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Pur senza aver trovato, e soprattutto senza aver cercato, visto che non è il nostro interesse, la traduzione in un formalismo logico-matematico dell’essenza della memoria, ci siamo soffermati sullo studio delle condizioni adatte “per simulare su un calcolatore i processi attraverso i quali un sistema che inizialmente non possiede una certa capacità, la viene gradualmente e spontaneamente a possedere” (da “I modelli”). In effetti nella stesura del programma in C++ non compare nessuna istruzione specifica sul meccanismo di immagazzinamento e recupero di informazioni associate, ma è una proprietà che nasce dall’interazione tra gli elementi di base, i neuroni, la mappa morfologicamente motivata, l’ippocampo e la corteccia, la capacità di apprendere, evolvere, consolidare l’esperienza e comunicare con l’esterno. Questo esito sembra essere una conferma che da qualche parte ci siano strutture interne, contenuti propri alla vita della mente, processi mentali non riducibili a meri comportamenti, come la memoria, la pianificazione, l'associazione, e via di seguito.