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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06142013-213609


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PISU, CARLO
URN
etd-06142013-213609
Titolo
Osservatori e referenti nella vita quotidiana
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Ampola, Massimo
Parole chiave
  • Realtà oggettiva-soggettiva
  • Linguaggio
  • Logica Fuzzy
  • Habitus
  • Esperienza
  • Provincie finite di significato
Data inizio appello
01/07/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Abstract
L'intento di questo elaborato è quello di riavvicinare il soggetto conoscente (osservatore) ai suoi
referenti. Abbiamo trovato più punti per sottolineare questa vicinanza. Da una parte è stato
possibile, prendendo in prestito alcuni concetti della fenomenologia schütziana, ripercorrere i
momenti su cui si sostanzia la struttura dell'esperienza degli individui. In questo senso ogni soggetto
si trova immerso sin dalla nascita in una fitta rete di significati che si sono costituiti nel tempo e
variano (per gradi) al variare dei modelli culturali di appartenenza. Questi sembrano risiedere alla
base di ogni acquisizione di conoscenze poiché generano habitus, concetto ripreso da Pierre
Bourdieu, che rendono possibile l'interpretazione della realtà sociale in cui gli stessi soggetti sono
immersi. Ma la vita quotidiana è solo una delle tante provincie finite di significato che ritroviamo
all'interno del mondo sociale, certo questa è la realtà per eccellenza, architrave per tutte le altre
provincie. Parlare di modelli culturali e di esperienza presuppone l'esistenza di una realtà esterna ai
soggetti che si contrappone a quella ad essi interna frutto dei processi di interiorizzazione. Realtà
oggettiva e soggettiva, nei termini di Luckmann e Berger, si dimostrano un altro punto comune tra i
referenti di questo elaborato. Il processo dialettico che vede interessati i tre momenti
dell'esteriorizzazione, oggettivazione e interiorizzazione è comune a entrambe. Il linguaggio ricopre
in questo senso un ruolo di fondamentale importanza proprio se considerato interno a questa
dialettica. Questo diventa lo strumento attraverso il quale possiamo imbrigliare gli oggetti del reale,
mostrando l'interrelazione tra tre sfere essenziali per la sua esistenza: quella dei termini, quella dei
concetti, quella dei referenti. Partendo proprio da questo punto abbiamo spostato la nostra
attenzione a una seconda provincia finita di significato, quella della sociologia. L'osservatore nella
sua vita quotidiana, attraverso dei processi di socializzazione, viene introdotto all'interno del
linguaggio intrinseco a questa provincia. Ma spostando l'attenzione all'ambito metodologico e
cercando di comprendere come questo strumento venga da questi utilizzato, ci accorgiamo del
particolare ruolo svolto dai concetti. All'interno di questa provincia, infatti, questi diventano
concetti empirici, ovvero strumenti capaci di afferrare dei referenti della realtà sociale in modo
particolare. Questi diventano scatole, insiemi di proprietà che, attraverso particolari procedure, si
trasformano in strumenti di rilevazione. Quali regole di base disciplinano queste operazioni? Quale
logica di fondo? L'idea di una costruzione scientifica dei concetti che non lasci spazio
all'indeterminatezza del reale ed estrometta il soggetto conoscente, sembra perdere la sua efficacia
se la logica su cui si sostanzia presenta la rigidità degli insiemi crisp. Consapevoli del fatto che idee
chiare e distinte mal si conciliano con la complessa rete di relazioni sociali in cui siamo inseriti,
abbiamo preferito introdurre una logica sfumata. La logica fuzzy, in questo senso, diventa anche il
nuovo punto di incontro tra le due provincie di significato considerate. La sua possibilità di
governare concetti vaghi e borderline cases, rende possibile il riavvicinanento tra il linguaggio
naturale e quello sociologico. La possibilità di costruire insiemi sfocati sta quindi anche alla base
dell'inclusione del soggetto conoscente all'interno della sociologia. I suoi giudizi di valore non
debbono più essere estromessi. Questo è possibile proprio in virtù dello strumento che dà origine
agli insiemi sfocati; in virtù della curva di apparteneza che risente molto del punto di vista del
soggetto conoscente. Ma non solo, se considerata da un'altra prospettiva, possiamo affermare che lo
stesso soggetto conoscente sia reinseribile tra i referenti dei propri studi poiché egli in una certa
misura ne fa parte. Siamo portati, quindi, a considerare queste due provincie finite di significato
come fortemente intrecciate così come intrecciati, se la logica di fondo è quella fuzzy, si dimostrano
i loro linguaggi. In conclusione ciò che possiamo intravedere è l'unità-multiplex dell'habitus
sociologico.
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