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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06152017-182015


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ORZA, ROSAMARIA DOMENICA
URN
etd-06152017-182015
Titolo
IL TESTAMENTO INTERNAZIONALE INTRODOTTO DALLA CONVENZIONE DI WASHINGTON DEL 1973: ESEGESI E RICOSTRUZIONE DELLA DISCIPLINA ITALIANA DI ATTUAZIONE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Calamia, Antonio Marcello
Parole chiave
  • Convenzione di Washington
  • successioni
  • testamento internazionale
Data inizio appello
17/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Con la legge 29 novembre 1990 n. 387, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 86 del 21 dicembre 1990, l’Italia ha aderito alla Convenzione di Washington del 26 ottobre 1973, che ha istituito una legge uniforme sulla forma del testamento internazionale. Questa disciplina è entrata in vigore nel nostro ordinamento giuridico il 16 novembre 1991.
La direzione verso cui muove la Convenzione è chiaramente quella della semplificazione, preordinata a creare uno strumento giuridico unitario con validità immediata in tutti gli Stati aderenti e di facile riconoscibilità per l’operatore del diritto di qualunque paese, riducendo, in questo modo, le problematiche relative alla individuazione della legge applicabile, ossia di semplificare le attività di ricerca e individuazione delle norme di conflitto per gli atti di ultima volontà: il testamento internazionale è uno strumento che pone al riparo dalla ricerche sulla validità formale dei testamenti redatti, in special modo, all’estero.
Il presente lavoro si pone lo scopo di analizzare in modo dettagliato la Convenzione istitutiva e, soprattutto, l’attuazione della stessa in Italia, attraverso il coordinamento con le norme preesistenti, dove il testamento internazionale si configura come la quarta forma testamentaria ordinaria.
Dopo aver ripercorso l'iter di approvazione delle medesima, aver analizzato le sue caratteristiche ed evidenziato i principi ispiratori, lo studio si propone, quindi, di operare una ricostruzione critica della disciplina italiana di attuazione, in special modo, integrando la disciplina degli istituti non espressamente richiamati dal nostro legislatore al momento della ratifica e operando, infine, un bilancio sull'utilizzo della forma testamentaria internazionale in Italia.


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