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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06162014-124101


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MANCINI, LISA
URN
etd-06162014-124101
Titolo
L'archivio del laboratorio Barsanti. Arte, artigianato e industria a Pietrasanta tra Otto e Novecento.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA DELL'ARTE
Relatori
relatore Prof. Tosi, Alessandro
Parole chiave
  • Laboratorio marmo
  • Pietrasanta
Data inizio appello
30/06/2014
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
30/06/2084
Riassunto
Questa tesi nasce da un interesse personale maturato nell'ambito del Centro Culturale "Luigi Russo" di Pietrasanta, l'ambiente in cui la relatrice vive e lavora.
Il contatto con persone che operano nell'ambito della documentazione artistica e della conservazione museale, in particolare l'ex direttrice del Museo dei Bozzetti, Dott.ssa Chiara Celli, ha fornito dunque lo spunto dal quale partire per approfondire la storia del successo artigianale e artistico di Pietrasanta, nell'ambito della scultura, tra Otto e Novecento.
Si tratta di un periodo poco esplorato, visto che gli studi hanno teso finora a concentrarsi su un passato più recente legato alla presenza in città di grandi nomi del panorama artistico internazionale.
L'attività di ricerca ha così portato la relatrice del presente lavoro a contattare il Dott. Costantino Paolicchi, studioso locale, da cui è stata informata dell'esistenza della corrispondenza commerciale, conservata dagli eredi del laboratorio Barsanti, una delle più prestigiose realtà impenditoriali del settore lapideo pietrasantino tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo.
Intuendone la valenza documentaria, il Dott. Paolicchi ha suggerito alla relatrice l'esame di questo materiale.
Il carteggio, definito complessivamente "Copialettere", contiene copie di missive inviate dalla ditta a partire dal 1884, anno di apertura del laboratorio da parte del fondatore, Martino Barsanti, fino agli anni del secondo dopoguerra.
Si tratta di circa 70.000 missive distribuite su 155 volumi, conservate grazie alla lungimiranza e all'attenzione per la propria memoria familiare dagli eredi Barsanti, a cui si somma una, altrettanto preziosa, sezione fotografica.
Quello esaminato risulta dunque un archivio di cui ad oggi non si conoscono altri esempi di pari importanza vista soprattutto l'organicità della documentazione epistolare e la consistenza del repertorio iconografico conservato.
Tale corrispondenza, mai analizzata in maniera organica, è risultata in effetti una fonte diretta di primaria importanza per ricostruire l'atmosfera, le relazioni, lo sviluppo socio-economico di Pietrasanta a partire dall'ultimo ventennio dell'Ottocento.
L'ampiezza del periodo coperto dal carteggio, la quantità considerevole di lettere conservate, la complessità delle relazioni emerse e il cospicuo numero di personalità coinvolte, ha indotto necessariamente la relatrice a delimitare il campo di indagine, pur con la consapevolezza dell'importanza di altri possibili approfondimenti e direzioni di ricerca.
Si è dunque preferito approfondire il momento "eroico", "pionieristico" del laboratorio Barsanti, quello degli esordi e dell'iniziale fortuna commerciale.
Tale periodo è risultato importante anche per delineare il contesto socio-economico da cui prende avvio la fortuna artistica, artigianale e industriale di Pietrasanta, una fortuna alimentata oggi dalla presenza costante e continua di artisti di levatura internazionale che a Pietrasanta si affidano a quella perizia esecutiva così connaturata all'identità più profonda della città.

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