Thesis etd-06142017-162338 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
BERNINI, MARIA
URN
etd-06142017-162338
Thesis title
Valutazione del counseling nutrizionale per 20 operatori ecologici obesi e sovrappeso nell'ambito del progetto "Salute e lavoro" del Centro di Educazione Nutrizionale dell'Azienda USL Toscana Nord Ovest, area Versilia
Department
FARMACIA
Course of study
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Supervisors
relatore Prof. Demontis, Gian Carlo Alfredo Giuseppe
correlatore Dott. Franchini, Luigi
correlatore Dott. Franchini, Luigi
Keywords
- counseling nutrizionale
- infortuni sul lavoro
- obesità
Graduation session start date
10/07/2017
Availability
Full
Summary
Si considera infortunio sul lavoro ogni evento avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o un'inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un'inabilità temporanea assoluta che importi l'astensione dal lavoro per più di 3 giorni (art. 2, c. 1, D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124). La "causa violenta" è un fattore esterno, rapido e intenso che arrechi un danno o una lesione all'organismo del lavoratore (Cass. 29 agosto 2003, n. 12685); l’ "occasione di lavoro" è la circostanza che l'infortunio sia ricollegabile da un nesso eziologico allo svolgimento dell'attività lavorativa (Cass. 11 dicembre 2003, n. 18980)
Nella maggior parte dei casi gli incidenti sono causati da condizioni di lavoro, luogo, compiti assegnati e ruoli svolti, organizzazione del lavoro, o mancanza di formazione. Tuttavia alcune caratteristiche individuali sono state identificate tra i più importanti fattori di rischio. Lavoratori che non godono di buona salute, specialmente coloro che soffrono di disturbi muscolo-scheletrici, sono quelli che maggiormente sono soggetti a infortuni.
Indipendentemente dal tipo di occupazione e dal settore, la conoscenza e la presa in considerazione da parte del datore di lavoro dei ruoli ricoperti dai dipendenti, delle loro condizioni di salute, e di altre caratteristiche come il sesso, l’età, la mancanza di esperienza, sovrappeso e obesità, disabilità, disturbi del sonno, uso di farmaci, fumo, alcol e altre abitudini, sono di aiuto nel promuovere iniziative per evitare infortuni, e nell’ adottare specifiche misure preventive.
Numerose ricerche dimostrano l’esistenza di una relazione diretta tra alti valori di BMI e incidenti sul lavoro.
Tra le varie campagne messe in atto in Italia a tutela della sicurezza sul lavoro si distingue l’iniziativa volta alla prevenzione degli infortuni attuata nel 2017 da ERSU S.p.a, l’azienda per l’Eliminazione dei Rifiuti Solidi Urbani (ERSU S.p.a) in Versilia.
Dai dati ERSU 2016 era emerso che il 20% (circa 40 su 220) dei dipendenti aveva un BMI che non rientrava nella classe dei normopeso e che il 70% dei lavoratori vittime, durante il servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta, di incidenti, risultava in discreto sovrappeso.
Da queste considerazioni nasce l’idea del progetto “Salute e Lavoro”, condiviso con l’Azienda Usl Toscana Nord-Ovest, in particolare con la Dottoressa Giovanna Camarlinghi e il Dottor Luigi Franchini. Ai soggetti più motivati e in sovrappeso sono state fornite dai medici nutrizionisti sopra citati lezioni sulla corretta alimentazione, e un percorso individuale di visite e consulenze, a testimonianza della volontà di Ersu di ridurre gli infortuni e migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti, e con l’obiettivo di ridurre almeno del 10% il peso dei soggetti in sovrappeso coinvolti, in un periodo tra i 6 e i 12 mesi.
La terapia cognitivo comportamentale fornisce un insieme di principi e tecniche per migliorare l’aderenza alla dieta e all’ attività fisica ai soggetti in sovrappeso o obesi che si rivolgono a uno specialista per perdere peso.
Il modello terapeutico ottimale prevede il superamento dell’aspetto prescrittivo della dieta ipocalorica e accentua il valore dell’aspetto educativo. Ciò è possibile con l’instaurarsi di un rapporto di fiducia, di una relazione terapeutica paritaria e positiva tra il paziente e il nutrizionista o il team interdisciplinare che se ne occupa, dietista, psicologo, medico.
Nella maggior parte dei casi gli incidenti sono causati da condizioni di lavoro, luogo, compiti assegnati e ruoli svolti, organizzazione del lavoro, o mancanza di formazione. Tuttavia alcune caratteristiche individuali sono state identificate tra i più importanti fattori di rischio. Lavoratori che non godono di buona salute, specialmente coloro che soffrono di disturbi muscolo-scheletrici, sono quelli che maggiormente sono soggetti a infortuni.
Indipendentemente dal tipo di occupazione e dal settore, la conoscenza e la presa in considerazione da parte del datore di lavoro dei ruoli ricoperti dai dipendenti, delle loro condizioni di salute, e di altre caratteristiche come il sesso, l’età, la mancanza di esperienza, sovrappeso e obesità, disabilità, disturbi del sonno, uso di farmaci, fumo, alcol e altre abitudini, sono di aiuto nel promuovere iniziative per evitare infortuni, e nell’ adottare specifiche misure preventive.
Numerose ricerche dimostrano l’esistenza di una relazione diretta tra alti valori di BMI e incidenti sul lavoro.
Tra le varie campagne messe in atto in Italia a tutela della sicurezza sul lavoro si distingue l’iniziativa volta alla prevenzione degli infortuni attuata nel 2017 da ERSU S.p.a, l’azienda per l’Eliminazione dei Rifiuti Solidi Urbani (ERSU S.p.a) in Versilia.
Dai dati ERSU 2016 era emerso che il 20% (circa 40 su 220) dei dipendenti aveva un BMI che non rientrava nella classe dei normopeso e che il 70% dei lavoratori vittime, durante il servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta, di incidenti, risultava in discreto sovrappeso.
Da queste considerazioni nasce l’idea del progetto “Salute e Lavoro”, condiviso con l’Azienda Usl Toscana Nord-Ovest, in particolare con la Dottoressa Giovanna Camarlinghi e il Dottor Luigi Franchini. Ai soggetti più motivati e in sovrappeso sono state fornite dai medici nutrizionisti sopra citati lezioni sulla corretta alimentazione, e un percorso individuale di visite e consulenze, a testimonianza della volontà di Ersu di ridurre gli infortuni e migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti, e con l’obiettivo di ridurre almeno del 10% il peso dei soggetti in sovrappeso coinvolti, in un periodo tra i 6 e i 12 mesi.
La terapia cognitivo comportamentale fornisce un insieme di principi e tecniche per migliorare l’aderenza alla dieta e all’ attività fisica ai soggetti in sovrappeso o obesi che si rivolgono a uno specialista per perdere peso.
Il modello terapeutico ottimale prevede il superamento dell’aspetto prescrittivo della dieta ipocalorica e accentua il valore dell’aspetto educativo. Ciò è possibile con l’instaurarsi di un rapporto di fiducia, di una relazione terapeutica paritaria e positiva tra il paziente e il nutrizionista o il team interdisciplinare che se ne occupa, dietista, psicologo, medico.
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