Tesi etd-06142016-155347 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ROSSI, MONICA
URN
etd-06142016-155347
Titolo
Caratteristiche cliniche dei pazienti che accedono al Pronto Soccorso dell'AOUP per ipoglicemia
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
MEDICINA INTERNA
Relatori
relatore Prof. Natali, Andrea
Parole chiave
- diabete
- emergenza
- ipoglicemia
- pronto soccorso
Data inizio appello
30/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questo studio abbiamo cercato di descrivere le caratteristiche cliniche dei pazienti che accedono al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (AOUP) per ipoglicemia. Per fare ciò abbiamo condotto uno studio retrospettivo selezionando dal database, fra tutti i pazienti giunti in Pronto Soccorso tra il 1 Gennaio 2010 e il 31 Dicembre 2015, quelli con diagnosi di dimissione di ipoglicemia (codice ICD9-CM 251.0, 251.2 e 250.8). Per ciascun paziente abbiamo recuperato la cartella clinica e, da essa, i dati anamnestici e quelli relativi alle procedure diagnostico/terapeutiche eseguite in Pronto Soccorso e all’esito della valutazione.
Dall’analisi dei dati è emersa la presenza di un trend in riduzione degli accessi in Pronto Soccorso per ipoglicemia a partire dal 2013. Sempre in merito all’andamento temporale, è risultata essere presente la tendenza a un trend stagionale (incremento nei mesi caldi, soprattutto in primavera) e giornaliero (incremento nelle fasce post-prandiali, con nadir nelle prime ore del mattino). Nella maggior parte dei casi i pazienti giungevano in Pronto Soccorso mediante ambulanza del 118 e veniva loro assegnato dal triage un codice giallo.
Non abbiamo osservato differenze significative tra maschi e femmine, mentre abbiamo osservato un picco di accessi nelle età più avanzate, in particolare oltre i 70 anni. La maggior parte dei pazienti era affetta da diabete mellito tipo 2 e assumeva terapia insulinica. Tra i motivi dell’accesso in Pronto Soccorso (e quindi tra le manifestazioni dell’episodio ipoglicemico) i più frequenti sono risultati essere le alterazioni dello stato di coscienza (coma) e la presenza di sintomi neurovegetativi, oltre al riscontro di ipoglicemia a domicilio (con valori di 18-43 mg/dl nella maggior parte dei casi in cui era stata misurata). Abbiamo osservato che la percentuale di pazienti che eseguiva automedicazione a domicilio era in generale piuttosto bassa, ma tendenzialmente maggiore nei pazienti in terapia insulinica e in quelli in cui l’episodio si manifestava con sintomi neurovegetativi. Al termine della valutazione in Pronto Soccorso, la maggior parte dei pazienti veniva dimessa a domicilio; quelli però che venivano ricoverati erano tendenzialmente più anziani, avevano una peggiore funzionalità renale, presentavano più spesso alterazione dello stato di coscienza/coma come modalità di esordio dell’ipoglicemia, avevano valori di glicemia più bassi in Pronto Soccorso e assumevano più frequentemente sulfaniluree/glinidi come terapia ipoglicemizzante domiciliare; infine, venivano più frequentemente ricoverati i soggetti non diabetici e quelli che non assumevano alcuna terapia ipoglicemizzante. L’analisi dell’andamento negli anni dell’esito della valutazione in Pronto Soccorso ha evidenziato, a partire dal 2012, un progressivo incremento del numero dei pazienti trattenuti in osservazione breve a discapito di quelli dimessi a domicilio; stabile invece il numero di ricoveri.
Abbiamo quindi analizzato eventuali effetti del tipo di diabete, osservando che i pazienti affetti da diabete mellito tipo 1 erano quelli che più frequentemente eseguivano automedicazione a domicilio; gli stessi avevano valori di glicemia in Pronto Soccorso tendenzialmente più elevati.
Infine, abbiamo indagato la presenza di eventuali effetti della riduzione del filtrato glomerulare (eGFR), osservando che, nei pazienti affetti da diabete mellito tipo 2, i valori glicemici (sia a domicilio che in Pronto Soccorso) erano più bassi nei soggetti con eGFR < 30 ml/min/1.73 m2.
Dall’analisi dei dati è emersa la presenza di un trend in riduzione degli accessi in Pronto Soccorso per ipoglicemia a partire dal 2013. Sempre in merito all’andamento temporale, è risultata essere presente la tendenza a un trend stagionale (incremento nei mesi caldi, soprattutto in primavera) e giornaliero (incremento nelle fasce post-prandiali, con nadir nelle prime ore del mattino). Nella maggior parte dei casi i pazienti giungevano in Pronto Soccorso mediante ambulanza del 118 e veniva loro assegnato dal triage un codice giallo.
Non abbiamo osservato differenze significative tra maschi e femmine, mentre abbiamo osservato un picco di accessi nelle età più avanzate, in particolare oltre i 70 anni. La maggior parte dei pazienti era affetta da diabete mellito tipo 2 e assumeva terapia insulinica. Tra i motivi dell’accesso in Pronto Soccorso (e quindi tra le manifestazioni dell’episodio ipoglicemico) i più frequenti sono risultati essere le alterazioni dello stato di coscienza (coma) e la presenza di sintomi neurovegetativi, oltre al riscontro di ipoglicemia a domicilio (con valori di 18-43 mg/dl nella maggior parte dei casi in cui era stata misurata). Abbiamo osservato che la percentuale di pazienti che eseguiva automedicazione a domicilio era in generale piuttosto bassa, ma tendenzialmente maggiore nei pazienti in terapia insulinica e in quelli in cui l’episodio si manifestava con sintomi neurovegetativi. Al termine della valutazione in Pronto Soccorso, la maggior parte dei pazienti veniva dimessa a domicilio; quelli però che venivano ricoverati erano tendenzialmente più anziani, avevano una peggiore funzionalità renale, presentavano più spesso alterazione dello stato di coscienza/coma come modalità di esordio dell’ipoglicemia, avevano valori di glicemia più bassi in Pronto Soccorso e assumevano più frequentemente sulfaniluree/glinidi come terapia ipoglicemizzante domiciliare; infine, venivano più frequentemente ricoverati i soggetti non diabetici e quelli che non assumevano alcuna terapia ipoglicemizzante. L’analisi dell’andamento negli anni dell’esito della valutazione in Pronto Soccorso ha evidenziato, a partire dal 2012, un progressivo incremento del numero dei pazienti trattenuti in osservazione breve a discapito di quelli dimessi a domicilio; stabile invece il numero di ricoveri.
Abbiamo quindi analizzato eventuali effetti del tipo di diabete, osservando che i pazienti affetti da diabete mellito tipo 1 erano quelli che più frequentemente eseguivano automedicazione a domicilio; gli stessi avevano valori di glicemia in Pronto Soccorso tendenzialmente più elevati.
Infine, abbiamo indagato la presenza di eventuali effetti della riduzione del filtrato glomerulare (eGFR), osservando che, nei pazienti affetti da diabete mellito tipo 2, i valori glicemici (sia a domicilio che in Pronto Soccorso) erano più bassi nei soggetti con eGFR < 30 ml/min/1.73 m2.
File
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introduzione.pdf | 71.25 Kb |
Monica_R..._tesi.pdf | 1.35 Mb |
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