Thesis etd-06152006-211050 |
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Thesis type
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Author
Cella, Gerardo
URN
etd-06152006-211050
Thesis title
Valorizzazione dei territori boschivi mediante l'allevamento suino: effetti sull'ambiente e sulla qualità dei prodotti.
Department
AGRARIA
Course of study
SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE
Supervisors
relatore Ferruzzi, Guido
relatore Pistoia, Alessandro
relatore Pistoia, Alessandro
Keywords
- bosco
- brado
- qualità
Graduation session start date
17/07/2006
Availability
Partial
Release date
17/07/2046
Summary
Riassunto
Buona parte del territorio nazionale ed in particolare quello ligure, dove si è svolta la prova, presenta ampie superfici declivi perlopiù destinate a boschi mesofili, foresta mediterranea e castagneti. Come tutte le zone di montagna questi territori fanno parte delle cosiddette aree marginali le quali risultano svantaggiate a causa della loro orografia, che limita la possibilità di effettuare coltivazioni di pieno campo ed allevamenti da reddito. A partire dagli inizi degli ’70 si è assistito ad un graduale abbandono di questi territori che fino a poco tempo prima venivano sfruttati per la coltivazione del Castagno ed in parte come bosco ceduo. L’allevamento macchiatico del suino è stato preso in considerazione come elemento trainante per un progressivo recupero economico ed ambientale di questi territori. Questo è stato possibile grazie alla grande disponibilità di terreni a ridotto reddito ed alla sempre crescente richiesta di prodotti tipici di qualità da parte dei consumatori. La prova, svoltasi presso l’azienda “Verde Futuro” in località Tivegna (SP), ha lo scopo di valutare quali effetti abbia il pascolo macchiatico sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti ottenuti. A tal fine sono stati impiegati due gruppi di 6 suini di cui uno è stato allevato per l’intero ciclo secondo il metodo tradizionale, in un area confinata di circa 20 m² (parzialmente coperta), e l’altro è stato lasciato libero di pascolare nel bosco all’interno di un recinto di circa 5000 m² . Entrambi i gruppi sono stati alimentati mediante miscele composte da mangimi OGM FREE dosati in relazione al peso vivo degli animali. I suini allevati allo stato brado, nel periodo autunnale, hanno potuto inoltre usufruire dell’apporto alimentare fornito da castagne ghiande e corbezzoli. Sui due gruppi sono state rilevate periodicamente misure in vita, che hanno consentito di valutare i differenti accrescimenti a seconda del tipo di allevamento, e rilievi di tipo ambientale per valutare l’effetto sulla fitocenosi derivante dal pascolamento. Alla macellazione sono stati eseguiti i rilievi post mortem sulla carcassa e su taglio campione,che hanno consentito di valutare le differenze principali tra i due gruppi mediante metodo statistico. Dalla comparazione di questi dati sono emerse differenze riguardanti sia la velocità di accrescimento e gli incrementi medi giornalieri che le caratteristiche chimiche e fisico- sensoriali rilevate sul taglio campione. La periodica osservazione del terreno e della flora interna al recinto ha permesso di valutare i principali punti critici e di rilevare il tipo di danno subito con particolare attenzione alle zone soggette a grufolamento e sentieramento. La catalogazione delle principali specie arboree mediante tabelle numerate ed i periodici rilievi fotografici hanno inoltre consentito di valutare i danni derivanti da scortecciamento e messa a nudo dell’apparato radicale durante le diverse fasi di allevamento.
Buona parte del territorio nazionale ed in particolare quello ligure, dove si è svolta la prova, presenta ampie superfici declivi perlopiù destinate a boschi mesofili, foresta mediterranea e castagneti. Come tutte le zone di montagna questi territori fanno parte delle cosiddette aree marginali le quali risultano svantaggiate a causa della loro orografia, che limita la possibilità di effettuare coltivazioni di pieno campo ed allevamenti da reddito. A partire dagli inizi degli ’70 si è assistito ad un graduale abbandono di questi territori che fino a poco tempo prima venivano sfruttati per la coltivazione del Castagno ed in parte come bosco ceduo. L’allevamento macchiatico del suino è stato preso in considerazione come elemento trainante per un progressivo recupero economico ed ambientale di questi territori. Questo è stato possibile grazie alla grande disponibilità di terreni a ridotto reddito ed alla sempre crescente richiesta di prodotti tipici di qualità da parte dei consumatori. La prova, svoltasi presso l’azienda “Verde Futuro” in località Tivegna (SP), ha lo scopo di valutare quali effetti abbia il pascolo macchiatico sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti ottenuti. A tal fine sono stati impiegati due gruppi di 6 suini di cui uno è stato allevato per l’intero ciclo secondo il metodo tradizionale, in un area confinata di circa 20 m² (parzialmente coperta), e l’altro è stato lasciato libero di pascolare nel bosco all’interno di un recinto di circa 5000 m² . Entrambi i gruppi sono stati alimentati mediante miscele composte da mangimi OGM FREE dosati in relazione al peso vivo degli animali. I suini allevati allo stato brado, nel periodo autunnale, hanno potuto inoltre usufruire dell’apporto alimentare fornito da castagne ghiande e corbezzoli. Sui due gruppi sono state rilevate periodicamente misure in vita, che hanno consentito di valutare i differenti accrescimenti a seconda del tipo di allevamento, e rilievi di tipo ambientale per valutare l’effetto sulla fitocenosi derivante dal pascolamento. Alla macellazione sono stati eseguiti i rilievi post mortem sulla carcassa e su taglio campione,che hanno consentito di valutare le differenze principali tra i due gruppi mediante metodo statistico. Dalla comparazione di questi dati sono emerse differenze riguardanti sia la velocità di accrescimento e gli incrementi medi giornalieri che le caratteristiche chimiche e fisico- sensoriali rilevate sul taglio campione. La periodica osservazione del terreno e della flora interna al recinto ha permesso di valutare i principali punti critici e di rilevare il tipo di danno subito con particolare attenzione alle zone soggette a grufolamento e sentieramento. La catalogazione delle principali specie arboree mediante tabelle numerate ed i periodici rilievi fotografici hanno inoltre consentito di valutare i danni derivanti da scortecciamento e messa a nudo dell’apparato radicale durante le diverse fasi di allevamento.
File
Nome file | Dimensione |
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capitoloquattro.pdf | 12.45 Kb |
capitolotre.pdf | 211.37 Kb |
capitolouno.pdf | 420.24 Kb |
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