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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06152017-085656


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (6 anni)
Autore
RREKA, ERION
URN
etd-06152017-085656
Titolo
Utilizzo di donatori anziani nel trapianto di fegato. Studio monocentrico retrospettivo
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA GENERALE
Relatori
relatore Prof. Filipponi, Franco
relatore Prof. Chiarugi, Massimo
Parole chiave
  • trapianto di fegato
  • tempo di ischemia fredda
  • donatori anziani
  • diabete
  • virus epatite C
Data inizio appello
17/07/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/07/2087
Riassunto
INTRODUZIONE - L'utilizzo di grafts epatici da donatori anziani permette di aumentare il numero degli organi disponibili per trapianto. Questa pratica non è però universalmente implementata a causa del rischio di insorgenza di potenziali complicanze a breve e lungo termine, in particolare nei riceventi affetti da cirrosi HCV correlata.
Al momento, i fattori correlati ad un miglioramento delle sopravvivenze del graft e del paziente non sono stati chiaramente individuati e i dati relativi all'incidenza delle complicanze biliari e dell'arteria epatica sono contraddittori. Studi recenti hanno dimostrato che i donatori anziani possono dare risultati comparabili rispetto ai donatori più giovani se attentamente selezionati, associati a strategie di gestione del donatore e allocazione donatore-ricevente e l'età del donatore non è associata ad ulteriori fattori di rischio. L’adozione di mirate strategie per un'accurata valutazione, selezione e allocazione del graft, nonché la gestione dei grafts anziani prima e dopo il prelievo, potrebbero contribuire ad aumentare il numero dei trapianti mantenendo favorevoli risultati a lungo termine.
METODOLOGIA - Per conoscere meglio l'esito dei trapianti di fegato utilizzando donatori anziani è stata eseguita un'analisi retrospettiva, paired-match di tutti i trapianti di fegato eseguiti presso il Centro di Chirurgia Epatica e Trapianti di Fegato dell'Università di Pisa da Gennaio 2001 a Dicembre 2014. Sono stati esclusi dall’analisi statistica i donatori di età < 18 anni, i trapianti ABO-incompatibili, i re-trapianti e i trapianti in pazienti in stato clinico UNOS-1.
I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi in base all’età del donatore: 692 pazienti nel gruppo A (donatore di età tra 18 e 69 anni) e 515 pazienti nel gruppo B (donatore di età superiore a 70 anni). I dati ottenuti sono stati confrontati utilizzando un “propensity score” per le complicanze mediche e chirurgiche post-trapianto e i fattori di rischio associati alla perdita del graft.
RISULTATI - Il follow-up medio è di 5.0 anni con un range variabile dai 2 agli 8,4 anni. Confrontando i 2 gruppi identificati, non sono state osservate differenze per quanto riguarda l’incidenza di re-trapianti precoci (1,8% vs 2,9%, p=0,3), i decessi HCV-correlati (7,6% vs 8,7%, p=0,6), le complicanze vascolari (5,8% vs 5,0%, p=0,7) e biliari (16,5% vs 18,6%, p=0,4). L'analisi multivariata indipendente ha dimostrato che i fattori di rischio per la perdita del graft sono i seguenti: sierologia HCV-positiva del ricevente (HR=2.1; 95% CI = 1,6-2,7; p <0,001), età del donatore (HR = 1,0; 95% CI = 1,0-1,0; p <0,001), tempo di ischemia fredda (HR = 1,0, 95% CI = 1,0-1,0, p = 0,042) e storia di diabete mellito del donatore (HR = 1,48; 95% CI = 1,03-2,13; p = 0,036).
CONCLUSIONE - L’età del donatore per sè non è associata ad un incremento dell’incidenza di complicanze vascolari o biliari nel trapianto di fegato. La presenza di storia di diabete mellito nel donatore e il prolungato tempo di ischemia fredda rappresentano fattori di rischio peggiorativi per i risultati soprattutto nei riceventi HCV-positivi, indipendentemente dall’età del donatore. In assenza di tali fattori di rischio i graft dei donatori >70 anni offrono risultati eccellenti in termini di sopravvivenza del graft soprattutto in riceventi HCV-negativi.
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