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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06142018-184956


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI MARCO, FEDERICA
URN
etd-06142018-184956
Titolo
Donne e città: riflessioni su architettura, pianificazione e sicurezza.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Dott.ssa Paone, Sonia
Parole chiave
  • architettura
  • città
  • donne
  • genere
  • sicurezza
Data inizio appello
02/07/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/07/2088
Riassunto
Il ruolo che per mezzo del genere viene attribuito all'uomo e alla donna crea due differenti sfere, quella domestica e quella pubblica. In questa suddivisione la vita delle donne viene ricompresa all'interno dello spazio privato. Lo sviluppo storico della città ha contribuito a radicare la divisione fra spazio pubblico e spazio privato quali ambiti della vita sociale dei generi e ha rafforzato l'idea che il corpo della donna nello spazio pubblico sia “fuori luogo”. La critica femminista ha da tempo segnalato come la pianificazione urbana rifletta una visione del mondo maschile, a causa di ciò, gran parte delle donne prova timore nel poter essere oggetto di molestie negli spazi pubblici. L'architettura e la pianificazione urbana , sono state per un lunghissimo periodo considerate aree di predominio maschile.È solo dal XX secolo che le donne hanno cominciato a prendere possesso dello spazio pubblico, divenendo autrici e progettiste nell'esplorazione e nell'invenzione dello spazio.La tesi a partire da queste considerazioni nella prima parte analizza il rapporto fra donne e architettura, evidenziando le difficoltà di ingresso delle donne nella professione, soffermandosi sulle cosidette 'madri' dell'architettura moderna e sul contributo progettuale di alcune prestigiose figure nel campo dell'architettura contemporanea. Una parte della tesi è dedicata ad una serie di contraddizioni che caratterizzano il lavoro delle donne nello spazio della città globale, visto che l'ingresso di molte donne nel mondo del lavoro ha significato, come sostengono Ehrenreich e Hochschild, lo sfruttamento di una manodopera femminile e immigrata impiegata nel lavoro di cura e domestico.
Verrano presentate delle riflessioni in merito alla rivalutazione del sapere femminile e delle pratiche domestiche e di come possano essere utilizzate invece per far fronte ad una società che guarda alla cura.
La seconda parte è dedicata al rapporto fra genere e sicurezza, analizzando quello che Silvia Macchi definisce il “Paradosso della sicurezza”. Molti pianificatori delle moderne città, da un lato concepiscono lo spazio urbano non a misura di donna dall'altro però descrivono le donne come “brave padrone di casa”. La donna in questo modo, finisce per non percepire più i pericoli della casa e amplificare la percezione dei pericoli della strada, il paradooso consiste nel fatto che le donne non sentendosi sicure nell'abitare l'ambiente urbano potrebbero relegarsi all'interno delle loro abitazioni ma è proprio li che possono essere sottoposte ad altri tipi di violenza da parte di compagni, coniugi, fidanzati oppure ex.
In ultimo saranno presentate quelle che potrebbero essere le caratteristiche di una città equa e sicura per tutti e per tutte.
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