al momento della sospensione ha presentato una riduzione statisticamente significativa rispetto ai primi anni di terapia, mentre i livelli circolanti di IGF-1 e la statura hanno continuato a mostrare un aumento statisticamente significativo durante la terapia, ma non fino al momento della sospensione. Nel sesso femminile i valori di massa grassa sono risultati maggiori rispetto al sesso maschile. Per il RMR età-correlato si sono riscontati valori inferiori nel sesso femminile.
Conclusioni. Questo studio conferma l’importanza di iniziare la terapia sostitutiva con rhGH quanto più precocemente possibile, nei bambini con GHD, per ottenere il migliore risultato sulla statura finale.
Nessuno dei soggetti studiati ha avuto la necessità di continuare la terapia con rhGH dopo il retesting. Tale dato può essere legato, in parte, al ridotto numero del campione studiato e in parte alla difficoltà di diagnosticare la condizione di deficit di GH. E’ necessario, infatti, ricordare che tale diagnosi si basa sulla dimostrazione di una ridotta secrezione di ormone in risposta a test di stimolo farmacologici, poco riproducibili e affidabili. Nel tempo, inoltre, sono cambiati i metodi di dosaggio, con modificazione dei cut-off per definire la presenza di GHD. Attualmente il cut-off indicato dalla nota AIFA n.39, al di sotto del quale è possibile porre la diagnosi di GHD in presenza di alterazioni auxologiche, è di 8 μg/L. Tale valore è inferiore a quello riconosciuto per il sistema di dosaggio utilizzato nei nostri pazienti, di 5,15 μg/L. Non si può, pertanto, escludere che alcuni dei nostri pazienti avrebbero potuto essere classificati come affetti da bassa statura idiopatica (ISS), condizione sicuramente più frequente del GHD, per la quale oggi è comunque prevista la terapia con rhGH.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi_spe...iva_1.pdf | 1.95 Mb |
Contatta l’autore |