Tesi etd-06152017-113235 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
RANDAZZO, EMIOLI
URN
etd-06152017-113235
Titolo
Valutazione dei livelli circolanti di betatrofina in bambini e adolescenti sani, con diabete mellito tipo 1 o con eccesso ponderale.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Prof. Federico, Giovanni
Parole chiave
- betatrofina
- diabete mellito tipo 1
- obesità
Data inizio appello
06/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione. Recentemente è stato osservato, su modelli animali, che la betatrofina agisca come un potente fattore mitogeno sulle betacellule pancreatiche: se questo si rivelasse vero anche nell’uomo, essa costituirebbe un nuovo target in grado di stimolare la rigenerazione endogena della betacellule, permettendo un significativo avanzamento nella terapia dei pazienti affetti da diabete mellito. Inoltre, sempre su modelli animali, è stato evidenziato che la betatrofina sia strettamente collegata ai livelli circolanti di trigliceridi: in particolare i topi con una iperespressione di betatrofina presentavano livelli circolanti di trigliceridi incrementati, portando numerosi autori a concludere che l’inibizione della betatrofina potrebbe essere una strategia terapeutica per la dislipidemia attraverso la riduzione dei trigliceridi plasmatici, costituendo un potenziale target per farmaci utilizzabili sia per la dislipidemia che per il diabete.
Ad oggi, esistono pochi studi al riguardo in età evolutiva. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di valutare il comportamento dei livelli circolanti di betatrofina in bambini e adolescenti con DM1 all’esordio clinico della malattia, con obesità, oltre che in soggetti sani di controllo, paragonabili per età e sesso.
Materiali e metodi. Sono stati reclutati 47 soggetti in età evolutiva (età media 10,2 4,2 anni) suddivisi in 3 gruppi: un gruppo di soggetti con DM1, un gruppo con obesità e un gruppo di soggetti sani paragonabili per età e sesso. Tutti i partecipanti allo studio sono stati sottoposti, presso la Sezione di Diabetologia Pediatrica della U.O. Pediatria Universitaria del Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, alla valutazione auxologica e della composizione corporea con bioimpedenziometria. In tutti è stato eseguito un prelievo ematico per il dosaggio della betatrofina. Nei soggetti con DM1 sono inoltre stati valutati i livelli circolanti di HbA1c e peptide C, mentre in quelli con obesità è stata dosata la glicemia e l’insulinemia.
Risultati. I livelli di betatrofina sono risultati significativamente aumentati nei pazienti affetti da DM1 (p= 0,047) e in quelli con obesità (p=0,0035), rispetto ai controlli sani. Nei soggetti con DM1 è stata osservata una correlazione inversa e statisticamente significativa tra i livelli circolanti di betatrofina e quelli di peptide C (r2= -0,25; p=0,02). Nei soggetti obesi i livelli circolanti di betatrofina correlavano in modo diretto e statisticamente significativo con l’insulinemia (r2= 0,38; p=0,01) e l’HOMA-IR (r2= 0,36; p= 0,02).
Conclusioni. I dati del presente lavoro di tesi mostrano un diverso comportamento dei livelli circolanti di betatrofina nei pazienti con DM1 e obesità rispetto ai controlli. La correlazione inversa, statisticamente significativa, tra betatrofina e peptide C osservata nei pazienti con DM1 all’esordio, potrebbe suggerire un ruolo di questo fattore nel preservare la massa betacellulare residua. La correlazione diretta, statisticamente significativa, tra betatrofina e insulinemia e HOMA-IR, osservata nei pazienti con obesità, potrebbe suggerire che questo sia un peptide prodotto in risposta allo stato d’insulinoresistenza, che possa anche rappresentare un biomarcatore precoce d’insulinoresistenza.
Ad oggi, esistono pochi studi al riguardo in età evolutiva. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di valutare il comportamento dei livelli circolanti di betatrofina in bambini e adolescenti con DM1 all’esordio clinico della malattia, con obesità, oltre che in soggetti sani di controllo, paragonabili per età e sesso.
Materiali e metodi. Sono stati reclutati 47 soggetti in età evolutiva (età media 10,2 4,2 anni) suddivisi in 3 gruppi: un gruppo di soggetti con DM1, un gruppo con obesità e un gruppo di soggetti sani paragonabili per età e sesso. Tutti i partecipanti allo studio sono stati sottoposti, presso la Sezione di Diabetologia Pediatrica della U.O. Pediatria Universitaria del Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, alla valutazione auxologica e della composizione corporea con bioimpedenziometria. In tutti è stato eseguito un prelievo ematico per il dosaggio della betatrofina. Nei soggetti con DM1 sono inoltre stati valutati i livelli circolanti di HbA1c e peptide C, mentre in quelli con obesità è stata dosata la glicemia e l’insulinemia.
Risultati. I livelli di betatrofina sono risultati significativamente aumentati nei pazienti affetti da DM1 (p= 0,047) e in quelli con obesità (p=0,0035), rispetto ai controlli sani. Nei soggetti con DM1 è stata osservata una correlazione inversa e statisticamente significativa tra i livelli circolanti di betatrofina e quelli di peptide C (r2= -0,25; p=0,02). Nei soggetti obesi i livelli circolanti di betatrofina correlavano in modo diretto e statisticamente significativo con l’insulinemia (r2= 0,38; p=0,01) e l’HOMA-IR (r2= 0,36; p= 0,02).
Conclusioni. I dati del presente lavoro di tesi mostrano un diverso comportamento dei livelli circolanti di betatrofina nei pazienti con DM1 e obesità rispetto ai controlli. La correlazione inversa, statisticamente significativa, tra betatrofina e peptide C osservata nei pazienti con DM1 all’esordio, potrebbe suggerire un ruolo di questo fattore nel preservare la massa betacellulare residua. La correlazione diretta, statisticamente significativa, tra betatrofina e insulinemia e HOMA-IR, osservata nei pazienti con obesità, potrebbe suggerire che questo sia un peptide prodotto in risposta allo stato d’insulinoresistenza, che possa anche rappresentare un biomarcatore precoce d’insulinoresistenza.
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