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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06162005-120303


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Proietti, Leonardo
URN
etd-06162005-120303
Titolo
Ottimizzazione preliminare di un veicolo per trasferimento orbitale verso orbite geostazionarie
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA AEROSPAZIALE
Relatori
relatore Casarosa, Carlo
relatore Mengali, Giovanni
relatore Prof. Quarta, Alessandro A.
Parole chiave
  • orbite geostazionarie
  • ottimizzazione
  • trasferimento orbitale
  • veicolo
Data inizio appello
04/07/2005
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/07/2045
Riassunto
L’utilizzo di veicoli spaziali dotati di sistemi di propulsione elettrica quali propulsione primaria, capaci di soddisfare un ampio spettro di missioni, rappresenta un obiettivo alla portata del livello tecnologico attualmente raggiunto.
Nel presente lavoro si è voluto fornire una valutazione preliminare delle prestazioni di tali veicoli in riferimento a missioni di trasferimento orbitale verso orbite geostazionarie, di chiaro interesse commerciale.
E` stato quindi sviluppato un modello d’analisi dei sistemi presenti a bordo del veicolo, con un’attenzione particolare rivolta ai sistemi di generazione di potenza e propulsivo, costituenti il cuore della propulsione elettrica, ed a quello di controllo d’assetto, implementando un’ampia gamma di dati riguardanti le tecnologie disponibili.
Sono poi stati valutati i vantaggi ottenibili a breve termine dall’adozione dei pannelli fotovoltaici del tipo concentratore, nella fattispecie gli SLA-SCARLET, rispetto ai pannelli convenzionali attualmente utilizzati in orbita geostazionaria. Parallelamente sono state esaminate e confrontate tra loro le prestazioni offerte dalla propulsione elettrostatica del tipo a Ioni e ad effetto Hall.
Infine sono state effettuate delle simulazioni di trasferimento tra orbita bassa ter- restre (LEO) e orbita geostazionaria (GEO) volte a migliorare la valutazione del degradamento del sistema di generazione di potenza, causato dal lento attraversa- mento delle fasce di Van Allen, del tempo effettivo di spinta e del ∆v necessario. Ciò ha permesso di eseguire un confronto con i risultati precedentemente ottenuti, valutandone i margini d’errore, e di constatare la validità delle approssimazioni effettuate all’interno del modello sviluppato.
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