Tesi etd-06152020-111147 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BECHERUCCI, FILIPPO
URN
etd-06152020-111147
Titolo
NEL SUBLIME STATO: GLI OTTOMANI ATTRAVERSO GLI OCCHI DEGLI EUROPEI
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA
Relatori
relatore Prof. Salmeri, Giovanni
Parole chiave
- balcani
- diari di viaggio
- impero ottomano
Data inizio appello
13/07/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’Europa occidentale fu sempre affascinata e attratta dal vicino ottomano, almeno tanto quanto fu da esso respinta.
Cosa sapevano gli europei occidentali di questo ingombrante vicino? Quali erano le nozioni che possedevano sull’Islam, sul Profeta e sulle tradizioni guerriere della casa di Osman, la casa regnante di questo misterioso impero che godeva di un prestigio e di un potere impensabile per qualunque sovrano occidentale ?
Quanto effettivamente era misterioso l’impero ottomano?
C’era, senza dubbio, un'immagine costruita a tavolino che occupava la mente degli occidentali; quella di un mondo distante e diverso che ancora nel pieno XIX secolo faceva esclamare al conte di Metternich “Asia beginning at the landstrasse”. Tuttavia, se nei primi secoli dell’espansione dell’impero della casa di Osman, gli autori proponevano stereotipi medievali sull’islam e sui popoli mediorientali, nel corso del XVII e XVIII secolo c’è un atteggiamento diverso, un cambiamento di prospettiva, l’impero ottomano diventa soggetto delle ricerche storiche, e potremmo dire etnografiche, che porta l’occidente a osservare il nemico, non più come il mostro senza Dio, l’orda satanica che minaccia la res publica christiana, ma addirittura si trasforma in un esempio da seguire, per porre un freno al disordine che domina l'Europa feudale.
Lo studio dei testi dei viaggiatori, degli storici e degli ambasciatori presso il Sultano, sono incredibilmente informativi e, sebbene molto spesso velati da una profonda diffidenza e pregiudizio, restano una fonte, talvolta molto affidabile e che può essere usata come materiale di studio, non solo in rapporto alle relazioni tra l’Europa ed il Gran Signore, ma anche per studiare la storia dell’impero ottomano stesso.
Cosa sapevano gli europei occidentali di questo ingombrante vicino? Quali erano le nozioni che possedevano sull’Islam, sul Profeta e sulle tradizioni guerriere della casa di Osman, la casa regnante di questo misterioso impero che godeva di un prestigio e di un potere impensabile per qualunque sovrano occidentale ?
Quanto effettivamente era misterioso l’impero ottomano?
C’era, senza dubbio, un'immagine costruita a tavolino che occupava la mente degli occidentali; quella di un mondo distante e diverso che ancora nel pieno XIX secolo faceva esclamare al conte di Metternich “Asia beginning at the landstrasse”. Tuttavia, se nei primi secoli dell’espansione dell’impero della casa di Osman, gli autori proponevano stereotipi medievali sull’islam e sui popoli mediorientali, nel corso del XVII e XVIII secolo c’è un atteggiamento diverso, un cambiamento di prospettiva, l’impero ottomano diventa soggetto delle ricerche storiche, e potremmo dire etnografiche, che porta l’occidente a osservare il nemico, non più come il mostro senza Dio, l’orda satanica che minaccia la res publica christiana, ma addirittura si trasforma in un esempio da seguire, per porre un freno al disordine che domina l'Europa feudale.
Lo studio dei testi dei viaggiatori, degli storici e degli ambasciatori presso il Sultano, sono incredibilmente informativi e, sebbene molto spesso velati da una profonda diffidenza e pregiudizio, restano una fonte, talvolta molto affidabile e che può essere usata come materiale di studio, non solo in rapporto alle relazioni tra l’Europa ed il Gran Signore, ma anche per studiare la storia dell’impero ottomano stesso.
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