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Tesi etd-06152013-154735


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
TANZI, ERICA
URN
etd-06152013-154735
Titolo
Il contributo concorsuale: dal modello causale alla teoria della strumentalità
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Gargani, Alberto
Parole chiave
  • concorso di persone nel reato
  • art. 110 c.p.
  • contributo concorsuale
  • teoria causale
  • teoria della strumentalità
Data inizio appello
08/07/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/07/2053
Riassunto
L’oggetto della tesi è la ricerca di un criterio di selezione dei contributi oggettivamente rilevanti che sia idoneo a stabilire la responsabilità dei soggetti coinvolti in caso di un reato realizzato in concorso tra più individui.
Prima di procedere all’indagine sul criterio in grado di ricostruire il ruolo del singolo concorrente in caso di realizzazione plurisoggettiva sarà necessario soffermarsi e approfondire il concorso di persone nel reato, un istituto che rientra nella categoria delle “forme di manifestazione del reato”. Sono definiti “forme di manifestazione del reato” quei fenomeni che determinano che la vicenda criminosa assuma delle caratteristiche differenti rispetto a quanto contemplato nella fattispecie incriminatrice presente nella parte speciale del Codice Penale. Nel caso specifico del concorso di persone nel reato l’elemento che qualifica la vicenda criminosa da quanto descritto nel testo legislativo è la presenza di più soggetti che, cooperando e interagendo l’uno con l’altro, realizzano una fattispecie previstain forma monosoggettiva. Le difficoltà che incontra l’interprete nel ricostruire la vicenda criminosa sono determinate in primo luogo dal fatto che i comportamenti apportati dai complici nella maggior parte dei casi non corrispondono a quanto descritto nel testo normativo con la conseguenza che deve essere trovata una giustificazione, accettabile sia da un punto di vista normativo che applicativo, che permetta di imputare ai soggetti intervenuti la responsabilità per la lesione del bene giuridicamente protetto determinata dal combinarsi degli atti ascrivibili a tutti i concorrenti. In secondo luogo non è da perdere di vista la pericolosità del fenomeno: l’unione di più soggetti facilita la commissione del reato sul piano organizzativo, operativo e altresì su quello psicologico. Pertanto la soluzione elaborata deve risultare appropriata a soddisfare anche esigenze di natura politico-criminale. Purtroppo l’interprete non è agevolato in questo arduo compito dall’operato del legislatore in quanto il Codice Penale dedica al concorso di persone nel reato soltanto dieci articoli: una norma generale, l’art. 110 c.p., che risulta essere indefinita e gli articoli seguenti (gli artt. 111-119 c.p.), disposizioni che hanno funzione di disciplina la cui applicazione è subordinata all’integrazione dell’art. 110 c.p..
Dopo una breve esposizione delle difficoltà generate da questa peculiare “forma di manifestazione del reato” accompagnata da una riflessione sulla tecnica normativa utilizzata dal legislatore in chiave storica e comparatistica, saranno esposte quelle teorie sul fondamento del concorso di persone nel reato che hanno avuto maggior seguito in dottrina e che sono state oggetto degli orientamenti giurisprudenziali prevalenti.
Solo dopo aver approfondito questi aspetti sarà possibile addentrarsi nello studio delle problematiche legate all’attribuzione della responsabilità per il reato commesso in concorso ad ogni soggetto intervenuto e a ricercare un criterio volto, e in grado, di risolverle. Storicamente la prima soluzione affermatasi, che tutt’ora risulta essere uno dei due orientamenti prevalenti in giurisprudenza, è il criterio causale.
Dopo aver saggiato i contenuti e le criticità del criterio causale si passerà all’esame della teoria della strumentalità.
Con particolare riferimento ai criteri di selezione dei contributi oggettivamente rilevanti alle conseguenze della loro applicazione al concorso esterno nel reato di associazione di tipo mafioso, ai fenomeni plurisoggettivi delittuosi consumati in campo medico-chirurgico e nel settore della criminalità d’impresa.
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